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Trapani: Processo per l’omicidio di Mauro Rostagno (30)

Creato il 06 giugno 2012 da Diarioelettorale

Udienza del 30 maggio 2012 del processo per l’uccisione del sociologo e giornalista Mauro Rostagno avvenuta nel piccolo borgo di Lenzi, in territorio di Valderice la sera del 26 settembre 1988 ed in corso di svolgimento davanti alla Corte d’Assise di Trapani.

Alla sbarra il boss mafioso Vincenzo Virga e Vito Mazzara, per l’accusa, rispettivamente, mandante e killer dell’omicidio che sarebbe stato deciso per punire Rostagno per la sua attività giornalistica condotta attraverso l’emittente Rtc ‘Radio Tele Cine’.

Dopo gli adempimenti preliminari, l’udienza comincia con l’audizione di Andrea Marcenaro, giornalista, in qualità di teste

Pone le domande l’avvocato Lanfranca parte civile per Carla Rostagno.

Il teste riferisce che ha conosciuto Mauro Rostagno, perchè mlitavano entrambi nel movimento studentesco prima e nella stessa organizzazione politica, Lotta Continua, dopo.
Ebbe modo di conoscere bene Mauro Rostagno per l’attività politica svolta in Sicilia per un paio d’anni, Marcenaro era a Catania, Mauro era a Palermo.
Mauro Rostagno aveva responsabilità regionale.
La permanenza in Sicilia fu negli anni tra il 74 e il 76.
Mauro non l’ha poi rivisto in modo regolare.
Certamente, si rividero a Roma, poi Mauro andò in India, quando tornò si videro a Saman nell’agosto del 1988.
“Venimmo qui a Saman, mia moglie io e mio figlio” e passammo qualvhe giorno a Saman”.
Parlammo anche della sua attività era una persona contenta impegnatissima, molto tesa in questo lavoro nuovo che stava facendo.
Mi portò a Rtc.
Ci vedemmo forse un mese, 25 giorni prima del delitto.

“Era difficile non farsi colpire da Mauro qualsiasi cosa facesse”
Mi colpì l’attenzione che lui metteva nelle cose che gli interessavano davvero.
La questione antimafiosa era al centro del suo impegno.

“Mi accennò a una serie di rapporti che manteneva con fonti anche istituzionali che gli garantivano flussi di notizie importanti”, ma non scendemmo nel dettaglio
Mi parlò dello scandalo del quale si stava interessando dell’Ente fiera del Mediterraneo di Marsala.
Era un ente messo in piedi dal comune di Marsala che doveva avviare iniziative culturali.

Mi portò Mauro a Rtc, in giro per la televisione.
Lui era affascinato anche dalla tecnica che doveva mettere insieme per fare i servizi“.
Chiaccherammo del tempo che lì lo impegnava, faceva a tempo pieno il giornalista.

Ero lì quando lui fece in diretta un intervento non ricordo su cosa.
Mi presentò qualche ragazzo che lavorava con lui, certamente.

Parlammo certamente, dei servizi che faceva, ma non ne ricordo qualcuno in particolare.
Ricordo del suo entusiasmo accompagnato da una tensione seria.

Durante un viaggio in macchina da soli senza familiari, Mauro mi fece capire che il lavoro che svolgeva lo svolgeva con entusiasmo ma non inconsapevole rispetto a possibili ritorsioni.

Ricordo che rifletteva seriamente sulla possibilità che da questo lavoro potessero sfociare situazioni pericolose, è un fatto che ho colto ma che non posso completare con situazioni precise.
Marcenaro parla di “sensazione netta” che ha colto.

Mauro era consapevole che lui da giornalista stava rappresentando una novità per Trapani.
Era talmente evidente l’aspetto di novità del lavoro di Mauro che si capiva immediatamente.
Mi ricordo che chiaccherando con le persone queste si mostravano molto colpite del lavoro di Mauro e che riferivano che accendeva l’interesse della città.
“Questo era clamorosamente evidente”.

Marcenaro risponde adesso alla domanda del pm Del Bene.
Certamente abbiamo visto dei servizi suoi in quei giorni.
Il linguaggio usato era quello di Mauro colto, e vivace, molto diretto.
“Ho davanti a me la sua faccia mentre lo fa, abbiamo visto il suo lavoro lì”.

Domanda dell’avv. Esposito per Saman.
Io e Mauro eravamo molto amici.
Non mi parlò mai di preoccupazioni legate all’ambiente di Saman.
Ho conosciuto Cardella in quel periodo, attraverso Mauro.
Mauro non mi parlò mai di contrasti con lui, seppi da Chicca che c’erano stati dei contrasti tra Rostagno e Cardella per la gestione di Saman, ma non più di questo.
Solo una volta ho accompagnato Mauro da Saman a Rtc.
Per una strada che non entrava nel cuore della città.

Avv. Greco parte civile sindacato giornalisti
Non ricordo se i contrasti con Cardella li seppi mentre ero qui o dopo ma quei contrasti per come mi furono riferiti erano dovuti a scontri di personalità, non ebbi maggiori dettagli. Ho conservato questo ricordo di un conflitto.

Avv. Crescimanno ordine dei giornalisti.
Cardella l’ho conosciuto solo venendo qui.
Sono rimasto qui due o tre giorni.
Cardella c’era.
Consumammo i pasti con Mauro e Chicca, non con Cardella.
Può essere che Cardella l’avessimo incontrato solo la prima sera e poi lui sia partito.
“Magnifici” i rapporti tra Mauro e Chicca Roveri, in quei giorni non hanno nemmeno litigato.
La struttura era molto bella, gradevole e con più edifici. Noi stavamo nell’edificio dove stavano Mauro e Chicca.
Non sa se l’intervista a “King” fosse stata fatta prima o dopo la sua visita.

Indagini sul delitto Calabresi.
Lui era fuori dalla grazia di Dio per l’arresto di Sofri e per l’accusa fatta agli altri“, mi aveva manifestato l’intenzione di andare a Milano a deporre, la visita mia a Trapani è successiva alla comunicazione giudiziaria da lui ricevuta. “Lui era molto sorpreso che una cosa così fosse accaduta”, sia il coinvolgimento suo sia l’arresto di Sofri e degli altri.
Rostagno riteneva che Sofri e compagni non potessero avere responsabilità nel delitto Calabresi.
Rostagno aveva intenzione di “rispondere alle notizie che venivano date” a proposito delle indagini per dire che non erano vere.
“L’accusa fu che l’esecutivo di Lotta Continua si fosse riunito per decidere il delitto Calabresi” (la riunione di un organismo assembleare di oltre 15 persone che si riunisce per decidere a maggioranza un omicidio), lui voleva reagire dicendo che la notizia data come vera era grottesca.
La nostra vita dentro Lotta Continua fu quella di centinaia di persone unite da rapporti di amicizia.
A Rtc andammo con la macchina di Rostagno. Noi eravamo venuti certamente in macchina dopo aver fatto un giro in Sicilia.
Ricordo una strada di campagna asfaltata in cui Mauro picchiava sull’acceleratore in modo notevole, (andava abbastanza veloce) poi che si attraversava un centro abitato.

Domande dell’avvocato Vito Galluffo difensore di Mazzara.
Oggi non ricordo di cosa parlammo, mi parlò di cose specifiche, ma non ricordo.
E’ possibile mi parlasse di traffico di armi, ma non ricordo.
Durante il percorso, mi pare di ricordare che c’erano tratti di campagna aperta, ma non mi colpì particolarmente.
Dell’esecutivo di Lotta Continua per quanto ricordo, ne faceva parte Mauro, Pietrostefano, Sofri, Boato, una struttura di una ventina di persone.
Tutti in qualche modo all’epoca erano indagati o informati.
Mauro voleva provare la sua estraneità, ma dare anche la sua versione.
Mauro chiese più volte di essere sentito, e lo dichiarò pubblicamente, ed era molto stupito di non essere stato convocato, ma non fece in tempo perchè la morte arrivò prima.
Marco Boato certamente intervenne più di una volta pubblicamente a proposito di questa richiesta di Mauro di essere sentito dai magistrati di Milano.
Lo stato d’animo “era un po’ letteralmente di sorpresa e di rabbia”.
Con l’avvocato Pisapia si conoscevano, ma non ricordo suoi interventi, forse era il suo avvocato, con l’avvocato Canestrini.
Non sa se Pisapia ebbe contatti con i magistrati.
Noi dormivamo a Saman al “Gabbiano”, e la sera abbiamo cenato li, Mauro Rostagno, credo dormiva li.
Non mi pareva una persona “in punizione”

Domande del Presidente Pellino
Salvatore Vassallo giornalista di Rtc ha riferito di avere appreso da lei di uno sfogo di Rostagno con lei circa la situazione di Marsala.
Io ricordo che qualche tempo dopo la morte di Mauro andai a Marsala per fare un servizio, certo lo spunto mi venne dalle parole di Mauro.
Oggetto dello sfogo ?
Non ricordo più, adesso non lo ricordo più.
La questione di Marsala era legata ad un traffico di droga che riguardava la Saman di Marsala.
“Lo escludo, questo lo escludo”, non sapevo nemmeno che c’era una sede di Saman a Marsala, lo apprendo ora.
Io scrissi un articolo sul senatore Pietro Pizzo e sull’Ente fiera del Mediterraneo, su questo si, ma di altro su Marsala non ho scritto.
E’ un articolo del 1988 qualche mese dopo la morte di Rostagno, dicembre 1988.

Avv. Galluffo chiede di potere avere copia dell’articolo che il teste Marcenaro mostra di possedere.

A domanda del Pm del Bene Marcenaro, smentisce il dialogo con Vassallo in quei termini, “io non sapevo proprio che esistesse una comunità Saman a Marsala”.
Ha avuto mai la disponibilità di un immobile a San Vito lo Capo.
No
Ma a san Vito lo Capo ci sono stato, in casa di Vincino che ha una casa stupenda sula tonnara.

L’Avvocato Lanfranca legge l’articolo e fa notare che scrisse lì del figlio di Vito Mazzara che era consigliere comunale del Psi a Custonaci punto di riferimento di Pietro Pizzo.
Non ricorda la fonte di questa informazione

Il teste viene congedato.

In aula ora l’onorevole Gioacchino Vizzini ex deputato regionale del Pci.

Il teste risponde all’avvocato Lanfranca.
Deputato regionale tre volte dal 1976 al 1991 eletto a Trapani.
Segretario provinciale del Pci nel 1966 e 1967.
Vizzini dice di conoscere Trapani abbastanza bene, impegnato qui per lunghissimo periodo.
Qui incaricato da Pio La Torre da vivo ottimi rapporti con Pio La Torre: “non avevo bisogno che l’amazzassero per dire che era una persona di valore”.

Ho conosciuto Mauro, ero deputato regionale nel periodo, “era un rapporto politico” nella dimensione trapanese, aveva un rapporto nuovo con il Pci, aveva un rapporto di dialogo di confronto e questo rapporto si estendeva con un gruppo di persone della federazione ed era un rapporto continuo.
Non era l’obiettivo di portare Rostagno nel Pci ma di creare un’area progressista e di cambiamento. Trapani è particolare, c’è stagnazione, “controllo della vita pubblica molto forte”, il nostro proposito era rivolgerci alle forze che avvertivano necessità di cambiare per aggregarle.
Trapani in quegli anni 80′ “era una città dominata da un potere visibile”.
“Se uno non ha la capacità di vederlo diventa un potere occulto” ma non era così. Era un potere diretto che dominava tutto e alla luce del sole, informazione, attività pubblica, informazione era affidata a voci canoniche.
“Se dovevo parlare di mafia nessuno mi ospitava”.”se volevo parlare di Roma erano a disposizione” ma per parlare di Trapani non c’era accoglienza.
E questo non avveniva solo in campagna elettorale, avveniva ogni giorno “era la regola”
Rostagno invece “ti cercava per discutere anche in contraddittorio in polemica”.
Non era come i giornalisti di oggi che non fanno le domande che non vanno fatte.
“Quelli che avvertivano la novità” di Rostagno non erano pochi.

Se volevo parlare di mafia, fatti amministrativi, Tele Scirocco non mi invitava, Rostagno e Rtc si.
Io ho partecipato a Rtc a diverse trasmissioni fino a due giorni prima che venisse ucciso, una intervista su una interpellanza a proposito di un bilancio parallelo del comune di Trapani per un importo 25 miliardi di lire circa.
Questo debito venne fuori perché la legge nazionale obbligava a denunciare i debiti fuori bilancio. E qui cominciò un balletto incredibile, impressionante, sulle cifre di questo bilancio parallelo, il comune mise in vendita formalmente I beni comunali per ripianare il debito.
Rostagno ne parlò in tv “avvertì molto il rilievo della cosa”, all’epoca c’era Canino deputato Dc di Trapani e assessore enti locali, da me invitato a fare un’ispezione a Trapani, Canino scappò dall’Ars per non parlare, e sono passati anni per potere discutere di questo argomento in Parlamento.
Dopo tanto tempo, fu mandato una specie di ispettore.

Vizzini parla quindi dell’interpellanza sull’Ente teatro di Marsala Mothia 88, costo 1 miliardo e mezzo di lire, ci fu una indagine della magistratura ,il presidente dell’ente teatro, Licari consigliere comunale socialista, tentò di corrompere due carabinieri, fu arrestato. La storia fu tirata fuori da Rostagno, la mia interpellanza fu successiva.
“Rostagno a certuni faceva venire il bruciore di stomaco, ogni giorno ce ne era uno con garbo con intelligenza”.

A Trapani avvengono cose gravi di rilievo nazionale, mi riferisco alll’attentato al giudice Palermo, non si era ancora seduto, era qui da pochissimi mesi.
Il giudice Giacomelli, Iside 2 loggia massonica, il coinvolgimento di Canino.
“Rostagno conduceva una campagna persistente”, con garbo ma persistente.

Si occupava del delitto Lipari, un argomento tabù.
Dobbiamo essere grati a Rostagno, “ha svolto un ruolo utile per noi, poteva tranquillamente fare il giornalista come gli altri”.
Cosa gliene veniva ?

Io escludo che qualcuno uccida uno senza fare degli avvertimenti
“Rostagno ha resistito” anche a questi avvertimenti, ed io gliene sono grato, ha fatto qualcosa utile anche per me.

Iside 2: ricorda di altri nomi iscritti, chiede l’avv. Lanfranca.
Nella loggia C riservata c’erano personaggi selezionati che erano pluri-pregiudicati ma anche alti funzionari del comune, qualcuno che aspirava a fare il deputato e non ci riusci.
C’era Calabrò, uomo coinvolto nell’attentato al giudice Palermo, persone con curriculum solido con precise credenziali.

Riconosco a Rostagno “il merito di avere portato a conoscenza dei trapanesi questi elementi, non tacendo”, fatti che non sarebbero stati conosciuti, con campagna seria e insistente sulla commistione di interessi tra Canino e la loggia sono state dette cose essenziali, “altri hano taciuto”.

L’avv. Lanfranca cita intervista in tv fatta da Rostagno dove l’on Vizzini parlava di alleanze oscure che ritornano e di vento di normalizzazione.
Massonerie segrete e deviate sono state trovate anche altrove ma l’unico commissario che ha pagato è stato il commissario di Ps, Montalbano che a Trapani aveva scoperto la Iside 2, retrocesso e in seguito credo abbia lasciato il servizio.
Giammarinaro da operatore dell’edilizia, diventa specialista della sanità, un precursore di Aiello.
“A Trapani cosa nostra è stata legalizzata”.
Erasmo Garuccio negò l’esistenza stessa della mafia.
Qui non si muoveva foglia, senza accettazione delle regole mafiose.
Per questo distinguo Trapani dalle altre città anche della stessa provincia, quale Marsala per esempio.
Se serve uccidere il magistrato qui a Trapanni si ammazza.
Ciaccio Montalto era un “marziano” ed è morto.
Questi giudici non sono diventati gli eroi di Trapani, su loro è scesa una cappa di oblio.
Quando la CISL esprimeva Cangelosi, era una cosa diversa, una persona perbene. Non faccio di tutta l’erba un fascio.

Domande ora del pm Paci
Come Pci avevamo sensazione che eravamo osservati da qualche organizzazione, e in modo illegale, che qui a Trapani ci fosse una attività che attenzionava noi lo avevamo capito.

C’erano stati segnali specifici sulla presenza di un aereo che portava armi.

Il Pm osserva che di Gladio o di Stay-behind se ne parla per la prima volta nel 1991 e quindi chiede quando con Rostagno si parlava di queste cose di cosa si parlava di preciso.
Vizzini ribadisce di parlare di una attenzione antica, radicata, del suo partito a guardarsi attorno, erano anni difficili segnati da forte contrapposizione e discriminazioni, noi non sapevamo che chi ci osservava si chiamasse Gladio o diversamente, ma che c’erano attenzioni su di noi a Trapani, e a Palermo su La Torre, eravamo sicuri.
Ne parlava di queste cose con Pio La Torre ?
Si, La Torre sapeva, e non erano attività solo recenti.

Come PCI, facemmo delle indagini in via riservata a proposito dell’aereo, della pista, o delle armi.
Ho parlato di quel misterioso aereo con Rostagno, dell’aeroporto di Kinisia, di armi non so.
All’epoca raccogliemmo questa segnalazione di un episodio, il movimento di un aereo su quella pista.
Rostagno ne era a conoscenza e la mia impressione è che lui avesse visto l’aereo e memorizzata la cosa.
Ho visto che la stessa organizzazione in tempi successivi ha confermato che c’era un aereo e che questo aereo è atterrato qui.
Rostagno era molto interessato, ma fu molto prudente.
Il colloquio avvenne mesi prima della sua morte, e la ragione per cui ci siamo incontrati, forse nei locali di Rtc non era questa.

Pm del Bene
Canino ha protetto gli interessi di questi amministratori (quelli del bilancio parallelo), perchè non pagassero.
Di mafia a Trapani non se ne doveva parlare, Ne parlai con l’allora procuratore di Trapani Lumia e vidi il procuratore che si contorceva sulla sedia.
Era un’epoca, un fatto culturale. Può oggi sembrare incomprensibile, ma allora era un tabù il parlare di mafia.

L’Avvocato Esposito chiede di Canino
Rostagno le parlò mai di avere visto un aereo che scaricava armi.
Vizzini, io non posso ricordare una chiaccherata di 22 anni e mezzo fa (nei dettagli), ma io non ho dubbi, ho parlato di questo con Rostagno.
Io riferii la cosa al partito, come “anche Mauro Rostagno dice”, questa cosa dell’aereo non mi sembrò una forzatura.

Avvocato Crescimanno
Con Rostagno abbiamo parlato di questo (dell’aereo), le nostre fonti erano le più impensabili, l’aereo lo hanno visto, e ciò vuol dire che c’era. E lo hanno visto una volta sola, dove andava non lo sappiamo.
L’avvertimento a Rostagno veniva da tutti coloro che erano disturbati dall’attività di Rostagno.
Molto fastidio in molti dall’attività di Rostagno.
Una parte della città era contenta, ed una parte era scontenta, come per L’Ora, giornale che non c’è più, e di cui ora parlano tutti bene.

Avvocato Francesco Greco
L’aereo era un aereo civile o militare ?
Un piccolo aereo civile.
Mi segnalarono Kinisia.
Il PCI era l’unico partito all’opposizione a Trapani.
La storia di Marsala è diversa, ha avuto per lunghissimi periodi amministrazioni di sinistra, poi è prevalso il vento craxiano, e in questo quadro si iscrive la vicenda dell’Ente teatro di Marsala. Il riferimento in quel periodo era principalmente Pietro Pizzo, ma c’era anche Egidio Alagna e ognuno era diverso dagli altri.
Conosceva Burgarella l’editore di Rtc ?
Si, l’attività della televisione veniva seguita molto dalla signora Ingrasciotta la moglie.

Domande dell’avvocato Vezzadini
Sul fatto che di mafia si parlava solo a Rtc, chiede se ricorda le trasmissioni che faceva un giornalista di nome Bologna.
Si, Tele Scirocco risponde Vizzini, era una televisione diffusa che “aveva una collocazione molto prudente”, non affrontava molto questi temi, non amava farlo.
A Tele Scirocco si affrontavano temi di politica, di attualità ?
Tele Scirocco era una televisione molto importante, Bologna era un giornalista attivo e combattivo.
La televisione era molto presente nella vita cittadina, era più diffusa rispetto a Rtc.
L’avvocato Vezzadini chiede se Bologna andava in tv a parlare di mafia.
Non ricordo e se non ricordo è forse perché non ne parlava.
Da quanto tempo Tele Scirocco era attiva ?
Da anni.
All’aeroporto di Kinisia, c’è mai stato personalmente in quegli anni?
No, so dove è, ma non ci sono stato, la pista di Kinisia non è in uso dalla fine della guerra.

Avvocato Ingrassia avvocato difensore di Virga
Domanda ancora su aereo Chinisia e sulla difesa del Pci da attacchi esterni
Adottare cautele ed essere prudenti era la regola in un partito organizzato.
Perchè un piccolo aereo civile che atterra a Chinisia suscita attenzione nel gruppo dirigente del PCI ?
Non era il piccolo aereo che suscitava attenzione, ma l’insieme di piccoli segnali.
In se non suscitava sul momento chissà quale allarme, ma veniva registrato, come parte di un insieme di fatti.

Domanda dell’avvocato Galluffo sul bilancio parallelo della città di Trapani.
Vizzini risponde ribadendo in parte le precedenti dichiarazioni.
In particolare il cosidetto bilancio parallelo era una sommatoria di spese fuori bilancio, fatte con il meccanismo della massima urgenza e su cui il Comune a detta di Erasmo Garuccio pagava il 16% di interessi. A denunciare la cosa fu l’assessore al bilancio Bartolo Pellegrino il quale parlò di 25 miliardi di debiti.

Il Presidente Pellino chiede delucidazioni sulla intervista a proposito del bilancio parallelo.
Vizzini racconta che Rostagno diede notizia della sua interpellanza all’Ars, che nessuno in precedenza aveva commentato e rilanciò l’appello alla chiarezza sulla questione.
Dopo l’appello di Rostagno, io vado in assemblea, l’assessore socialista Lombardo, era d’accordo che Canino dovesse rispondere, l’assessore Canino si sottrae, una volta in aula scappò. Dopo mesi mandò un certo ispettore De Vita, nel frattempo una legge nazionale sanò la cosa.

Aereo a Chinisia, lei informò il gruppo dirigente Pci e riferì questa notizia, come apprese la notizia ?
Il fatto non assunse rilievo di un fatto straordinario che in quanto tale si memorizza, era un dettaglio che eventualmente sommato ad altri fatti avrebbe mostrato che c’era una situazione di tensione.
Purtroppo non ricordo chi me ne parlò.
Penso qualcuno che abitava lì.
Non era una persona importante, un giornalista, il fatto finì lì.
Oggi questi fatti assumono rilievo, sarei contento di potere dire chi fu a parlarmene.
Credo che fosse un abitante della zona
Io ricordo Mauro molto vigile a queste cose che si muovevano al di fuori di una logica legale.

Fine dell’audizione del teste Vizzini

Entra il teste Michele Monreale all’epoca operatore di Rtc

Conduce l’interrogatorio l’avvocato Lanfranca

Monreale racconta di essere arrivato a Rtc nel settembre del 1987 come aiuto operatore, poi nell’ultimo periodo di vita di Rostagno è stato operatore.
Era lui che faceva le immagini al processo Lipari assieme a Gianni Di Malta e altri servizi.
Tra gli episodi degni di nota ricorda che qualche giorno prima della moprte di Rostagno, tornando dal fare un servizio stavano andando a Rtc, guidava il Monreale, e stava prendendo la dorsale Zi.
Mauro Rostagno gli disse di prendere per via Virgilio, “perchè lì vediamo più gente”.
Col senno di poi mi sono chiesto perché mi ha consigliato di cambiare strada.
Magari ho pensato poi dopo il delitto che era per la sua sicurezza fare un’altra strada ma non so se ha mai ricevuto minacce.
La sua stanza prima era sempre aperta e poi negli ultimi tempi era chiusa a chiave.
Durante il processo Lipari ricorda due episodi, uno glielo ha riferito Di Malta. Agate gli disse di riferire a quello con la barba di non dire minchiate, durante una pausa del processo.
In un’altra occasione l’Agate rimproverò Di Malta per avere ripreso i bambini, (la figlia) che era in aula.
A me queste cose sono state riferite non le ho sentite con le mie orecchie, sebbene fossi con Di Malta in aula lo vidi andare verso Agate e parlare con lui, quando tornò gli chiesi cosa gli avesse detto.
Sul primo episodio però non è certo che fu Di Malta a raccogliere quello sfogo contro Rostagno da parte di Agate, potrebbe essere stato forse Massimo Coen.

Domanda del Pm Del Bene
Rostagno sapeva usare una telecamera ?
Io non l’ho visto mai usare una videocamera

Domanda dell’Avv. Galluffo.
Per un periodo Rostagno non chiudeva la stanza a chiave, lo cominciò a fare qualche tempo prima della sua morte.

Domanda presidente Pellino.
Accompagnò Di Malta nel 1988 a fare riprese dall’alto in elicottero per un’operazione militare ?
Non credo, io su un elicottero ci salii anni dopo quando ero a Telesud.

Domanda dell’avvocato Galluffo
Quante volte è salito su un elicottero,
Quattro-cinque volte, con Telesud, la prima volta forse nel 1994, poi in data successiva poi durante l’Americas Cup e quindi un’altra volta più recentemente.

Ancora domande del Presidente Pellino
Appresi della morte di Rostagno, mi chiamò a casa il mio responsabile tecnico di allora Rocco Messina, dicendomi che dovevo andare subito in sede perché avevano sparato a Mauro.
Io avvisai un’altra emittente locale dove c’era Gianni Di Malta e siamo andati a Rtc.
Io sono andato all’obitorio dell’ospedale di Trapani, dove ho fatto anche il riconoscimento della salma perché non c’erano parenti.
A Rtc vide l’ufficio di Rostagno, la porta era aperta o chiusa?
Non ricordo, risponde il teste, c’era confusione.
Prendeste una macchina per le video riprese ?
No, sono andato all’obitorio.
Le immagini del luogo del delitto non sono immagini di Rtc, sono immagini di Telescirocco.

Udienza chiusa e rinviata al 13 giugno.

Tutta l’udienza su Radio Radicale

La precedente udienza del 23/05/2012 la trovate qui


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