Magazine Cinema

Trapped in the wild, 4 film sul ritrovarsi soli, indifesi e minacciati in ambienti ostili // I Tesori di Jolly (N° 16)

Creato il 08 agosto 2015 da Giuseppe Armellini
Trapped in the wild, 4 film sul ritrovarsi soli, indifesi e minacciati in ambienti ostili // I Tesori di Jolly (N° 16)Abbandonati in alto mare con uno squalo che giretta intorno.
Persi nel Gran Canyon con la sola compagnia di coyotes e serpenti.
Isolati in un bosco con un gigantesco Grizzly a dieta da giorni.
Intrappolati in una funivia nel gelo con lupi affamati sotto di voi.
Molte volte il cinema ha raccontato l'improvviso isolamento, il ritrovarsi sperduti e imprigionati in qualche luogo senza possibilità di fuga. Specie il nuovo cinema horror ama questo stratagemma (ma non solo, penso a Buried ad esempio) . Del resto anche il più grande film di questo genere, Shining, aveva questa base di partenza.
Ma quasi sempre ci troviamo in ambienti urbani o in abitazioni.
Jolly, in questa interessantissima puntata della rubrica, ci parla invece di quattro piccoli film, ibridi tra drammatico, thriller e soft horror, in cui i protagonisti per diverse motivazioni sono bloccati, persi o in balia della natura, spesso in ambienti vastissimi sì, ma pieni di insidie.
E a voi, quale di queste situazioni farebbe più paura?
O ce n'è un'altra?
A me la prima, senza dubbio.
Buona lettura.
 -----------------------------------------------------------------------------------------------------
Siamo nel pieno dell’estate…tempo di andare in vacanza!L’Italiano, si sa, è abbastanza abitudinario: tutti gli anni va nello stesso posto, nello stesso albergo, magari pure sotto lo stesso ombrellone, insieme alla stessa combriccola di amici che ritrova lì tutti gli anni. Insomma, stessa spiaggia stesso mare!Eppure, da qualche anno, anche da noi ha cominciato a diffondersi una mentalità un po’ diversa: la vacanza non più come puro relax e dolce far niente, bensì un’occasione per viaggiare, vedere posti nuovi, arricchirsi, magari affrontando vere e proprie avventure: noleggiare una jeep e percorrere il deserto, un coast to coast negli USA, un mini-corso di immersioni nel Mar Rosso, un’escursione tra i ghiacci a bordo di una slitta, oppure un semplice campeggio in tenda in qualche luogo sperduto tra i boschi…insomma, un po’ di sana avventura, per lasciarsi pienamente alle spalle tutta la stanchezza e lo stress dell’anno!All’estero questa tendenza la chiamano “Wilderness”: la ricerca di posti selvaggi ed incontaminati, lontani dalla cosiddetta civiltà, dal chiasso, dal pc, dal bombardamento incessante delle emails e dal suono stridulo delle suonerie del cellulare. Un tuffo nella natura selvaggia per riscoprire il contatto con essa, assaporarne il silenzio e fare la pace sé stessi.Io, personalmente, sono molto attratto da cose come queste.Anche se, dopo aver visto i film che seguono…sto rivalutando le tradizionali vacanze a Cesenatico ;-)
Trapped in the wild, 4 film sul ritrovarsi soli, indifesi e minacciati in ambienti ostili // I Tesori di Jolly (N° 16)OPEN WATER (2003)Correva l’agosto del 2003, quando piombò nei nostri cinema Open Water, con un tempismo perfetto per farci apprezzare di più i tuffi in mare ;-) Open Water risiede a pieno titolo nell’Olimpo degli Horror geniali, insieme ad altri titoli abbastanza bistrattati (es. The Blair Witch Project) che, pur essedo così semplici da sfiorare il banale, sono però riusciti ad essere originali e diversi da tutto il resto.Due amanti delle immersioni vengono dimenticati in mare aperto dalla barca che ce li aveva portati. Inizia così l’odissea della coppia, in balia della corrente, della solitudine….e pure di peggio.Vedendo Open Water si ha la sensazione di trovarsi perduti in una distesa d’acqua senza fine, la cui immensità accresce ancor di più la consapevolezza della nostra piccolezza: non serve richiamare l’attenzione di navi lontane, siamo solo piccoli puntini che mai verranno notati. Non serve neppure nuotare in direzione delle navi che passano al largo… perché la corrente ti sposta dove vuole lei, rendendo vano qualsiasi sforzo. E se la visione di questa imponente distesa orizzontale d’acqua non bastasse di per sé ad atterrirci…beh, un problema ancor più grosso potrebbe essere quel che ci sta sotto….Inquiete e ben note sagome si muovono sotto i piedi dei due naufraghi, seminascoste dall’oscurità dell’abisso.  Peraltro si tratta di una storia vera: nel 1998 due subacquei furono dimenticati dall'imbarcazione di appoggio nel corso di un'immersione in Australia. Non furono mai ritrovati, ma in compenso fu ritrovata la loro macchina fotografica subacquea…. Però nello stomaco di uno squalo!!Prendendo spunto da questa storia, due americani, marito e moglie, entrambi appassionati di subacquea, hanno girato questo film, investendo solo 130 mila dollari e realizzando uno degli horror contemporanei più belli e famosi.
Trapped wild, film ritrovarsi soli, indifesi minacciati ambienti ostili Tesori JollyTHE CANYON (2009)Tutte le donne sanno bene che avere per fidanzato un boy-scout cresciuto, magari pure con tendenze alla Bear Grylls, può costituire un grosso problema per la coppia!Lo impara a sue spese la bella Lori: il suo novello sposo, Nick, non si accontenta di trascorrere la luna di miele sotto le lenzuola a festeggiare… egli ha progettato un’avventura nel bel mezzo del Gran Canyon. Peccato però che è senza guida e senza permessi. Tuttavia, al bar del posto, i due sposini incontrano una guida, un tipo davvero eccentrico che pare Indiana Jones ormai vecchio e alcolizzato, il quale garantisce loro di poter trovare i permessi ("ungendo le mani giuste") e di poterli guidare alla scoperta del Grand Canyon. Loro accettano (a dire il vero lei con davvero poco entusiasmo, perché avrebbe di molto preferito festeggiare sotto le lenzuola). Ed infatti mai scelta si rivelò più sbagliata: un serio imprevisto (di quelli che sibilano e strisciano) metterà presto fuori combattimento la vecchia guida, lasciando i due abbandonati nel nulla.The Canyon è un “Open Water nel deserto”, una battaglia contro le insidie della natura, la mancanza d'acqua, di cibo e di medicine, in compagnia di serpenti e lupi affamati. Il contrasto tra lo splendore della natura incontaminata e l'orrore di scoprirsi immersi in essa a tal punto da non saper più come uscirne. E’ lo stesso contrasto tra la sensazione di riscoprire la nostra natura selvaggia, lontani dagli aspetti della civiltà che più ci opprimono, mista all’angosciante consapevolezza di essere lontani anche dagli aspetti della civiltà sui quali si fondano le nostre sicurezze. La libertà della natura, ma anche le sue insidie, il dolore ed il rischio di una morte terribile.
Come dici la vecchia guida prima di lasciare il campo, "Se fotti madre natura…lei prima o poi troverà il modo di fartela pagare".
Film crudo e un po’ beffardo, ma assolutamente consigliato!
Trapped in the wild, 4 film sul ritrovarsi soli, indifesi e minacciati in ambienti ostili // I Tesori di Jolly (N° 16)BACKCOUNTRY (2014)La ciliegina sulla torta è questo, piccola chicca sconosciuta e meritevole. Una specie di Open Water dei boschi. Anche qui c’è un auto-proclamato esperto campeggiatore, Alex, il quale trascina la propria fidanzata, Jenn, in uno parco naturale nella regione canadese dell’Ontario: lo scopo della vacanza è mostrare a Jenn uno splendido laghetto dalle sembianze fiabesche che si trova lungo un percorso lontano dalle consuete mete di chi transita nel parco.Il buon Alex è sicuro di conoscere molto bene il posto ed i sentieri che vi conducono, in quanto visitava spesso il laghetto quando era bambino…Il problema è che oggi non si ricorda più un cazzo. Egli era talmente fiducioso delle proprie capacità di orientamento da non portare con sé alcun cellulare (vuole che la sua ragazza si disintossichi dall’uso di questo aggeggio) e nessuna mappa del parco. Dapprima, i due fanno un inquietante incontro: uno spirito libero irlandese che vive nel mezzo del nulla, il quale non fa niente per nascondere il proprio interessamento sessuale verso Jenn e provoca il “rivale” Alex, umiliandolo proprio sul terreno in cui egli vorrebbe impressionare la propria fidanzata, cioè la conoscenza della natura selvaggia e lo spirito di adattamento.Questo inaspettato corteggiamento fa emergere una serie di tensioni e rabbie latenti nella coppia di amanti. Non bastasse ciò, i due finiscono col perdersi nel nulla, ciò acuendo ancor di più il conflitto fra loro: lei che lo accusa di essere un imprudente ed un fallito, lui che si giustifica dicendo di aver fatto tutto questo per amore. Il film analizza senza pudori la dinamica del rapporto di una coppia di amanti, le tensioni sopite da tempo che vivono sottopelle e che, a causa di una situazione traumatica, esplodono, minando l’affetto che li cinge.Ma il peggio deve ancora arrivare.Il peggio, in questo caso, è un grizzly nero di 4 metri. Un grizzly che ha sconfinato i territori della riserva a caccia di cibo.“Backcountry” non è un Animal movie; cioè, non è uno di quei film in cui c’è un animale cattivo, nello specifico un Orso, che, comportandosi come un’onnisciente macchina di morte, fa un’inverosimile e splatterosa mattanza di esseri umani ;-) Niente di tutto ciò: qui ci sono due fidanzati che, verosimilmente, si perdono nei boschi canadesi e che, altrettanto verosimilmente, finiscono nel territorio di un grizzly, uno di quelli VERI, uno di quelli dai quali bisogna stare alla larga.La progressiva entrata in scena dell’orso è gestita con abile maestria (dapprima le orme, i rumori), fino a quando la sua definitiva apparizione ti strappa il fiato come una coltellata in gola. Apri la finestrina della tenda e lo vedi là, a venti metri. E ti sforzi, come se potessi comunicare mentalmente con lui. Lo preghi, come se potesse darti ascolto.“Ti prego vattene via. Ti prego vattene via”ma, scostando di nuovo la tendina, lo vedi ancora là. E lui ha visto te. “Ti prego vattene via. Ti prego vattene via”Ma l’orso si è alzato. E si avvicina.  
FROZEN (2010)Trapped in the wild, 4 film sul ritrovarsi soli, indifesi e minacciati in ambienti ostili // I Tesori di Jolly (N° 16)Ok, è stato recensito qui, e non c’entra molto con il tema Wilderness….ma, avendo parlato dell’Open Water dell’Acqua, di quello del Deserto e di quello dei Boschi, non posso fare a meno di citare l’Open Water delle Nevi!Anche in questo caso, un film senza mostri, senza assassini, senza spettri o demoni o altre creature strane: anche qui, il semplice terrore nasce da una situazione comune, quando qualcosa va molto storto. Tre ragazzi vogliono farsi un’ultima “corsa” giù dalla montagna con gli sci o sulla tavola, perciò corrompono il guardiano della seggiovia affinché li faccia salire anche se è sera ed ormai l’impianto è in chiusura. Ovviamente, la seggiovia si spegnerà prima che loro siano in cima. E’ domenica notte, gli impianti riapriranno venerdì. I ragazzi hanno tutto il tempo per morire congelati (e un po’ se lo meritano, diciamocelo!). A loro non rimarrà altro che escogitare qualcosa per sfuggire al congelamento e ai coyotes che li osservano da sotto.Il film è molto criticato sul profilo della verosimiglianza. Francamente, a dispetto di ciò, è un thriller che a me è piaciuto moltissimo e che mi prodigo di consigliare ;-)In generale, tutti e 4 i film di cui sopra sono davvero godibili, forse sono più thriller che horror, ma comunque la tensione è garantita. Buone vacanze!!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines