Dopo tanto tempo ho ripreso a viaggiare, viaggi di quattro giorni, molto economici, grazie ad una compagnia aerea molto famosa che propone spesso offerte e prezzi scontatissimi e la destinazione è stata Cracovia, una città della Polonia con quasi un milione di abitanti e una delle più antiche città dello stato, oltre ad essere stata per molto tempo capoluogo del paese.
Prima di partire mi sono documentato sulla città e sui luoghi da visitare e ho scoperto che la città è stata capitale europea della cultura nel 2000, è candidata per il titolo di Capitale Europea dello Sport nel 2015 e il centro storico di Cracovia è iscritto nella Lista UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, oltre ad essere la città ospitante la nazionale italiana per gli Europei di calcio dell’anno corrente per gli allenamenti.
Atterrato all’Aeroporto Internazionale di Balice intitolato al papa Giovanni Paolo II, ho trovato un clima pressoché primaverile o settembrino e ho raggiunto il centro della città (situato a circa venti chilometri di distanza) tramite un taxi con la modica cifra di venti euro per quattro persone e, dopo una breve sosta in albergo, mi sono catapultato nella movida della città, attraverso strade caratterizzate da numerosi negozi con ogni tipo di merce antica ben esposta nelle vetrine e tra una folla costituita principalmente da giovani universitari, di cui la città è piena, trattandosi della seconda università più grande e importante della Polonia, nonché la più antica dell’Europa centrale e da numerosi turisti provenienti da tutte le parti del mondo per ammirare le bellezze della città.
Giunto nella piazza principale e più famosa di Cracovia, la Piazza Mercato, l’impatto è stato mozzafiato, trattandosi di un’area di 200 per 200 metri quadrati ovvero 40000 metri quadrati di estensione, la più grande piazza medievale d’Europa, caratterizzata da maestosi palazzi del diciassettesimo e diciottesimo secolo, dalla Torre del Municipio, che presenta un’inclinazione di cinquanta centimetri, da un edificio contenente il Mercato dei Tessuti e dalla imponente e maestosa Chiesa o Basilica di Santa Maria, con le sue due torri che spiccano.
Arrivato in piazza alle 21:55 ho avuto il tempo di fare un piccolo giro tra le bancarelle in cui vendevano fiori e rose di ogni tipo e colore, ho assistito al suono delle campane e, dopo qualche minuto, alla celebre Hejnal, la “chiamata a raccolta” tradizionale che avviene ad ogni ora ed è caratterizzata dal suono di una tromba che intona una melodia e che non termina, ma viene interrotta e riprende da tutte e quattro le finestre della torre a ricordare l’invasione della città dei tartari e l’uccisione del suonatore ucciso da un colpo di pistola mentre stava avvisando l’intera città dell’arrivo degli invasori.
Ritornando più volte e ad ogni ora differente, è piacevolissimo stare con naso all’insù, assieme a tantissimi turisti e curiosi, ad ascoltare il piacevole inno proveniente dall’alto e al saluto dell’omino che si diverte a sbucare con la sua tromba da una delle finestre.
L’interno della Basilica è bellissimo, con architetture interne affascinanti e ricche di mistero e con una pala d’altare lignea più grande del mondo e scolpita da Veit Stoss; la messa è in polacco ed è sorprendente la presenza di persone al suo interno e la religiosità di tutta la popolazione, giovani compresi; sono tornato in hotel attorno a mezzanotte, certo che l’indomani mi avrebbe aspettato una giornata fantastica, tra castelli, chiese e altre sorprese.
La tappa del mattino è stata per le Salt Mine ovvero le miniere di sale o salgemma, raggiungibili tramite autobus per la modica cifra di appena un euro e distanti circa quindici minuti dal centro della città, nel paesino di Wieliczka, ma ne parlerò più approfonditamente nella prossima recensione.
Il pomeriggio, dopo una capatina in un negozio dove ho potuto degustare il famoso kebab, abbiamo deciso di visitare il quartiere ebraico di Cracovia chiamato Kazimierz, fondato nel 1335 e inizialmente come città indipendente da Cracovia e fu abitata dalla popolazione ebraica fino alla seconda guerra mondiale, quando la vittà fu trasformata in ghetto e separata da alte mura.
Con le sue numerose sinagoghe e moltissime case ristrutturate nel tempo, Kazimierz è diventata un bellissimo centro turistico, con numerosi locali accoglienti in cui si può ascoltare dell’ottima musica dal vivo, tra cui concerti di musica yiddish e degustare i famosi piatti della città e la cucina ebraica che è particolare e ha gusti che potrebbero anche non piacere.
Il giro della città, a piedi, è alquanto faticoso, visto che il centro storico è molto ampio, per cui abbiamo preferito visitarlo mediante uno dei tantissimi mini autobus elettrici che si trovano per le strade di Cracovia e in particolare nei pressi del castello di Wawel; è importante contrattare sul prezzo, poiché offrono numerose soluzioni e non tutti danno la possibilità di fermarsi per scattare qualche foto o per visitare la Sinagoga in cui risiede il cimitero e qualche altro monumento importante.
Degno di nota è, infatti, il cimitero che ospita anche una sinagoga e per visitarlo occorre indossare, per gli uomini, il kippah, un copricapo utilizzato correntemente dagli ebrei osservanti maschi e la particolarità del cimitero è la presenza di numerose pietre sopra le tombe che stanno a simboleggiare l’amore che durerà quanto quello della pietra stessa.
Tra le altre sinagoghe visitate annovero la Sinagoga Antica, la Popper,la Alta, la Tempel e la Kupa, ognuna con un fascino e un mistero davvero particolari, magistralmente
raccontate dalla nostra guida che si è reso molto disponibile e simpatico; terminato l’interessantissimo giro turistico, l’autista ci ha lasciato nel centro storico di Cracovia, spendendo la
misera cifra di 100 zloty che corrispondono ai nostri 25 euro e da dividere sempre per quattro persone.
Segue nella prossima recensione.