Su queste e altre questioni hanno espresso il loro parere medici, ricercatori, professionisti, politici, addetti ai lavori.
Nella nostra società attenta fin quasi all’ossessione al benessere e alla salute e poco avvezza a sopportare il dolore, i mass media hanno un’influenza enorme sul modo di percepire la malattia, finendo con il condizionare le scelte dei cittadini [consumatori-pazienti] e, giocoforza, le decisioni prescrittive dei medici. Capita sempre più spesso che i cittadini si presentano in ambulatorio con una paginetta strappata dal giornale per richiedere informazioni. I mass media giocano ormai un ruolo chiave nell’influenzare le conoscenze medico-sanitarie. Ma sono all’altezza di tanta responsabilità?
A leggere i risultati di una ricerca tutta italiana [The unbearable lightness of health science reporting] che misura il grado di attendibilità, trasparenza ed equilibrio della divulgazione scientifica sui quotidiani e i settimanali di casa nostra, la risposta non lascia spazio all’ottimismo. Quando si parla di salute al grande pubblico, devono essere soppesati tutti gli aspetti in gioco: i benefici di un vaccino o di una terapia non farmacologica, ma soprattutto i rischi per il paziente e i costi per il sistema. E va cercata e svelata la presenza di eventuali conflitti di interesse, se cioè esiste un legame di natura finanziaria fra l’azienda produttrice e la fonte di informazione: medici, riviste, associazioni, giornalisti. Perchè se l’esperto è a libro paga dell’industria, questo condiziona inevitabilmente il punto di vista. E chi legge, ha tutto il diritto di saperlo.
Sulla base dell’insegnamento di Tom Jefferson, epidemiologo responsabile del Gruppo Vaccini della Cochrane Collaboration [circuito internazionale di ricercatori che analizza tutti gli studi scientifici condotti su un determinato argomento] che sceglie personalmente i giornalisti con cui parlare, si può affermare che allo stesso modo è stata organizzata l’offensiva mediatica contro la sopra citata sentenza da parte del Board Scientifico del Calendario Vaccinale per la Vita, che riunisce figure di elevato prestigio dell’Igiene e della Sanità Pubblica, della Medicina Generale, della Pediatria territoriale-ospedaliera ed universitaria facenti capo a Società Scientifiche ed Associazioni Mediche [Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanita' Pubblica (SItI); Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG); Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP); Societa' Italiana di Pediatria (SIP)].
Dall’articolo copiato e incollato in varie parti del web, più che lo “sconcerto” traspare il grande “fastidio e imbarazzo” che decreta di fatto il brusco risveglio da tutte le falsità che fino ad oggi sono state scritte in merito alla connessione autismo e vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia: meglio dire connessione tra autismo e scriteriate campagne vaccinali!
Questo articolo copiato e incollato in tutte le salse, come afferma la ricerca sopra citata, non supera l’esame. E’ incompleto e inesatto. Si enfatizza la radiazione del Dr. Wakefield per uno studio di 14 anni fa, si colpevolizza il Tribunale di Rimini di essere rimasto indietro quando invece [a mio avviso] è molto avanti perchè avrà tenuto certamente conto del recentissimo successo giudiziario ottenuto dal Prof. Walker-Smith e la comprovata falsità degli articoli pubblicati nel 2011 dal British Medical Journal ai quali viene fatto riferimento.
Tra l’altro, cosa di non poco conto, si tacciono soprattutto i conflitti di interesse di queste Federazioni, anche quando sono palesi e dimostrati [per es. Corsi di Vaccinologia].
A quanto pare la questione del conflitto d’interesse non appassiona i giornalisti italiani. Eppure per portare alla luce i conflitti d’interesse finanziari basta una semplice ricerca su internet, nei database che gli addetti ai lavori conoscono molto bene.
Dietro a questa offensiva ci sono i soliti quattro cantori. Sicuramente le aziende farmaceutiche, poi ci sono le varie Federazioni, i cattivi maestri e la pessima stampa. Esiste un intreccio di interessi e legami che in molte occasioni può incrinare il rapporto, estremamente delicato, tra paziente e medicina.
Non a caso il Tribunale del Malato, nel pieno rispetto di una scelta consapevole, risponde giustamente all’offensiva mediatica affermando che “alla luce delle diverse posizioni in campo, crediamo che i genitori abbiano invece il diritto di avere informazioni certe sui possibili rischi (avvalorati da ricerche scientifiche valide) oltre che benefici delle vaccinazioni, prima di scegliere per il proprio figlio in maniera consapevole; stando cosi’ le cose questo consenso informato potrebbe essere parziale e non ci soddisfa. Non vogliamo che si creino allarmismi ingiustificati, ma non possiamo nemmeno sottovalutare gli elementi presi in considerazione dalla sentenza: chiediamo alle istituzioni di fare luce e dare informazioni chiare e comprensibili ai cittadini, anche presso i centri di vaccinazione nel piu’ breve tempo possibile. Ogni giorno sono tanti i bambini che continuano ad essere sottoposti a questa vaccinazione, sulla quale ora esistono dubbi in termini di sicurezza“.
Tra scandali, processi e assoluta mancanza di trasparenza, finalmente si è aperta la porta degli orrori che fino ad oggi ho sempre denunciato e proseguirò a denunciare, ringraziando fra l’altro anche quei Tribunali Sez. Lavoro che hanno verificato i documenti che ho pubblicato e li hanno acquisiti come prova a favore delle famiglie interessate.
Iniziate a chiamare l’AUTISMO col suo vero nome: ENCEFALOPATIA IMMUNO-ALLERGO-TOSSICA causata dalla vaccinazioni.