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Tre imprenditori su cinque non conoscono la Riforma Fornero: non sanno nemmeno che possono licenziare più facilmente!

Creato il 25 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

E adesso non si sa più che cosa vuole la legge. Tanti dibattiti, proteste, sottili analisi giuridiche sulla stampa specializzata, considerazioni di tipo economico ed etico, comparazioni tra il diritto del lavoro italiano e quello degli altri Paesi europei, e alla fine una gran parte degli interessati a quei famosi “licenziamenti più facili” nemmeno sanno che cosa vuole la Riforma. Tre imprenditori su cinque non conoscono la Riforma Fornero: non sanno nemmeno che possono licenziare più facilmente!

Il ministro Elsa Fornero mostra orgogliosamente la sua misteriosa riforma

Si è tanto dichiarato che la necessità di una “giusta causa” per i licenziamenti rendeva impossibile lo sviluppo dell’economia in Italia, che quando la giusta causa è stata tolta, per quanto riguarda i licenziamenti per motivi economici, la maggioranza degli imprenditori non se ne sono neanche accorti. Allora che problema era? Valeva la pena fare tanto chiasso? Comunque la riforma Fornero contiene anche interventi apprezzati da molti esperti, per quel che riguarda l’apprendistato e la flessibilità. Non c’erano problemi più seri, come qualche idea per dare una piccola spinta allo sviluppo economico? Invece c’è di mezzo il fiscal compact e una mazzata di soldi a carico dello Stato che impedirà gli investimenti pubblici per parecchi anni. Ma la questione dei licenziamenti lascia meravigliati. Ora ci sono anche società che si preoccupano di informare le aziende che licenziare è più facile. Quindi gli effetti della riforma, sia nel bene che nel male, si vedranno, ma con molta pazienza. Il sito i-dome.com ha pubblicato un articolo che lascia esterrefatti. Eccolo.

Gi Group, in collaborazione con il Sole 24 Ore, ha organizzato il “Roadshow sulla riforma del mercato del lavoro” allo scopo di  illustrare al meglio le opportunità ed i risvolti introdotti dalla nuova riforma del Ministro del Welfare Elsa Fornero. Obiettivo del roadshow, cha farà tappa in diverse città italiane, secondo quanto sostenuto dal CEO di Gi Group, è quello di  aiutare le aziende a capire come gestire al meglio la flessibilità sia a breve che a lungo periodo. Da quanto emerso da un sondaggio condotto dalla stessa azienda, infatti, sono ben pochi gli imprenditori e gli amministratori delegati che conoscono a fondo la nuova Riforma del Lavoro, sebbene siano i primi interessati, e anche gli impiegati sembrano poco informati a riguardo. Su un campione di 1900 intervistati  il58.5% ha dichiarato di conoscere poco la riforma, l’11.3% ha dichiarato di non sapere nulla dei contenuti e il 15% ancora non si è informato. Secondo Stefano Colli-Lanzi, amministratore delegato di Gi Group: “L’irrigidimento delle condizioni contributive della riforma del Lavoro per i contratti a termine e la stretta sulle forme di flessibilità spurie, come partite Iva e co.co.pro, rendono la somministrazione più vantaggiosa in termini di efficienza e tutela”. È, dunque, assolutamente necessario per gli imprenditori esserne a conoscenza. Inoltre bisogna considerare anche le novità introdotte in tema di apprendistato con l’emendamento successivo alla Riforma Fornero e recepito nel Decreto Sviluppo, secondo il quale si rende possibile la somministrazione di apprendisti a tempo indeterminato in qualsiasi settore produttivo o meno. Dalla ricerca è emerso , inoltre, che i primi cinque temi contenuti nella Riforma che potrebbero avere conseguenze maggiori sulla gestione del personale in azienda sono il contratto a tempo determinato (89%), l’apprendistato (52,3%), il licenziamento per un giustificato motivo oggettivo (42,4%), il contratto a progetto (37,9%) e il licenziamento per giusta causa (36,8%).
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