Il commissario Sergio Crema e il critico cinematografico Mario Bernardini sono di nuovo i protagonisti di una storia in cui nulla è come appare. Tutto nasce dal ritrovamento di una ciocca di capelli e di un misterioso messaggio, lasciati sotto un monumento in piazza Carlo Alberto, durante uno dei temporali che flagellano quotidianamente Torino in un’estate piovosa come se ne vedono poche. È l’inizio di una guerra psicologica contro un avversario senza identità che utilizza i monumenti dedicati ai personaggi del Risorgimento per lanciare la propria sfida alle forze dell’ordine. Dopo qualche tentennamento iniziale la polizia riesce però a collegare quegli indizi alla recente sparizione di due persone. A far da sfondo a un’indagine assai intricata ci sono le vicende sentimentali dei due protagonisti. Il commissario Crema continua a fronteggiare una pericolosa attrazione nei confronti della dottoressa Bonamico, mentre Mario Bernardini è alle prese con le proposte indecenti di una giovane e attraente attrice. Nonostante ciò proveranno, tra mille difficoltà, a scoprire l’unico errore commesso dal loro nemico: una leggerezza che rende quel piano, all’apparenza inattaccabile, una trama imperfetta.
Abbiamo raggiunto l’autore e scrittore Rocco Ballacchino per fargli qualche domanda in più sul suo nuovo romanzo, Trama imperfetta (Fratelli Frilli Editore)
Come è nata l’idea di questo romanzo?
Tutto è nato dalla curiosità destata in me da alcuni monumenti dedicati ai personagggi del Risorgimento presenti a Torino. Ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere se una mente folle avesse deciso di lasciare sotto tali monumenti degli indizi relativi alla scomparsa di alcune persone. Da quello spunto la storia si è poi evoluta in maniera più complessa.
Come mai ha scelto Torino come ambientazione?
Tutti i miei gialli sono ambientati a Torino, ma probabilmente Trama imperfetta è quello in cui è più presente come vero e prioprio protagonista il capoluogo piemontese, anche e soprattutto in riferimento alla sua storia. Con il prestesto dello studio dei monumenti è possibile, infatti, ripercorrere e riscoprire alcune tappe importanti nella storia della città in cui vivo, all’interno di un contesto “leggero” come quello di un giallo.
Da “Scena del crimine” a “Trama imperfetta”: che tipo di evoluzione o cambiamento c’è stato come scrittore?
Sinceramente lo considero un romanzo di conferma dopo il debutto, in Scena del crimine,del duo investigativo composto dal commissario Sergio Crema e dal critico cinematografico Mario Bernardini. In quel caso Bernardini affiancava il commissario in qualità di esperto in cinema, mentre nel caso di Trama imperfetta viene consultato dal poliziotto per la sua competenza a livello storico. La mia speranza è che le avventure di Crema e Bernardini vengano completate da una terza indagine che chiuda la trilogia a loro dedicata. Ai posteri l’ardua sentenza…
Rocco Ballacchino, laureato in Scienze della comunicazione, ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste. Ha curato la sceneggiatura dei cortometraggi Poison (2009) e Doppio Inganno (2010). È autore dei gialli, editi da Il Punto – Piemonte in Bancarella, Crisantemi a Ferragosto (2009), Appello mortale (2010) e Favola Nera (2012), quest’ultimo scritto a quattro mani con il giornalista Andrea Monticone. I suoi ultimi due noir, Trappola a Porta Nuova (2013) e Scena del crimine – Torino piazza Vittorio (2014), sono stati pubblicati da Fratelli Frilli Editori. È tra i fondatori del gruppo di scrittori ToriNoir con cui ha pubblicato la MemoNoir2015 e l’antologia di racconti La morte non va in vacanza (2015 Golem edizioni).