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"Gnomeo & Juliet" è per molti punti di vista fuori tempo massimo. Non basta il regista di Shrek 2, la produzione di Elton John e un cast vocale composito e di prima guardia. In realtà, manca il soggetto, o meglio, il film è una parodia-rielaborazione di Shakespeare. E non bastava la versione moderna di Baz Luhrmann. Il sempreverde "Romeo & Giuletta" ha la sua trasposizione animata, molto orientata a più piccoli, con i nani di giardino innamorati e le due fazioni opposte, i nuovi Montecchi e Capuleti. Il povero drammaturgo inglese, da sempre estremamente cinematografico per temi e architetture narrative, oltre alla sua originaria e manifesta componente tetrale,ora va nel mondo dei bambini. Se ci fosse stato un autore dietro al progetto, e se si fosse evitato di rendere il tutto commercialmente appetibile, con 3D incluso, le cose sarebbero state diverse. Ma Sylvain Chomet non è sempre disponibile, e quantomeno si dovrà cercare di attutire il colpo.
Ha vinto il Toronto Film festival, ed è il vero favorito agli Oscar 2011, "The social network" promettendo. Il trailer di "The king's speech" rende bene l'idea tradizionale del film. Il prodotto, diretto dal giovane Tom Hooper, già affermato negli ambiti critici con una serie da Golden globes "John Adams" e la minifiction su Elizabetta I nelle mani di Hellen Mirren, può aspirare ad un'imposizione britannica. Se "Il maledetto United" argomentava con grande capacità un frammento della storia (calcistica e non) inglese, il ritratto di Re Giorgio IV tende ad una storicizzazione più marcata, sempre secondo un'ottica privata (la balbuzie del sovrano). Le storie individuali sono il vero punto di svolta di un cineasta che ama la documentazione privata sui personaggi storici per risalire all'evento/fatto, delineando l'interiorità degli "uomini" semplici prima di tutto, indipendentemente dalla loro azione politica (anche se i due aspetti spesso si associano). Un grande Colin Firth, in volata verso l'Oscar, ma dal trailer anche un'altrettanto incisiva Helena Bonham Carter e un "outsider" di lusso, rispetto alle premesse del ruolo. Geoffrey Rush, grandissimo interprete, ha un peso tutt'altro che limitato nell'articolazione narrativa e può essere la vera sorpresa del film.
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