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Travolti dalla cicogna

Creato il 24 luglio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Travolti dalla cicogna

 

Anno: 2011

Distribuzione: Videa-CDE

Durata: 107′

Genere: Commedia

Nazionalità: Francia

Regia: Rémi Bezançon

 

A differenza di quanto accade in moltissime aeree geografiche del globo, nella fascia occidentale il livello di natalità è inversamente proporzionale alla situazione economica che quel dato paese in quel dato periodo si trova ad affrontare, per cui la decisione di mettere al mondo oppure no la prole può dipendere in gran parte dal benessere o, al contrario, dalla crisi e dalla recessione presenti in quel momento, a seconda della cittadinanza di appartenenza. Dunque, più la situazione è precaria e instabile, più le nascite diminuiscono e di conseguenza il desiderio di una coppia di dare alla luce un figlio subisce una brusca decelerata; esattamente il contrario di quanto accade nelle topografie più povere del Terzo Mondo, dove il tasso di mortalità è altissimo tanto quanto la natalità.

Una triste e significativa statistica che di fatto trova un effettivo riscontro nella vita di tutti i giorni, ma che a giudicare da ciò che ci viene propinato sul piccolo e grande schermo da sceneggiatori e registi di gran parte delle cinematografie occidentali (e non solo) sembra per quanto riguarda la Settima Arte non trovare un tangibile riscontro. Non è un caso, dunque, che in un periodo così nero per l’economia globale nelle sale cinematografiche spuntino come funghi pellicole che da diverse angolazioni, prospettive, punti di vista, generi e approcci stilistici, raccontano storie di gravidanza e di natalità, quasi a voler sovvertire e deragliare il pensiero di una dipendenza tra i due fattori sposata dall’opinione pubblica. A conferma di ciò arriva il cospicuo numero di film sul tema che presenta nella lista una serie di titoli come La guerre est déclarée, 17 filles, Maternity Blues e Gestacion.

Travolti dalla cicogna

In attesa della prossima stagione che ai suoi primi vagiti si presenterà all’appello con la mediocre commedia corale diretta da Kirk Jones dal titolo Che cosa aspettarsi quando si aspetta (dal 7 settembre nelle sale nostrane), adattamento dell’omonima guida best seller scritta da Heidi Murkoff e Sharon Mazel, gli ultimi sgoccioli della palinsesto 2011-2012 presentano nell’afoso e asfittico cartellone estivo l’uscita targata Videa-CDE di Travolti dalla cicogna, presentato nello scorso aprile nel programma della seconda edizione della rassegna romana dedicata al nuovo cinema francese Rendez Vous.

La terza pellicola firmata da Rémi Bezançon dopo i pregevoli Ma vie en l’air (2005) e Le premier jour du reste de ta vie (2008), che precede il film d’animazione co-diretto con Jean-Christophe Lie intitolato Zarafa (2012), è la trasposizione cinematografica del grande successo editoriale firmato da Eliette Abecassis nel 2005, “Lieto evento”. Si tratta sicuramente di un’autobiografia della scrittrice che riassume la sua esperienza personale attraverso quella della protagonista del libro prima e del film dopo. Barbara sta preparando la sua tesi di laurea quando scopre di essere incinta dell’amato fidanzato Nicolas. Da allora, nonostante l’emozione con cui vive la gravidanza, il suo mondo va sottosopra: non è facile accettare di dover partecipare a interminabili sedute di yoga o rinunciare a una normale vita sessuale. La nascita del bambino, poi, cambia per sempre la vita della coppia: i due si ritrovano davanti a un essere indifeso, che necessita tutte le loro attenzioni.

La pluri-premiata regista parigina ne trae una commedia ironica e scoppiettante che non risparmia sortite nel dramma familiare. La Bezançon si allinea alla scrittura, al ritmo, allo stile e al linguaggio, impressi nel dna narrativo del romanzo originale, offrendo il meglio soprattutto nelle parti dove è l’ironia a farsi largo nelle maglie del plot. La chiave comica e l’incipit sentimentale reggono e permettono ad alcune scene di catturare l’attenzione della platea, strappando più di un sorriso: dal corteggiamento nella videoteca a quella del parto. Non mancano ovviamente un pizzico di surreale (la scena dell’incubo con l’appartamento allagato), di politicamente scorretto (guida per uccidere i neonati e il sito “quel mostro della baby sitter”) e di pungente sarcasmo (sexy shop, il club dell’allattamento, il video amatoriale destinato al padre di Barbara, ecc…), perché probabilmente il modello cinematografico di riferimento poteva in qualche modo essere Molto incinta, ma le traiettorie delineate da Travolti dalla cicogna sono quelle della dramedy popolare e non della commedia dissacrante.

Travolti dalla cicogna

L’equilibrio tra il dolce e l’amaro che emerge dalle pagine della Abecassis, nella loro traduzione in immagini e suoni non raggiunge la stessa solidità e scorrevolezza drammaturgica. Il mix tra dramma e commedia non ha la stessa efficacia e forza empatica che trasuda da una piccola grande perla come La guerre est déclarée di Valérie Donzelli, opera vitale, esplosiva, pop e intensa, che prende linfa narrativa da una dolorosa vicenda personale. La depressione post parto e le sue conseguenze vengono si spiegate, ma non con la stessa consapevolezza e conoscenza della materia di un Maternity Blues. La chiave drammatica, infatti, scricchiola piuttosto spesso, ma è grazie alla notevole interpretazione del cast, in primis della bravissima Louise Bourgoin nel ruolo di Barbara, che questa componente si mantiene sui binari della credibilità. Attraverso il suo personaggio, così bene delineato, si materializzano sullo schermo le tracce di un’esplorazione sulla maternità piacevolmente sopra le righe, probabilmente epurata dalla valanga di cliché e senza tutti quei tabù che marchiano l’immaginario comune. Combattuta tra l’amore per sua figlia, la sensazione di aver perso la libertà, il bisogno di salvare il legame di coppia, Barbara imparerà a ridisegnare il senso della sua vita. Il film è il riflesso a volte chiaro, altre volte meno, di questi stati d’animo.

Travolti dalla cicogna è una storia sul cambiamento, sull’amore materno, sulla collisione tra responsabilità e maturità, sulle dinamiche di coppia e su ciò che le mette in discussione, ma soprattutto sulla non impermeabilità umana agli eventi che la vita ci propone. In tal senso, la pellicola di Bezançon ha qualcosa da offrire di diverso rispetto a tante altre.

Francesco Del Grosso

Travolti dalla cicogna
Scritto da il lug 24 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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