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TraMonti sull'Olimpo

Creato il 09 giugno 2012 da Giusva
TraMonti sull'OlimpoSono giorni questi in cui sembra di vivere ai tempi dell’antica grecia. Magari si potesse parlare del trionfo della filosofia, della democrazia, del diritto e in generale di quel fermento culturale e di dominio della ragione dell’uomo sulle cose che caratterizzò quel periodo storico. L’accezione cui mi riferisco è di natura ben più pessimistica e si incarna sull’unico limite che il mondo ellenico ebbe, ovvero la presenza di una religione politeista che si insinuava nelle cose dell’uomo e ne condizionava gravemente il suo progredire. Ecco, siamo alla stessa stregua dei cittadini delle polis greche che impotenti assistevano ai capricci terreni degli dei, succubi e impotenti spettatori delle più sordide bizzarrie di Zeus e famiglia. Ci tocca assistere, con la stessa impotenza, al dispiegarsi di un governo che è sull’orlo di una crisi di nervi che, come nella migliore tradizione della politica italiana, sta scoprendo il fascino della litigiosità ad oltranza e della rigidità dei suoi componenti sulle proprie posizioni. Il Premier Monti poi non è da meno, incapace di tenere a freno questa situazione, mette le mani avanti dichiarando di non avere più l’appoggio dei poteri forti e sembra che cerchi ormai un valido pretesto, lo scontro finale, per dare le sue dimissioni; già per altro ventilate a margine delle nomine R.A.I. Ciò detto va tenuto presente che la fiducia del comune cittadino nella politica e nel salvataggio della situazione italiana sta toccando, in queste ore, i minimi storici. Colpa dell’antipolitica asseriscono in alto dalla cime dell’olimpo parlamentare. Anche in questi palazzi le cose non sembrano andare per il verso giusto, il comune cittadino infatti assiste impotente ai turbini e saette della politica vera, non quella dei tecnici, incapace di produrre una vera alternativa. A sinistra si discute, anzi si litiga, sulla possibilità di elezioni anticipate e sul modo cui accedervi. Bersani afferma: «non ci terremo le liste bloccate e il Porcellum, che è la causa principale del distacco dei cittadini dalla politica». Lui si che ha capito tutto, la colpa è del porcellum. Non vi pare questo il tipico esempio, invece, del distacco di un membro dell’olimpo politico dalle cose dei cittadini? L’operaio metalmeccanico, l’esodato, il precario, l’imprenditore tartassato, non riposano di notte pensando al porcellum o alle liste bloccate, si disaffeziona sapendo che alle primarie potrà votare solo membri del Pd oppure quelli di Di Pietro o Vendola. Nel centrodestra stessa solfa, fomattato il Pdl si cercano nomi ( Monteprezemolo ogni minestra) ,ed improbabili alleanze (con Casini), rispunta Fini, che vuole assumere le sembianze del figliuol prodigo, e il Cavaliere che propone Alfano o Santanchè. C’è poi il mondo delle liste civiche, di quelli che non sono carne e non sono pesce, non sono più comuni cittadini, ne tantomeno politici, sono alla stessa stregua dei semidei nel nostro paragone e come tali e come allora contano come il due di picche, non sono capaci di incidere fattivamente, di guidare la vera svolta di cui avrebbe bisogno la polis Italia.(nella foto: tramonto sull'Olimpo)

 


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