La Sub Pop ha un fiuto eccezionale per il talento. L’anno scorso ha pubblicato un album molto bello, di una band che anche io avevo sottovalutato: i Blitzen Trapper.
Il titolo dell’album era Destroyer of the void e io li avevo sottovalutati perché fondamentalmente non aggiungono nulla di nuovo, mi sembravano meri esecutori di cose già sentite. Eppure – come dimostra il brano omonimo che mi pregio di proporvi (e vai…) – i Blitzen Trapper di Portland sono sì esecutori di cose non propriamente nuove, ma esecutori di qualità superiore, capaci non solo di citare il passato ma di indossarlo come fosse un vestito proprio e non una maschera. Capaci di brani come questo, un’autentica gemma che non sfigurerebbe nelle discografie degli artisti che cita smaccatamente – David Bowie e, ovviamente, i Queen, ma senza il carico patetico della vocalità di Mercury. Prendersi sette minuti e arrivare con l’ascolto fino in fondo non è una perdita di tempo.