Tre all’improvviso (di Greg Berlanti, 2010)

Holly (Katherine Heigl) ed Eric (Josh Duhamel) hanno in comune solo una cosa: l’amicizia per una coppia sposata, alla quale è nata da poco una bambina. Dopo un solo appuntamento, infatti, capiscono che non è il caso di rivedersi. Ma quando i loro due amici muoiono all’improvviso in un incidente stradale, si ritrovano alle prese con un grosso problema: la coppia li ha nominati tutori della piccola Sophie, loro figlia. Non solo. Holly ed Eric dovranno pure vivere sotto lo stesso tetto e crescere la bimba insieme. 

C’era una volta la commedia romantica. E c’erano una volta degli sceneggiatori che preferivano dialoghi brillanti a soluzioni forzatamente originali. Di fatto, però, le commedie romantiche di una volta, nella loro semplicità, funzionavano alla grande (mi viene in mente A piedi nudi nel parco, per esempio). Ora la tendenza è quella di infilare un bel dramma nel mezzo alla storia (e infatti è nato pure il genere ibrido della “commedia drammatica”, dando vita al primo ossimoro cinematografico), così da renderla più interessante. Lavoro sprecato, se poi, come in questo caso, si finisce per non rinunciare a personaggi oltremodo stereotipati (lui playboy incallito, lei con il desiderio di metter su famiglia; ma, guarda un po’, entrambi si ricredono…), situazioni comiche già viste (lei con la faccia sporca di cacca che si presenta davanti ai nuovi vicini) e soprattutto alla classica corsa sul finale in cui uno dei due si accorge che sta perdendo la persona che ama (c’è sempre un treno, una nave, un pullman o un aereo che parte, e guai a non arrivare in tempo). Tra la Heigl (dopo la serie di lancio Grey’s Anatomy, tante commedie per lei) e Duhamel (il belloccio di turno, tra gli interpreti della trilogia Transformers) c’è una buona intesa, ma non basta, insomma. Bello il titolo originale, Life as we know it, che è era anche una serie tv americana (che però non ha legami col film).