Ricordi della Roma di Pinelli,
di quella che cantò Gioacchino Belli
sparsi qua e là, tra questi vicoletti
*
e queste piazze dai tetti fioriti,
tra questi muri logori e sbiaditi
ma rallegrati dalle tinte accese
dei panni stesi come un gran pavese
* che sventola al soffiar del ponentino.Sui tetti qua s’affaccia un abbaino,
là ride una loggetta inghirlandata
di glicini e di malva profumata;
*
alla finestra la trasteverina
s’affaccia a cicalar con la vicina,
per curiosare o per tenere a bada
il figlio che schiamazza per la strada
* in gara con il fabbro che massellail ferro caldo d’una catinella.
Nell’osteria qualcuno gioca a carte,
qualcuno invece se ne sta in disparte
*
davanti a un piatto pieno e a una fojetta.
Per viver bene questa è la ricetta:
al corpo vino schietto e matriciana
…e all’anima uno squillo di campana.
Illustrazione: “Palazzo Mattei alla Lungaretta (Roesler Franz), fonte http://it.wikipedia.org/wiki/File:PalazzoMatteiAllaLungarettaByRoeslerFranz.jpg
COMMENTI (1)
Inviato il 07 ottobre a 07:48
Mi scuso per i difetti nella divisione delle strofe