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Trading online, l’informazione finanziaria dei media serve per capire e non per investire

Da Mrinvest

Trading online, l’informazione finanziaria dei media serve per capire e non per investireL’informazione e la ricerca sono importanti per le decisioni di investimento, affinchè questo sia razionale e ponderato. Chi vende servizi di intermediazione titoli o fondi comuni (come le banche online) si preoccupa di fornire ai propri clienti anche gli strumenti per informarsi e per restare aggiornati. Se torniamo indietro di dieci o quindici anni, le notizie finanziarie e i commenti sui possibili scenari economici attesi per il futuro erano piuttosto tecnici, rivolti ad un pubblico di nicchia molto istruito dal punto di vista finanziario.
La diffusione di notizie e di informazioni ha fatto passi da gigante nel corso degli anni. Oggi è tutto diverso, grazie soprattutto a Internet ed alla diffusione di migliaia di siti che offrono grafici, quotazioni, commenti e analisi sull’andamento dei mercati finanziari e sugli investimenti in generale. E’ possibile anche l’accesso alle notizie e ai dati in tempo reale che una volta

erano prerogativa dei professionisti. Si possono trovare sia una o più valutazioni da parte di alcuni operatori per un determinato titolo azionario, sia l’analisi di rischio per un particolare fondo obbligazionario. Se poi ci mettiamo a cercare online per parole chiave, troveremo centinaia di forum e blog finanziari che consentono addirittura di interagire con i moderatori e gli altri lettori.
Tutto questo è positivo, però occorre precisare che, una cosa sono le informazioni, un’altra le previsioni e le raccomandazioni espresse da esperti e analisti, che devono essere viste con occhio critico dagli investitori e soprattutto devono essere vagliate e verificate attraverso ricerche personali. Visto il passato, anche recente, in cui le raccomandazioni degli analisti sono state disastrose (in buona ma anche in cattiva fede), occorre prestare molta attenzione e di non fidarsi mai ciecamente di quelli che esprimono pareri o consigli, e lo stesso vale per molti blogger che si improvvisano redattori economici o promotori di investimenti con rendimenti a due cifre.
In Italia abbiamo ottimi giornali economici, con eccellenti pagine finanziarie anche nei quotidiani più generalisti, così come siti finanziari di riconosciuto valore. Ma l’informazione finanziaria dei media serve per capire e non per investire.
Per fare trading servono informazioni in anteprima, per “comprare sui rumors e vendere sulla notizia”. Le notizie finanziarie che danno i media (e ci riferiamo anche a quelli online) sono già avvenute e quindi “scontate” sui prezzi di mercato. La stampa è uno strumento utile per informarsi e capire, ma non va utilizzata per fare trading. Quando  arrivano sui giornali, le notizie sono vecchie, riguardano fatti accaduti, e ai cronisti non resta che renderle pubbliche, magari aggiungendo qualche commento sensato o meno, a seconda della preparazione finanziaria personale. E ricordiamoci che la legge vieta espressamente di fare consulenza e dare raccomandazioni di acquisto o vendita di prodotti finanziari.
Per concludere, riguardo agli investimenti già effettuati con la banca, ricordiamoci di pretendere sempre informative e analisi di mercato dal loro ufficio studi (lo fanno anche online). Tutte le banche producono adeguati report informativi, di solito a cadenza trimestrale. Se poi non li riteniamo esaurienti e comprensibili, abbiamo il diritto di farceli spiegare.


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