Traduzioni “made in Switzerland”

Creato il 27 aprile 2015 da Fugadeitalenti

Anche se trascorro spesso le ferie in Italia, rimpatriare al momento non è un mio obiettivo. Talvolta mi chiedo cosa starei facendo, se non fossi mai partita, e l’immagine che vedo non è particolarmente allettante: se tornassi indietro rifarei senz’altro le stesse scelte“: non ha rimpianti o rimorsi Martina Bellodi, 38enne coordinatrice dell’Ufficio Traduzioni per le Poste Svizzere, a Berna.

Martina coltiva fin da giovane la passione per le lingue: scegli così di studiare Traduzione a Forlì (inglese e tedesco). Alla fine del periodo di studi opta per la libera professione, cominciando a lavorare come freelance su commissione, in particolare con l’area svizzera.

Il lavoro ingrana, ma l’imposizione fiscale in Italia si rivela presto imponente: oltre 50 ore settimanali di lavoro divengono un carico sproporzionato, se raffrontato con la pesante sforbiciata di tasse a fine anno.

Dopo sette anni di lavoro come traduttrice freelance, e forte dell’esperienza accumulata con la Svizzera, decisi nel 2009 di contattare diverse istituzioni e aziende elvetiche, per effettuare un periodo di lavoro all’estero“: così Martina ricorda la svolta della sua vita.

L’offerta d impiego arriva dalle Poste svizzere, azienda che ha un forte bisogno di traduttori -al punto da vantare una divisione specifica- a causa del quadrilinguismo che contraddistungue la nazione elvetica. “E’ proprio la Svizzera uno dei pochi Paesi dove i traduttori possono aspirare a posizioni da dipendenti presso grandi aziende o istituzioni“, sottolinea Martina.

In soli cinque anni, dopo essere entrata al livello più basso, scala rapidamente le posizioni aziendali, arrivando a coordinare l’Ufficio Traduzioni: “il mio datore di lavoro ha creduto nelle mie possibilità e nel mio potenziale“, annota orgogliosa.

Ospite della puntata è Rafael Lozano Miralles, Direttore del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione presso la sede di Forlì dell’Università di Bologna. Con lui affrontiamo il tema delle opportunità professionali per i giovani traduttori, tra Italia ed estero, e raccontiamo del “ponte” che sta costruendo proprio con Martina.

Nella rubrica “Expats” spazio alle vostre lettere: oggi ospitiamo la missiva che ci ha inviato Paolo Faleschini, architetto protagonista di una puntata di “Giovani Talenti” lo scorso gennaio, che ci racconta come -grazie al nostro programma e ai suoi consigli- un giovane architetto abbia trovato lavoro in Olanda.

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La discussione di aprile: “L’Italia è ancora il Paese dei raccomandati? Quanti raccomandati conoscete, che non hanno mai inviato uno straccio di curriculum, per guadagnarsi il posto? E’ ancora utile essere “figlio di”, in questo Paese? E per ogni raccomandato incapace… quanti giovani bravi e senza “Santi in Paradiso” se ne vanno?”

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Alla prossima puntata: sabato 2 maggio, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24



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