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Non importa se la storia di Baby e Step non mi coinvolge, se sembra uscita dal peggiore Harmony, lui con giacca alla Marlon Brando ribelle violento ma dal cuore d'oro e lei, ragazzina tutto pepe, ma ancora vergine con il sogno del principe azzurro.
Come diceva Marco Masini, tanto per citare sottocultura bassa: “T'innamorerai di un bastardo che ti dirà bugie”. Beh a dire il vero Step bugie non le dice, ma ha, dietro quel sorriso sornione da cattivo ragazzo, un segreto che si porta nel cuore e che ha a vedere con la mamma. Eh sì i figli so piezz'e core, siamo in Italia d'altronde, e la mamma insieme alla lasagna è la cosa che non si può toccare, lo diceva Claudio Villa, Edoardo Bennato, le pistolettate di Mario Merola contro la faccia di gran cagnaccio di Gigi D'Alessio.
Baby e Step come Mirco e Licia si scontrano e s'incontrano per innamorarsi sotto la visione piagnucolante di uno stuolo di ragazzine che questa storia l'hanno letta o ascoltata e ora vogliono riviverla al cinema sospirando dietro gli occhi di ghiaccio di uno Scamarcio pre impegno sociale, pre Prima linea, pre Banda della Magliana, pre Turco frocio, pre tutto. E' tutto finto e precotto, le peggiori banalità dietro l'angolo, l'idea da piccolo borghese di un universo dove i ricchi sono buoni e i coattoni bestie, simpatiche ma sempre bestie. Alla fine anche Step è come quei ragazzi finto alternativi che incontravi all'università vestiti di stracci e poi ti dicevano “Io per questi pantaloni sporchi di vomito ho speso 500 cento mila lire”. E tu in tasca davvero non avevi neppure i soldi per il caffè.
Ma vogliamo parlare della regia? Il film di Luca Lucini è girato con le chiappe e mi immagino che nell'impartire ordini agli attori scoreggiasse al posto di parlare. Montaggio che sì, salva un po' capre e cavoli, ma dannazione i pestaggi, gli inseguimenti, le scene d'azione sono da mettersi le mani nei capelli. Sì perché come ogni buon spettacolo popolare che si rispetti non basta lo zingaro a petto nudo, ma ci vogliono duelli a bagnare le mutandine di donne affamate di avventure, e quindi via di scene con moto che dovrebbero ricordare Gioventù bruciata e sembrano invece una parodia di Ezio Greggio. In più uno si dice, ma prendi un'attrice americana e perché la fai doppiare da una scimmia senza dizione?
Di questo film esiste un remake spagnolo che, udite udite udite, fa sempre schifo, ma è girato benissimo. A sto punto se siete in vena di masochismi cinematografici puntate su quello. E aggiungo la protagonista Maria Valverde vale più di questa borghesotta romana. Sarà il sangue caliente spagnolo, sarà che è la Melissa P del brutto film, ma madonna vorresti metterla a pecorina fottendotene di Step, di Harmony e di tutte ste stronzate mocciane che avranno la loro miserabile catarsi in Amore 14, manifesto di una pedofilia accettata da tutti.
Potrei finire dicendo che Scamarcio/Step ritorna in Ho voglia di te, ma stavolta non mi fregano. Ho chiuso con 3msc e tutto sto stronzo linguaggio da sms con tvb, k al posto di c e una fastidiosa di radio a commentare le vicende patetiche di personaggi insapori.
Keoma
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