a cura di Dale Zaccaria
Che la povera Italia si ritrovi in un momento storico di assoluta decadenza morale etica e umana, certo basterebbero solo le burlasque del signor B o “cainano” come lo chiama bene Marco Travaglio, ma aggiungiamoci pure la sua squadra di potentini massonici corrotti e a braccetto con mafia e chiesa a farcire meglio gli ingredienti. Certo l’Italia, questa povera donna signora in mano ai preti e a un Papi XVI attuale di chiari passati neri-uncinati, le prostituées de régime tra avan-spettacolo e parlamento, e il dictator Monti che oltre a tasse per il popolo, articolo 18, adesso sta preparando ben bene la sua repressione qual’ora qualche spiritello prendesse fuoco, De Gennaro ai comandi.
Quindi perché stupirsi di questa crociata medieval-annisettanta di matrice fascio-cattolica. Ma di cosa stupirsi? Dal Fascismo a vent’anni di Andreottiana democrazia fino al Signor B. Di cosa stupirsi? Potere cattolico maschilista patriarcale anche misogeno che ha rovinato degenerato la povera signora Italia, donna poco amata, donna veramente poco amata.
LEGGE 194: IL ROGO DELLE STREGHE
a cura di Barbara Giorgi
Ondata di femminicidi in corso. Donne uccise a pugni oppure strangolate. Donne uccise a coltellate. Donne uccise a martellate. Ma è troppo “femminista” occuparsi di donne morte ammazzate da uomini (scientemente, deliberatamente, consapevolmente).
Molto meglio rivoltare la frittata e sottolineare che la donna – oggi come oggi – non è vittima, ma carnefice.
Infatti, lo slogan che va di moda è “donne assassine”: esattamente, gridato oggi a Roma durante la manifestazione contro la legge 194/1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Quindi, 13 maggio 2012 d.C, momento di déjà vu medioevale con atmosfera da rogo di streghe, meravigliosamente condita dalla presenza di Alemanno, ottavo re di Roma.
Le streghe son tornate? Le streghe van bruciate.
Ma forse Alemanno & Co. non sanno che la legge 194 non è una legge ammazza feti. Infatti, tra le altre disposizioni, la Legge stabilisce la possibilità di IVG solo nei primi 90 giorni di gestazione e solo per motivi di natura terapeutica.
Ma forse Alemanno & Co. avevano bisogno di questa manifestazione per tentare di dare un’aria serissima-dignitosa-conservatrice all’allegro partito dei bunga-bunga.
Tentativo fallito.
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Lettera inviata al Sindaco di Roma Alemanno , all’indirizzo: sindaco@comune.roma.it
Peccato per Lei perdere così rovinosamente un’occasione di civiltà e di rispetto per le donne della Sua città. Roma oggi si è impoverita – grazie al Suo gesto simbolico – di 100 anni per quei manifesti con feti morti e per quel coro di “donne assassine!” sollevato da preti, politici e cattolici ipocriti patrocinati tutti da Roma Capitale. Non starò qui a difendere la L.194, non ne ha bisogno. Starò qui a difendere la mia volontà, la mia dignità di donna e di cittadina. Mi riprendo la mia Città, Alemanno, a fianco di tutte le donne, soprattutto quelle assassinate, oltraggiate da questa Vostra messinscena; scendo a fianco dei Consultori che i Suoi obiettori di coscienza vanificano; scendo a fianco dei Centri Antiviolenza che i Suoi tagli demoliscono, scendo a fianco dei figli e delle figlie nati da maternità consapevoli liberamente scelte e per i quali non c’è struttura o servizio da Lei inventato che garantisca davvero la vita, perché ancora una volta la Sua politica vorrebbe la donna pronta a sorreggere il welfare del Mondo, a testa bassa e consenziente. Le donne, Alemanno, non sono affatto consenzienti: sono persone che si autodeterminano. E Lei non le rappresenta. Questa città da oggi, 13 maggio 2012, non ha più un Sindaco.
Da condividere e inviare ovunque
Buongiorno 2