Baam, ba baam baam. Oppure bom bobobom. Nell’era pre-Shazam non c’era verso di capire di che pezzo si trattasse e, a dirla tutta, nemmeno Shazam ci avrebbe capito qualcosa ascoltando come la canticchiava mio padre, anche perché ogni volta sembrava diversa e solitamente priva di una melodia anche vaga. Si ricordava solo che c’era questo riff iniziale, nient’altro. Ah sì, che era dei Creedence Clearwater Revival se lo ricordava. Comprò due cd dei Creedence sicuro di trovarcela dentro. Il primo fu Willie and the Poor Boys, album bellissimo che però non la conteneva. Poi, qualche tempo dopo – era il 1993 mi pare, ricordo addirittura gli spot in tv – un best of appena uscito, andando praticamente a colpo sicuro (“è il meglio!”): niente, non stava nemmeno lì dentro. Poco male, quei due cd sono entrambi fondamentali.
Fui io a trovare il pezzo comunque. Casualmente. Il mio vicino di casa – alla cui collezione di dischi devo gran parte della mia cultura musicale – aveva il vinile di Cosmo’s Factory. Lo mise su e quando partì I heard it through the grapevine mi ci volle davvero poco a capire che l’avevo trovata, era lei.
Con buona pace di Marvin Gaye, che l’ha interpretata prima di loro – peraltro magistralmente – facendola diventare una hit, la versione dei Creedence è di un altro pianeta. Undici epici minuti che volano via, John Fogerty al top delle sue capacità interpretative.
Baam, ba baam baam.