Magazine Diario personale

Tra un ferro del 12 e l’altro…

Da Arthur

Cassetto_a

Ieri WhatsAppando un po’ e un po’, ho sentito un’amica blogger con la quale in passato, poi non tanto remoto, ho scambiato un pezzetto di vita.

In effetti, lei mi ha visto nascere tra queste pagine ed era sempre un vero piacere leggere i suoi commenti, alcuni davvero profondi, incisivi e attenti, tant’è che più di una volta, dopo, mi sono stati d’ispirazione per scriverci dei pezzi, ai quali sono particolarmente legato.

Se dovessi fare un’analisi attenta di questi ormai sette lunghi anni di blog, verrebbe fuori un bilancio positivo, sia per tutte le persone che ho conosciuto e le belle amicizie nate nel frattempo, ma soprattutto per quella carica di umanità che loro hanno avuto la capacità di comunicarmi, rendendomi consapevole e ricco al tempo stesso.

Ma navigando, le sorprese non finiscono mai, e magari s’incontra qualcuno che parla di cose che non conosci, e che per tutta una serie di motivi, non sarà mai il caso di approfondire. Ma il suo modo di porle le rende così appetibili che non si può fare a meno di leggerle.

Klava and the wool_ab

E’ di Claudia che sto parlando, in russo diminutivo Klava, e del suo blog “Klava and the wool”, dove per sua ammissione, “ La mia storia d’amore con i ferri e un gomitolo ”, lei parla appassionatamente di Tricot (tutt’ora non ho ancora capito di cosa si tratti…) di maglia e di sferruzzamenti vari in terra di Francia. E sì, perché è un’Italiana trapiantata a Parigi, dove, beate lei aggiungo, vive e lavora, i suoi post sono in Francese e in Italiano e ovviamente sono rivolti a tutto quell’universo che come lei ama parlare di lana.

L’ho scoperta per caso, o forse è stata lei a scoprirmi, dopo aver visto una mia foto con i ferri da maglia pubblicata nel mio blog fotografico. Sono andato a trovarla e, sebbene l’argomento fosse a me del tutto sconosciuto, anzi, dippiù, dippiù, – si sa, sono un curioso oltre che un giocherellone – mi è piaciuto molto il suo modo di raccontare: con simpatia, con una buona dose di ironia, ma soprattutto, pronta e aperta al dialogo con chiunque avesse voglia di dire qualcosa.

Beh, io ci ho provato, magari parlando d’altro, senza sentirmi mai inopportuno per questo. E’ quel che si dice un’ottima padrona di casa, qualità che da buon Siculo apprezzo molto , dopo avermi fatto accomodare, con un sorriso mi ha messo subito a mio agio, come non approfittare quindi di così tanta ospitalità?

D’altra parte, chi l’ha detto che l’arte della lana non sia paragonabile ad un bel quadro o a un bel paesaggio o a un ottimo bicchiere di vino opportunamente prodotto da vitigni selezionati e conservato nelle barriques allo scopo di ottenere un fine gusto “boisè” equilibrato?

Sarà vero quel detto che chi trova un amico trova un tesoro?

E allora, ben trovata Claudia, e chissà che magari un giorno non mi venga la voglia d’imparare a sferruzzare anch’io.



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