Scusate. Ma mi sento in colpa perché oggi mi sono infilata nel primo negozio di giocattoli e gli ho preso il primo gioco che mi sembrava meno stupido degli altri.
Mi sento anche in colpa perché mi sono infilata nella prima pasticceria a comprare la torta, perché ci teneva... io non sono riuscita a farla: "Io due anni. Torta mia".
L'ho lasciato da una nonna stamattina perché ero a scuola e dall'altra nonna questo pomeriggio perché avevo il doppio turno di basket.
Quello che mi salva da tutti questi innumerevoli sensi di colpa nei suoi confronti è che ha due colonne di fianco.
Lo sorreggono, lo aiutano. Sì, a volte lo spingono e lo sgridano. Ma lui quando li vede li abbraccia.
Oggi compie due anni.
Gli piace la televisione ("Uno solo. Poco poco!"),
gli piace leggere ("Quetta mela, quetta pela, quetta agola...."),
gli piace rompere le cose ("Ohhhhhh, caduto!"),
gli piace dormire nel lettone ("NOOOOO! Lettino noooo!!! Chifooooooo...."),
non gli piacciono più gli spinaci ("Bleaaaa!"),
gli piace di più la mamma del papà ("Come mi chiamo io?" - "Mamma!" - "E lui come si chiama?" - "K!!"),
ha capito quando è bello stare piccoli ("Uno e Due (s)cuola, io casaaaaa!!!"),
e quando diventare grandi ("Taglia io!! Taglia ioooo!", "Amore, la bistecca la taglio io!" , "Io grandi!!").
Auguri, piccolo patello.