Magazine Diario personale

Tracce di un week-end

Da Sciroccata

Un concerto inculonia, ai confini tra Roma e tutto il resto, suoni irlandesi e canzoni andate in shuffle su Itunes chissà quante volte, le patatine fritte che ballano sullo stomaco mentre saltiamo come matti e il caldo del birrificio ci assale. Un cunicolo di strade da cui in cinque non si riesce ad uscire e passare mezz'ora a fare il giro degli stessi 5 isolati, sempre con le stesse macchine dietro, cercando la miracolosa apparizione di un qualsiasi segnale per Roma.
Tremila mail che arrivano, risposte, prenotazioni, zone, prezzi, depositi da stabilire e in tutto ciò, tra una settimana saremo a New York, ma non ci è ancora chiaro dove. Tra Peter, Marion, Lizzie e company mi sono vista sfilare davanti tante di quelle prenotazioni di appartamenti che ora sarò conosciuta tra i Newyorchesi come la sòla delle case.
Una festa di compleanno tra fragole, kiwi e panna e preparazioni clandestine di addii al nubilato condite da conversazioni su ipotetici vestiti/scarpe/borse da indossare. Il ritorno sul motorino col vento fresco che ci sbatte in faccia e la domenica mattina mi sveglio con un artiglio di gatto che mi trapassa la testa. Il micio è tenero perchè mi lecca i capelli, ma per trovare l'appoggio, mi sfonda il cranio.
Io mi lamento ché mi fa male, lui si lamenta perchè mi lamento. Omo si lamenta perchè ci lamentiamo. Tra 5 giorni ci aspetta l'aquilone per New York. Da oggi inizia ufficialmente il countdown.


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