Training autogeno per una buona nanna?

Da Paola

I ritmi frenetici che spesso e volentieri ci imponiamo si riflettono anche sulla vita e sulla qualità del sonno dei nostri bambini?

La risposta già la conoscete…la giornata trascorsa freneticamente, le emozioni che si accumulano, le aspettative, la tensione per avvenimenti anche apparentemente banali, positivi o negativi che siano, si possono sommare creando agitazione e stress.

Un aiuto concreto: il training autogeno

Il training autogeno si può sintetizzare come un allenamento all’abbandono ed alla spontaneità, attraverso esercizi che migliorino la capacità di lasciarsi andare, rilassarsi ed essere consapevoli di sè. Secondo la teoria del training autogeno (ideato da Johannes Heinrich Schultz nel 1932) è fondamentale educare (educarsi), ad un ascolto ed una percezione corretta del proprio corpo.

Perché dunque non iniziare già da bambini? Secondo la psicoterapeuta Gisela Eberlein (allieva di Schultz) il training autogeno è assolutamente applicabile fin dall’infanzia, anzi, sotto molti punti di vista il bambino è facilitato nell’esercizio in quanto più abituato alla consapevolezza del proprio essere, pensate per esempio ai neonati ed alla naturale capacità di abbandonarsi che possiedono.

Per i bambini il training autogeno può essere mutuato attraverso il racconto di fiabe, opportunamente tarate sulle eventuali difficoltà del momento (inizio della scuola, difficoltà a prendere sonno, enuresi, ecc…).

Le tecniche di rilassamento si possono adattare a seconda dell’età del bambino: i più piccolini potranno essenzialmente concentrarsi sulla contrazione o distensione dei muscoli, più avanti, quando diventano capaci di mantenere una posizione rilassata e stare distesi per qualche minuto (impresa non facile!!) si può provare ad utilizzare un pò di immaginazione (“immagina di essere disteso su un prato soffice, con un bel sole caldo….”).

In ogni caso questi “momenti” di rilassamento dovranno essere sempre proposti come un gioco, e non essere messi nella to do list quotidiana! Una buona occasione per introdurre il training autogeno può essere la routine prima della nanna, momento in cui è importantissimo lasciarsi andare e riuscire finalmente a rilassarsi!

Provate a riproporre questo speciale relax tutti i giorni, in un momento in cui il bambino è tranquillo. Anche il luogo è importante, luce soffusa, niente rumori eccessivi, le condizioni ideali per una buona nanna.

Per la mia esperienza personale ci vuole un pò di tempo prima di fare davvero qualcosa che assomigli al training autogeno, non spazientitevi!! Vedrete che sarà una esperienza utile ai vostri bimbi ma anche a voi…chi non si merita un pò di sano “stacco”?

Per saperne di più e trovare consigli pratici vi consiglio il libro “Le fiabe che rilassano” della già citata Gisela Eberlein.

Sempre la Eberlein indica il training autogeno come esercizio sia per i bimbi particolarmente nervosi, distratti o con disturbi del sonno sia per i bimbi che non soffrono di nessun disturbo, per ragioni di arricchimento personale e come  esperienza positiva con i genitori.

Un altro libro delizioso è “Buonanotte a tutti” di Giuseppe Mazza e Anna Cairanti, che trovate a questo link!

E voi? Avete provato?


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