Dal 1 gennaio il Sindaco di Roma non ha più i poteri speciali per il traffico e la mobilità, cioè non può più emettere ordinanze in deroga alle 35 leggi e normative[1] che prima poteva bypassare in nome della proclamata emergenza, che metteva il traffico romano sullo stesso piano di inondazioni e terremoti. Nonostante un tentativo della Commissione per il Federalismo, che a dicembre aveva reinserito la gestione commissariale in scadenza con un emendamento nel terzo decreto legislativo per Roma Capitale, alla fine il Consiglio dei Ministri ha deciso diversamente. Nel Decreto, approvato il 18 gennaio, rimane l’attribuzione di poteri speciali al Sindaco “per rimuovere le situazioni di emergenza connesse al traffico, alla mobilità ed all’inquinamento atmosferico e acustico”, “anche in deroga ad ogni disposizione di legge (…)*”, però ciò può avvenire solo“in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri”. Quindi fino a quando non sarà predisposto e votato dal Consiglio un piano specifico, per metropolitane, parcheggi, interventi sulla viabilità, si torna alla normale gestione amministrativa: un periodo che, tra l’iter procedurale e la campagna elettorale, potrebbe durare a lungo.
Non sappiamo se a tale virata su un provvedimento che il Sindaco dava per scontato da dicembre[2] abbia contribuito la campagna informativa di Carteinregola, Mobilitiamoci e C.A.L.M.A. sui magri risultati di 6 anni di gestione commissariale, con le lettere inviate al Presidente del Consiglio e ai Ministri, ai segretari dei partiti e anche all’attuale rosa dei candidati Sindaco.
I candidati hanno risposto praticamente tutti, con l’eccezione di Alemanno e di Marroni, capogruppo del PD Capitolino: Alfio Marchini è stato il più tempestivo ed anche efficace: la sua dichiarazione è stata ripresa da Corriere e Messaggero proprio il giorno della discussione in Consiglio; Umberto Croppi ha ribadito che da tempo si oppone all’emergenza[3]; Nieri (SEL) e Santori (prima PDL, ora la Destra) hanno offerto incondizionato sostegno alla battaglia; Sassoli, Gentiloni, Medici, Prestipino e Bianchi sono anche entrati dettagliatamente nel merito dei problemi e delle soluzioni per la mobilità della Capitale, ma soprattutto della mancanza di democrazia e di trasparenza delle gestioni commissariali e dei relativi poteri straordinari[4].
Intanto tutte le ordinanze a cui mancava solo la firma del Sindaco/commissario sono ferme: per essere approvate in via ordinaria dovranno passare dalla Giunta e rinunciare alle eventuali deroghe normative già messe in conto. E a chi già si preoccupa pensando a un ritorno alle lungaggini burocratiche che ostacolano le soluzioni per migliorare il traffico e la qualità della vita dei cittadini, facciamo l’esempio di un intervento inserito nel Piano Urbano Parcheggi commissariale istituito ai sensi dell’OPCM n.3543 del 2006 che ha introdotto il regime emergenziale per opere che rivestono “carattere di interesse pubblico e di necessità e di urgenza, in quanto indispensabile per affrontare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nella città di Roma Capitale”. Si tratta di un parcheggio interrato in un’area privata nel comprensorio di una parrocchia (con annessi B&B, centri sportivi e asilo), che si vorrebbe realizzare in deroga alle “Misure di salvaguardia del Parco Regionale dell’Appia Antica”: proprio appellandosi alle misure straordinarie per l’emergenza traffico, poche settimane fa, la Presidente Polverini ha potuto dare l’OK al Vicariato per la costruzione di 60 box privati.
Speriamo che il Presidente del Consiglio, nel predisporre il prossimo piano, metta qualche restrizione in più su cosa considerare di “pubblico interesse”…
> vai alla pagina con le risposte dei candidati sindaco
> vai alla pagina con Emergenza traffico- le tappe
> vai alla pagina di Carteinregola con il Dossier Il fallimento dell’Emergenza traffico e mobilità a Roma 2006 – 2012
[1]> vedi art. 4 dell’OPCM 3543 del2006 http://www.architettiroma.it/professione/gu/leggi.aspx?id=1824
[3] Si vedano gli articoli del 7 gennaio http://www.huffingtonpost.it/umberto-croppi/il-sindaco-di-roma-guida-_b_2421187.html e del 21 dicembre 2011 http://affaritaliani.libero.it/roma/traffico-rifiuti-sanit-e-archeologia-a-ciascuno-il-suo-commissario-21122011.html
[4] tutte le risposte alla pagina https://carteinregola.wordpress.com/quello-che-vedi-avrai/carteinregola-ai-candidati-sindaco-rifiutate-i-poteri-speciali-per-lemergenza-traffico/
** Schema di Decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 aprile n.61etc. ART 1 comma 4: All’art. 10 del i Decreto legislativo n.61 del 2012 è aggiunto infine il seguente comma: “1 bis: Per l’attuazione egli interventi da effettuare sul territorio di Roma Capitale per rimuovere le situazioni di emergenza connesse al traffico, alla mobilità ed all’inquinamento atmosferico e acustico, il Sindaco provvede con proprie ordinanze, anche in deroga ad ogni disposizione di legge e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché nei limiti e secondo criteri indicati nella stessa delibera, con oneri a carico di Roma Capitale”