A 5′ dal termine di una partita maledetta, Wesley Sneijder sgambetta la Juve, il Galatasaray ringrazia per il favore, la sorpassa nel girone e le chiude in faccia le porte della Champions. La sfida di Istanbul, che è ricominciata dal 32’, è terminata in questo modo.
La Juventus entra in campo con il già visto 3-5-2, con davanti la collaudatissima coppia da goal Llorente-Tevez e in difesa i titolari della nazionale azzura, Bonucci, Barzagli e Chiellini. A centrocampo, a seguito del brutto infortunio di Pirlo, Conte si vede costretto a schierare Pogba, ormai ufficialmente colonna portante della squadra, affiancato da Marchisio, Asamoah, Vidal e Lichtsteiner.
La squadra di casa, invece, opta per il 3-4-1-2. Nel suo undici di partenza, ci sono alcuni dei grandi volti noti del calcio europeo e di quello nostrano: Drogba, Muslera, Sneijder, e Felipe Melo, giocatore della formazione bianconera durante gli anni più bui del dopo Calciopoli. Le critiche condizioni metereologiche mettono in difficoltà entrambe le squadre: il pallone non rimbalza, risulta difficile da controllare, e il rischio di scivolare e procurarsi un infortunio è alto.
Nei pochi minuti ancora da giocare, la Juve è la più pericolosa, mentre il Galatasaray appare timido: l’unica occasione rilevante capita al 40’ a Tevez, che servito in area da Llorente, colpisce l’esterno della rete. Il gioco, tuttavia, era già stato fermato per fallo di mano dello spagnolo. I turchi si chiudono in difesa e sperano di imporsi in contropiede, ma la difesa è attenta: ottimo l’intervento di Bonucci, che, al 39’, sventa il pericolo, togliendo il pallone a Yilmaz al limite dell’area. La prima frazione di gara si conclude sul punteggio di 0-0, e, mentre le squadre si precipitano negli spogliatoi “a prendere un tè caldo”, Conte manifesta al direttore di gara tutto il suo disappunto: “this is not football” dice a denti stretti, e l’ex campione d’Europa Drogba pare essere della stessa idea.
Nel secondo tempo, i padroni di casa prendono coraggio, e le possibilità di portarsi al vantaggio diventano sempre più concrete. Se si esclude un buon tiro di Pogba in avvio, un tiro debole di Asamoah e una buona azione che porta al tiro Marchisio, ora a fare la partita, che resta molto combattuta, sono proprio gli uomini di Mancini, sotto una nevicata fitta e insistente, che condiziona pesantemente il terreno di gioco, impraticabile. Al primo squillo turco che arriva dai piedi di Wesley Sneijder, segue il secondo, targato Drogba: Yilmaz recupera palla, lancia l’ivoriano che, rientrato sul destro, tira in porta ma trova un super Buffon a sbarrargli la strada al vantaggio. I bianconeri, complice il campo, fanno fatica a esprimere il loro gioco e sembrano accontentarsi del pareggio, che, in fondo, andrebbe loro più che bene. L’episodio chiave, che condanna la Vecchia Signora, arriva al 85′: Drogba, servito da metà campo con un lancio, effettua la classica sponda di testa per l’accorrente Sneijder che trafigge Buffon con un destro rasoterra preciso e in diagonale. Il Turk Telecom Arena esplode, dimenticando per un istante il gelo, e il goal, pesantissimo ai fini della classifica, condanna i ragazzi di Conte all’Europa League. La rete realizzata dall’olandese ricorda molto per com’è arrivata la beffa del 2 a 2 messa a segno da Bulut allo Juventus Stadium. Negli minuti restanti, sale il nervosismo e i giocatori di casa, com’è normale che sia, si lasciano andare a perdite di tempo che fanno sì che l’impresa a cui è chiamata la Juve non possa essere concretizzata, per il clima, per il campo, per il tifo assordante e per la tremenda mazzata subita. Inutili, poi, i cambi apportati dal tecnico bianconero e che hanno visto l’ingresso in campo di tutti gli attaccanti a disposizione: Giovinco e Quagliarella. Il risultato non cambia ma la Juve si sbilancia in avanti alla ricerca del pareggio-salvezza e rischia il raddoppio in contropiede, sventato da Asamoah.
Con quasi un giorno di ritardo, la Turk Telecom Arena ha espresso il verdetto: Galatasaray in Champions, Juve in Europa League. L’avventura della Signora in Turchia termina nel peggiore dei modi e, aspettando Milan e Napoli in campo stasera, l’Italia perde già una squadra dalle 16 migliori d’Europa. Guardando al lato positivo, probabilmente ora i bianconeri hanno più possibilità di andare avanti nella seconda competizione europea, la cui finale, tra l’altro, sarà ospitata proprio nello Juventus Stadium. Un motivo in più, quindi, per ben figurare.
L’odissea in Turchia è finalmente giunta al termine, non come ci sia augurava ma il campo, al limite della praticabilità, ha influenzato enormemente l’esito finale. Detto questo, migliore in campo Didier Drogba: trascina la squadra, combatte come un leone, sfiora il vantaggio e lo serve al compagno olandese su un piatto d’argento.