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Tre gradi (#9)

Creato il 19 dicembre 2013 da Camilla P @CaPs_Mind

Buondì, cari lettori e care lettrici!

Dicembre è un mese pieno d’impegni, poco ma sicuro: ho finito pochi giorni fa di prendere gli ultimi regali, gli esami si avvicinano, la tesi da scrivere incombe… niente di ancestrale, ne convengo, ma ogni dovere richiedere una certa attenzione, sottraendola ai piaceri, ovvero al mio amato blog. Tutto questo per dirvi che il mio ritardo per quanto riguarda i post sul gruppo di lettura de I Miserabili sarà recuperato quanto prima – c’è un post in dirittura d’arrivo, a dire il vero – e che ho un paio di recensioni in cantiere, in attesa di rifinitura.
Tempo al tempo, come si suol dire, e tutte le bozze saranno rifinite per divenire testi scritti come si deve, pronti a venire alla luce.

Nel frattempo, però, con Natale che si avvicina, ho avuto l’occasione di girare per diverse librerie, alla ricerca di alcuni regali; non ho preso nulla per me, ma come sempre la lista dei desideri si è allungata di un paio di titoli. Questo mi ha fatto venire in mente Tre gradi e non ho potuto fare a meno di ritagliarmi un po’ di tempo per scrivere questo post. Chissà, magari qualche parente passerà per questa pagina e troverà l’ispirazione per scegliere un regalo per la sottoscritta!

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PRIMO GRADO
Il libro che ho scelto è…

La letteratura in pericolo - T. Todorov

La letteratura in pericolo di Tzvetan Todorov
2008 – Garzanti (originale: La littérature en péril – 2007 – Flammarion)

«Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli che ci stanno accanto; la letteratura apre all'infinito questa possibilità d'interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente.»
In un mondo dominato dalla scienza e dalla tecnica, rischiamo di non capire più i grandi capolavori della letteratura. Sul versante della critica, negli ultimi decenni abbiamo messo a punto una serie di strumenti assai efficaci per l'analisi dei testi, a cominciare dalla filologia e dallo strutturalismo, che hanno assunto un'importanza crescente nell'insegnamento.
In parallelo, fiorisce una produzione narrativa sempre più ripiegata sull'io, e hanno grande fortuna i romanzi di puro intrattenimento. Tuttavia rischiamo di perdere di vista quello che è il senso profondo delle opere letterarie, quello che le rende importanti e necessarie. In queste pagine appassionate e polemiche, Tzvetan Todorov – che all'inizio degli anni Sessanta ebbe un ruolo determinante nella diffusione dei formalisti russi – va al cuore del problema: a che cosa ci serve, oggi, la letteratura? Todorov parte dalla propria vicenda di studioso, prima nella Bulgaria sovietica e poi nella Parigi di Genette e Barthes. Discute i metodi più in voga d'insegnamento della letteratura. Esplora l'attuale produzione narrativa. Soprattutto, si confronta con la lezione dei grandi del passato per ritrovare e rilanciare il valore insostituibile della letteratura.

Perché è nella Lista dei Desideri? Ho appena finito di leggere La paura dei barbari (sempre di Todorov), per l’esame di Storia Contemporanea, un testo molto interessante: Todorov è un autore franco e chiaro, con una prosa che ritengo ottima per i testi di divulgazione culturale, e offre molti punti di discussione. Conoscevo anche il suo impegno in ambito letterario, e ora sono ancora più curiosa di incontrare le sue idee personalmente: non so se le troverò condivisibili o meno, ma penso di poter dire fin da ora che saranno espresse in maniera impeccabile.


SECONDO GRADO
La copertina dell’edizione Garzanti è di un bellissimo blu ciclamino, un colore che adoro e che mi porta alla mente dei grandi mazzi di fiori colorati. La rosa è un altro fiore che mi piace molto; è proprio questo fiore a portarci al prossimo titolo.

Rosa candida - A. A. Olafsdottir

Rosa candida di Audur Ava Ólafsdóttir
2012 – Einaudi (originale: Afleggjarinn – 2007 – Kilja)

Lobbi ha ventidue anni quando accetta di prendersi cura di un leggendario roseto in un monastero del Nord Europa. È stata la madre, morta da poco in un incidente d'auto, a trasmettergli l'amore per la natura, i fiori e l'arte di accudirli, il giardinaggio. Così Lobbi decide di lasciare l'Islanda, un anziano padre perso dietro al quaderno di ricette della moglie, e un fratello gemello autistico. Lascia anche qualcun altro: Flóra Sól, la figlia di sette mesi avuta dopo una sola notte d'amore (anzi, precisa lui, «un quinto di notte») con Anna.
Con sé Lobbi porta alcune piantine di una rara varietà di rose a otto petali, molto cara alla madre, la Rosa candida. Questi fiori saranno i silenziosi compagni di un viaggio avventuroso come solo i viaggi che ti cambiano la vita sanno essere. Ad accoglierlo al monastero c'è padre Thomas, un monaco cinefilo che con la sua saggezza e una sua personale «cineterapia » saprà diradare le ombre dal cuore di Lobbi. Ma sarà soprattutto l'arrivo di Anna e Flóra Sól in quell'angolo fatato di mondo a provocare i cambiamenti più profondi e imprevisti nell'animo del ragazzo. Perché, per la prima volta, Lobbi scopre in sé un desiderio nuovo, che non è solo amore per la figlia e attrazione per Anna: è il desiderio di una famiglia.

Perché è nella Lista dei Desideri? L’avevo sfogliato in libreria, un po’ distrattamente, quando era appena uscito. Il titolo, nella sua semplicità, mi aveva incuriosita, così come la copertina. A convincermi definitivamente, però, sono state le opinioni molto positive che ho riscontrato più o meno ovunque: pare sia una storia che sa conquistare i suoi lettori. Spero di potervi dire presto se sarà così anche per me.


TERZO GRADO

L’ambientazione del romanzo precedente è un monastero: l’autore del prossimo libro ne ha visitati molti, in tutta Italia, e ha parlato di questo suo viaggio (fisico e spirituale) nel prossimo libro.

Sulle strade del silenzio - G. Boatti

Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni di Giorgi Boatti
2012 – Laterza

Davanti a me la scritta 'Silenzio'. Campeggia cubitale sul bianco della parete. Silenzio? E silenzio sia.

Da Montecassino a Bose, da Camaldoli a Subiaco, dall'abbazia di Noci, nella Murgia pugliese, ai contrafforti di Serra San Bruno in Calabria, da Praglia sino alla badia del Goleto, sui crinali dell'Irpinia orientale. «Hai trovato il monastero giusto?»: la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia dai fraintendimenti che il mio vagare per eremi e cenobi potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma – impresa piuttosto complicata – a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà. E, soprattutto, pare duri tutta una vita.

Perché è nella Lista dei Desideri? Perché, come vi ho già detto altrove, Boatti è stata una piacevolissima sorpresa, e non vedo l’ora di leggerlo di nuovo; inoltre, l’argomento di cui tratta in questo libro mi è caro. Mi piacerebbe, un giorno, poter passare del tempo in questi luoghi densi di spiritualità, lontani da tutto, e riuscire a fermarmi, a pensare. La prospettiva di Boatti sarà senz’altro molto personale, ma credo sarà anche abbastanza profonda da trascendere l’esperienza singola e rendere questo suo viaggio altrettanto significativo per i suoi lettori.


Anche per oggi è tutto: spero di avervi fatto scoprire nuovi titoli e di avervi incuriositi.

A presto, con nuovi post sul mio amato Hugo e con nuove recensioni!


Cami


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