Traction Control : Per saperne di più !

Creato il 16 marzo 2012 da Postscriptum

Voglio iniziare  ponendo ai lettori tre semplici domande : Quanti di voi hanno cominciato ad appassionarsi e a seguire le gare semplicemente guardando le bellissime traiettorie di Lawson, Doohan, Biaggi, Dovizioso, Pedrosa o Lorenzo? E quanti di voi invece sono impazziti nel vedere i traversi di Schwantz, McCoy, Haga, Bayliss, Rossi e Stoner ? E a quanti di voi è schizzata la pressione a mille alla vista di un violento se pur spettacolare high side ?

Durante lo scorso campionato MotoGP, tutti rimasero stupiti nel sapere che Stoner, accusato fino ad allora di abusare del traction control quando stava in Ducati, faceva girare, curvare, piroettare la moto con il solo aiuto del suo polso, una manciata di gas dall’acceleratore e tanto ma tanto coraggio!! Infatti, il campione australiano ha ammesso in un’intervista di fare pochissimo uso del sistema elettronico, e di fare affidamento solo ed esclusivamente all’esperienza maturata precedentemente negli anni ( per  chi non lo sapesse Stoner Ha iniziato la sua carriera da bambino nei Dirt e Short Track in Australia, vincendo 41 titoli con moto da 2 e 4 tempi nelle cilindrate 50 e 125 ) .

Il dispositivo elettronico in questione, il Traction Control, oggigiorno ha assunto un ruolo decisamente importante per la guida della moto e per ottenere ottime prestazioni in fase di guida, pare, infatti, che molti piloti, soprattutto i nuovi rookies, non possano farne a meno.

Vi voglio proporre l’intervista realizzata da Andrea Ilario a Marco Santarelli in merito al Traction Control presa dal sito ” www.derapate.it ” .

Ciao Marco, puoi spiegarci brevemente il funzionamento di un traction control come quello usato in MotOGP o in Superbike?
Un traction control agisce sull’iniezione della moto oppure sulla accensione delle candele, spegnendoli quando la centralina si accorge di una perdita di aderenza.
In questo modo la potenza della moto cala dolcemente permettendo alla gomma di recuperare grip sull’asfalto.

Come fa la centralina a capire quando deve agire e tagliare la potenza del motore?
Ci sono dei sensori magnetici posti sulle ruote che leggono i giri compiuti da queste, detto in maniera molto semplificata la centralina, tramite un algoritmo, quando percepisce un aumento ingiustificato della velocità di rotazione di una ruota rispetto all’altra capisce che c’è un pattinamento in atto e capisce che è ora di “darci un taglio” (alla potenza n.d.r).

Questo è il funzionamento generico di tutti i traction control compreso quello che hai progettato per la IRC Components?
esatto detto in maniera spiccia, senza perdersi in tecnicismi, funzionano tutti così compreso quello che forniamo ai piloti non professionisti.

Ma ci sarà una differenza tra quelli usati in Moto Gp o Superbike e quello standard per i comuni mortali
Si c’è una differenza sostanziale nel comportamento: la configurazione di un traction control da Moto Gp o Superbike è fatta ad hoc per ogni pilota.

Cioè ogni pilota ha un traction control che si comporta diversamente da quello di tutti gli altri?
esatto, quando ci si collega alla centralina di un team di moto gp o Superbike per configurarlo la prima volta, è un semplice foglio bianco ed ogni team ha al suo seguito un ingegnere specializzato che scrive il codice informatico sulla base delle richieste del pilota.

Quindi essendo il traction control così personalizzato sullo stile del pilota non è detto che se io spendessi fior di quattrini per comprare la configurazione di Valentino Rossi poi mi troverei a mio agio?
Assolutamente no, probabilmente ti ci troveresti malissimo perché è cucito addosso allo stile di guida del pilota ed al comportamento della moto.

Diventa a questo punto fondamentale la capacità dell’ingegnere di trasferire le sensazioni del pilota in codice informatico?
Infatti non è detto che questo avvenga fa parte del “gioco dell’elettronica” se l’ingegnere non riporta in codice informatico le sensazioni del pilota non si avrà sicuramente il risultato voluto.

Quando si parla di nuova elettronica, intendono delle programmazioni diverse quindi?
Si, ad esempio in Moto GP, a livello hardware le centraline sono tutte uguali; è fondamentale invece il codice scritto dagli ingegneri che vi si trova dentro.


Mentre per il tuo Traction control hai pensato ad un comportamento standard che andasse bene per tutti i motociclisti?

Ho creato un algoritmo che andasse bene più o meno per tutti lasciando al pilota la scelta di impostare la sensibilità attraverso un comando al manubrio.

Si vedono fare i piloti delle pieghe e delle derapate al limite dell’incredibile tutto questo è merito di un buon setting del traction control?
No il traction fa la sua parte sicuramente ma il grosso lo fa sicuramente la ciclistica della moto e sopratutto l’abilità del pilota.
Un dispositivo elettronico di certo non può fare miracoli, ho visto tante persone che dopo aver installato un tarction control credevano di essere dentro qualche videogioco ma non è assolutamente così, si cade lo stesso e la moto non è su di un binario bisogna essere comunque accorti e non provare a fare manovre che vadano ben oltre il proprio limite altrimenti si rischia di farsi male pur montando un traction control. il Traction ti aiuta non guida al posto tuo.

Quindi anche tu seguirai il mondiale per programmare il traction control a richiesta del pilota?
Hanno scelto noi proprio perché il nostro Traction control sembra essere valido e non aver bisogno di tutti quegli aggiustamenti, sai avere un ingegnere specializzato al seguito è molto costoso e di questi tempi bisogna stringere la cinghia.

Ci sarebbe molto, a mio parere, da discutere sull’argomento, anche perché è vero che tanta tecnologia oggigiorno aiuta ed evita disgrazie che in passato erano all’ordine del giorno, ma è anche vero che non si può e non si deve fare solo ed esclusivamente affidamento su questi dispositivi per una buona guida della moto ( ricordate l’intervista : il traction aiuta, non guida al posto tuo ) !


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