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Nella sera di ieri, alle 20.42, a quattro chilometro da Santiago di Compostela (Spagna), un treno superveloce della compagnia statale Renfe è deragliato sulla linea Madrid-Ferrol provocando parecchie decine di vittime. A bordo viaggiavano 218 passeggeri, quasi 80 i morti appurati, gravi le condizioni di 36 feriti; tra questi anche bambini.
Secondo l’edizione online di El Mundo nella tragedia dell’Alvia 151 – questo il nome del treno – vi sarebbero coinvolti anche degli italiani. L’Unità di crisi della Farnesina, attraverso la rete diplomatico-consolare in Spagna, ha avviato contatti con le autorità locali per appurare la veridicità della notizia.
In un primo momento circolava la voce dell’attentato terroristico, ipotesi subito smentita. A causare il deragliamento sarebbe piuttosto stata l’eccessiva velocità dell’Alvia: “Il treno stava viaggiando a 190 km/h in un tratto – caratterizzato da una lunga curva – in cui il limite è 80 km/h” – a raccontarlo a El Pais Online è uno dei macchinisti; scampato al peggio con ferite lievi. Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo ma, in Spagna, ciò basta per definire la sciagura come il peggior incidente ferroviario degli ultimi quarant’anni.
Non è mancato il cordoglio di Papa Francesco che, appena informato sull’accaduto, ha ricordato come “molti dei morti e dei feriti del treno deragliato erano pellegrini che andavano in Spagna a Santiago de Compostela per la festa di San Giacomo”.
Articolo di Emanuele Stalla