Per contrastare una patologia autoimmune come la sclerosi multipla potrà essere possibile utilizzare le staminali: le cellule staminali contro la sclerosi multipla si sono rivelate utili in un trial clinico finanziato dai National Institutes of Heath in America.
Il trattamento a base di cellule staminali contro la sclerosi multipla, effettuato durante uno studio finanziato dai National Institutes of Heath in America, potrebbe rappresentare una chiave risolutiva contro questa patologia. Secondo quando emerso dai risultati della ricerca, le staminali ematopoietiche potrebbero essere in grado di bloccare la progressione della malattia.
La sclerosi multipla è una patologia autoimmune progressiva che ha un’incidenza tra i 2 e 150 casi per 100 mila individui, di cui molti giovani: i sintomi di questa malattia si manifestano soprattutto in problemi di tipo neurologico, anche se quando la patologia è parecchio avanzata possono sopraggiungere ulteriori sintomatologie, soprattutto a livello fisico.
Ad oggi, il trattamento di questa patologia si concentra sia sulla gestione degli attacchi acuti (che prevede l’utilizzo di farmaci antinfiammatori steroidei), sia sulla gestione della sintomatologia, ma anche se queste terapie si rivelano utili per evitare o comunque rimandare la progressione della patologia, non sono in grado di arrestarla.
Lo studio finanziato in America dai National Institutes of Heath, si è basato sul trattamento a base di cellule staminali contro la sclerosi multipla: le staminali ematopoietiche si sarebbero rivelate utili per bloccare la progressioni della malattia nella forma recidivante, rappresentando un interessante passo in avanti per le prospettive terapeutiche di questa malattia.
In tutto, il trial clinico HALT-MS avrà una durata di cinque anni, ma già nei primi tre anni i risultati di questo trattamento sono entusiasmanti e lasciano ben sperare. Infatti, secondo quanto emerge dal lavoro pubblicato sulla rivista JAMA Neurology, la terapia immunosoppressiva ad alte dosi, seguita dal trapianto di cellule staminali, può portare ad una remissione duratura nei pazienti affetti dalla forma recidivante di questa patologia.
Ci sono, tuttavia, ancora degli studi da effettuare in merito alle possibili reazioni indesiderate, ma i primi risultati sono molto promettenti ed aprono uno spiraglio di speranza per le persone colpite dalla sclerosi multipla che non hanno ottenuto risultati utili con il trattamento classico.