Con Schettino in aula, pronto a difendere le sue ragioni, il confronto tra le parti si annuncia serrato. E, di fatto, si svolgerà un primo pezzo di processo, andando ben oltre il contributo tecnico dato dalla maxi-perizia candidata a diventare prova di quasi tutti gli episodi accaduti il 13 gennaio nel mare del Giglio. L’udienza darà impronta a tutta la ricostruzione dei fatti, dallo scellerato “inchino” davanti al Giglio, all’impatto contro lo scoglio de Le Scole, ai tempi e alle modalità di allarme, soccorso e di evacuazione della nave da crociera, ai comportamenti tenuti dai 10 indagati nelle varie fasi del disastro. E stimolerà la ricerca, o la fissazione di altre prove: le carte nautiche erano corrette o no? Schettino governò la nave mettendola alla deriva verso il porto del Giglio o non poteva farlo? E come gestì l’allarme e l’emergenza insieme ai suoi ufficiali? E ancora: come agì l’unità di crisi di Costa Crociere? Immenso, poi, il lavoro sul soccorso e l’abbandono della nave.
Click <a href="http://www.cincopa.com/wpplugin/view.aspx?fid=%5Bcincopa+AgNAn_aYprxg%5D">here</a> to open the gallery.<br />Powered by Cincopa <a href="http://www.cincopa.com/wpplugin/wordpress-plugin.aspx">wp content plugins</a> solution for your website and Cincopa MediaSend for <a href="http://www.cincopa.com/mediasend/start.aspx">file transfer</a>.
La procura, in questi mesi, ha raccolto una mole di numerose testimonianze di passeggeri. Schettino è già stato autorizzato a lasciare l’obbligo di dimora a Meta di Sorrento (Napoli) per i giorni necessari a seguire l’incidente probatorio. Come norma, non potrà intervenire in aula ma potrà invece suggerire e confrontarsi “in diretta” con i suoi consulenti, dando indicazioni sul momento perché essi intervengano nella discussione. Un modo per cautelarsi nella prospettiva del processo che lo riguarderà. E comunque sarà lui a Grosseto il motivo mediatico di maggior richiamo di questo incidente probatorio. Notevoli, ma discrete, misure di sicurezza sono state organizzate dalle autorità per garantirgli riservatezza e sorveglianza durante la sua permanenza a Grosseto nei giorni dell’udienza, che saranno almeno tre a partire dal 15 ottobre. Giorni necessari per discutere un lavoro condensato in cinquanta corpose risposte a cinquanta quesiti, cioè quelli formulati dal giudice ai suoi periti.
Attesi in aula anche altri indagati: il vice Ciro Ambrosio, i tre dell’unità di crisi della Costa, Roberto Ferrarini, Manfred Ursprunger e Paolo Parodi, l’ufficiale Silvia Coronica. Decine gli avvocati e i consulenti presenti nel teatro, oltre a passeggeri-vittime. L’esito dell’incidente probatorio potrà dare anche nuovo impulso all’inchiesta, sebbene l’intenzione della procura sia quella di chiudere tutto, se possibile, entro fine anno. Grosseto intanto si prepara ad un nuovo assalto dei media. Mentre Schettino alloggerà in una struttura riservata in Maremma, televisioni e giornali si sono organizzati per catturare qualcosa dell’udienza, che è a porte chiuse. Rispetto alle volte precedenti, è stato deciso di estendere la “zona rossa” intorno al Teatro Moderno, il cui palcoscenico è stato dotato anche di maxischermi per le immagini ed i suoni della scatola nera. La zona rossa sarà vietata a tutti, non solo ai giornalisti, e saranno chiuse altre vie del centro cittadino. Si comincerà ogni mattina alle 9 e si andrà avanti fino alle 18, con la sola interruzione di una pausa per il pranzo concessa dal gip Montesarchio.
Fonte: Shippingonline.it