Alla notizia diffusa dall’Ansa il 20 Ottobre che, per evitare malintesi, riportiamo integralmente: E’UN POLITICO PRIMA TRANSESSUALE NON OPERATA CHE CAMBIA NOME GUIDA COMMISSIONE PROVINCIA SALERNO. DA MICHELE A MICHEL MARTIN (ANSA) – SALERNO, 20 OTT – Da Michele a Michel Martina Castellana: è un politico, la prima transessuale non operata che cambia nome. Martina Castellana, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno, in forza al PDL, è infatti da ieri Michel Martina, come recita la carta d’identità nuova di zecca ritirata al Comune di Salerno. Si tratta del primo caso in Italia, per un transessuale non operato.«Tutto è nato da una scommessa con l’amica e Avvocatessa, Morena Rapallo – spiega Castellana – lei sosteneva che, non essendo io operata, non avrei mai ottenuto il cambio del nome».E invece, è bastata la richiesta alla prefettura di Salerno per ricevere la risposta positiva del Ministero dell’interno, l’affissione all’albo pretorio della richiesta l’undici Settembre scorso el’ufficialità del cambio di nome l’undici ottobre. «L’undici Settembre, nel giorno del Ground Zero, è nata Michel Martina.
UNA MISTIFICAZIONE. Molte persone leggendo tale notizia avranno esultato, pensando: finalmente un po’ di civiltà e meno macelleria. Il problema è che quanto riportato è una bufala, o meglio vi sono varie inesattezze o mistificazioni. Per evitare di commettere errori abbiamo chiesto di commentare la notizia ad Antonia Monopoli, donna transessuale, che dal 2002 milita e lotta attivamente contro la discriminazione e la transfobia esponendosi sempre in prima linea. Dal 2005 è Promoter del documentario Crisalidi “5 racconti di vitatrans” di Federico Tinelli, in cui ha partecipato alla realizzazione come una tra i protagonisti. Inoltre, collabora come Peer Educator in un progetto sulla prostituzione chiamato "Via del Campo", di ALA Milano Onlus, in cui si occupa della prostituzione transessuale, specie in appartamento; dal Gennaio 2009, occupa il ruolo di Consulente e Responsabile dello Sportello Trans di ALA Milano Onlus http://www.alainrete.org/sportellotrans.html.
«In primo luogo Michel è un nome maschile, – spiega Monopoli – inoltre Martina Castellana ha affermato di essere stata la prima trans ad effettuare il cambio del nome sui documenti dal maschile al femminile, ma non è vero, personalmente conosco alcune persone trans MtF (Male to Female) che ben sei anni fa hanno effettuato questo cambiamento o un primo passo verso un cambiamento, tra cui anche Michelle, una mia utente che riceve assistenza dallo Sportello Trans di ALA Milano».
UNA GRAVE INESATTEZZA. Per arricchire la mia ricerca ho coinvolto anche Maria Gigliola Toniollo, Responsabile settore Nuovi Diritti di Cgil Nazionale.
«Il cambiamento effettuato da Martina Castellana – precisa Toniollo – è una pura formalità e coinvolge solo il nome, mentre genere e codice fiscale rimangono immutati, lasciando tutte le problematiche esistenti. Prima dell’entrata in vigore della legge 164 del 1982 sulla rettificazione e riattribuzione del sesso, ma anche dopo, in alcuni casi noi consigliavamo questa modalità che consentiva di cambiare nome utilizzando nomi ambigui adatti ad entrambi i sessi, come ad esempio Andrea che in Italia è maschile ma all’estero è femminile. Per semplificare la procedura avevamo messo a punto un modulo da compilare e consegnare in Prefettura. Ma in Italia per effettuare una vera riattribuzione del sesso è necessario compiere il percorso indicato dalla Legge». Un percorso faticoso, difficile, doloroso che lascia la persona per lungo tempo in una sorta di limbo, in attesa che lo Stato certifichi l’avvenuto cambiamento.«All’estero hanno già fatto grandi passi avanti – afferma Maria Gigliola Toniollo – in alcuni Paesi è stata superata anche “la piccola soluzione” che consentiva di completare il percorso senza sottoporsi alle operazioni chirurgiche. In Italia vi sono state sentenze che hanno riconosciuto il cambiamento di genere con la sola sterilizzazione; lo scorso Marzo, una Sentenza del Tribunale di Roma ha consentito la rettifica dell’atto di nascita, e la conseguente riattribuzione del sesso da maschile a femminile, senza richiedere alla persona la completa ricostruzione dell’apparato genitale, ma solo con la mammoplastica additiva e la terapia ormonale. Ma c’è ancora molta strada da fare per ottenere una Legge che rispecchi le istanze della Comunità». Insomma la notizia riportata dall’Ansa, da qualsiasi parte la si legga, non è corretta ed ha giocato sull’ambiguità, però ha consentito alla trans di Caserta di avere il suo attimo di notorietà e al Pdl di apparire molto progressista, ma non ditelo a Giovanardi perché si arrabbia!Marinella Zetti
Fonte: http://www.paesesera.it/Blog/adesso-Rainbow/Trans-anche-la-bufala-pur-di-parlarne