Ognuno sceglie il suo modo, in questi giorni, per convincere la gente ad andare a votare domenica e lunedì prossimi.
Celentano ha pubblicato un lungo articolo su “Il Fatto Quotidiano”, e ha telefonato in diretta alla ormai moritura “Annozero”.
I Comitati per il Sì picchettano stazioni ferroviarie, piazze e centri commerciali coprendo il paese di volantini.
Da Facebook si lanciano appelli affinché ognuno di noi si stampi in casa propria le lettere di motivazione al voto e le infili in tutte le cassette postali del palazzo.
Io, che in queste settimane sono preso dalle prove e dalle ultime revisioni della mia commedia musicale sugli Anni ’80, ho deciso di rispolverare tre quarantacinque giri dell’epoca – uno per ognuno dei temi trattati dalle consultazioni popolari – e di ascoltarli come un mantra fino a urne chiuse, sperando che il mio rito propiziatorio si riveli efficace.
Per le schede rossa e gialla, vale a dire quelle coi due quesiti sulla privatizzazione del servizio idrico, la scelta è obbligata. Non si può far altro che andare all’estate del 1985, quando una Loredana Bertè talmente bella e sensuale che Giovanardi l'avrebbe assunta come rimedio all’omosessualità, scalò le classifiche di vendita con l’album “Carioca” e il singolo “Acqua”. Qualsiasi grande esperto di marketing incaricato di costruire una campagna per il Sì a questo referendum non avrebbe saputo trovare parole migliori di quelle scritte da Bruno Lauzi e musicate da Djavan:
"Acqua nascerà
acqua crescerà
acqua vieni giù dai monti.
Acqua laverà
e disseterà
acqua cheta rompi i ponti.
Acqua pioverà
acqua asciugherà
acqua bagna questa terra
acqua splenderà
limpida sarà
acqua porta via la guerra.
Acqua
acqua forte, acqua scura
acqua che scenderà
non fa paura.
Acqua trasparente
acqua e niente
acqua ritornerà
acqua corrente".
Sul tema del nucleare, che negli Anni ’80 - periodo di guerre fredde USA-URSS e di minacce atomiche - era un argomento dibattuto e scottante almeno quanto ai giorni nostri lo è la lunghezza del pene di Franco Trentalance, la mia scelta cade su un cantautore-simbolo di quel decennio: Alberto Camerini.
La canzone è in realtà una facciata B, incisa sul retro del grandissimo successo “Tanz Bambolina” (1981), ed ha i toni easy della ballata da spiaggia. Eppure…
“Di buono al ristorante oggi cosa c’è?
Il minestrone elettrico delle tv,
pasticcio all’italiana,
cucina il Presidente, solito menù
e tutti in tavola!
Ma il presidente oggi cosa mangerà?
Mafia e terrorismo come mangi tu
il fritto si è bruciato,
gli passa l’appetito non ne vuole più.
Viva l’Italia!
Maccheroni baby,
oh oh oh,
elettronici baby,
oh oh oh
sono buoni baby,
oh oh oh, maccheroni baby,
oh oh oh.
Spaghetti nucleari, zuppa del robot,
ricetta del computer, lasagne punk,
galletto rockabilly, pollo di metallo elettronico.”
Chiudiamo questa mini selezione nel juke-box referendario con l’immancabile premier e il suo legittimo impedimento.
In linea col personaggio in questione, ho pensato di scegliere il 45 giri di una bella donna.. anzi… diciamo pure di una donna Bella, visto e considerato che era proprio Marcella a sospirare, nel 1982, frasi che – sebbene qui cantate al femminile – potrebbero essere state scritte dal nostro premier paroliere (nonché collega di Claudio Baglioni) e dedicate proprio alla sua tanto amata legge ad personam:
"Aver tanto creduto a un amico per poi
Ritrovarsi deluso, ferito, che vuoi?
È una cosa che capita, ma fa male lo sai
Ma con te però con te non mi sento mai sola così
Mi consolo stringendomi a te
Veder tutti i progetti finir sotto sale
Può essere normale, d'accordo, però
Arriva il giorno in cui tu
Credi di non farcela più
Ma con te però non mi sento mai sola così
Mi consolo stringendomi a te
Questa vita in salita
Va in su
Problemi, problemi quanti ne vuoi
Per fortuna mia ci sei tu
Ma con te però con te non mi sento mai sola così
Mi consolo stringendomi a te
Stammi accanto sempre
L'importante è questo
E tutto il resto è resto".
Checché ne dicano il TG1 e il TG2, l'appuntamento è dunque per domenica 12 e lunedì 13, in cabina elettorale. Stiamo tutti pronti a gettonare le nostre belle schede, e a far sì che questo referendum sia il vero grande successo dell’estate 2011.
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