Sette vite spezzate: le ragazze avevano tra i 19 e i 25 anni
Tredici studentesse, tredici vite, tredici famiglie. Distrutte.
L’incidente stradale, avvenuto in Catalogna intorno alle 6 di mattina di ieri, ha ucciso 13 persone, tra cui sette ragazze italiane. Le altre vittime sono di nazionalità francese, rumena, uzbeka, austriaca e tedesca. I nomi delle sette studentesse italiane morte nel drammatico incidente sono Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Elisa Scarascia Mugnozza e Serena Saracino. Quest’ultima era di Torino.
Le dinamiche dell’incidente non sono ancora state precisate: sembra che il pullman su cui erano a bordo le ragazze, insieme ad altre 57 persone, abbia “colpito la ringhiera a destra sull’autostrada e ha sterzato a sinistra così violentemente che il bus si è ribaltato finendo sulla carreggiata opposta“. Queste le parole del ministro degli Interni regionale della Catalogna, Jordi Janè. Il mezzo avrebbe poi colpito un veicolo che proveniva dal lato opposto, lesionando due persone all’interno. In tutto, i feriti accertati finora sono 34. L’incidente è avvenuto a Freginals, esattamente sull’autostrada AP-7, che collega la città di Barcellona con quella di Valencia. Quasi tutte le persone a bordo erano studenti stranieri in Spagna per il programma Erasmus. L’autobus li stava riaccompagnando a casa dopo un festival pirotecnico fatto di luci, musica e fuochi d’artificio. La “Fiesta de Las Fallas” aveva avuto luogo a Valencia. La gita era stata organizzata dall’European Students Network.
Un errore umano, presumibilmente un colpo di sonno del conducente, la causa dell’incidente. Questi, di 63 anni, è indagato per “imprudenza” e omicidio colposo plurimo. Secondo il quotidiano spagnolo La Razon, l’autista risultato negativo ai test su tasso alcolemico e droga, avrebbe ammesso di essersi addormentato alla guida: “Mi dispiace, mi sono addormentato“, avrebbe detto ai soccorsi giunti sul posto subito dopo l’incidente.
Il premier Matteo Renzi è arrivato all’aeroporto di Reus, vicino Tarragona, da cui si sposterà a Tortosa e incontrerà i familiari delle italiane morte nella tragedia. Il rimpatrio delle salme avverrà “non appena il giudice lo autorizzerà“, come ha riferito il ministro della Giustizia della Catalogna, Carles Mundo. L’ambasciatore italiano Stefano Sannino ha fornito ulteriori informazioni sullo stato dei feriti: quattro ragazzi italiani sono ancora ricoverati in Catalogna, uno dei quali “in condizioni più complesse” ma i medici escludono rischi per la loro vita.
I genitori delle giovani ragazze sono stati accolti tra ieri e oggi all’aeroporto di Barcellona, poi hanno raggiunto la località di Tarragona. Genitori di ragazze gioiose, con la voglia di esplorare il mondo. Ragazze le cui giovani vite sono state spezzate in un attimo.
CM
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