No, non c’è rimedio. Alcuni pendolari, come Alessia Manfredini che in Regione lavora e ha postato le foto che qui appaiono su Facebook, e altri viaggiatori hanno tentato di partire la sera per evitare il solito disastro dei ritardi giornalieri, che consumano di minuto in minuto, imprigionando l’animo in uno stato di ribelle impotenza, ed ecco implacabile l’annuncio che si moltiplica in un folle crescendo. Treno per Milano in ritardo di 20 minuti, poi di 39. Stasera.
Era stata ventilata (appunto come certi annunci spazzati dal vento) una commissione aperta trasporti a cremona, una riunione è stata fatta, poi sono seguite promesse. Inutile ripensarci. Dalla catastrofe non si esce ancora.
Alcuni cercano un’alternativa tranquilla all’automobile, altri hanno bisogno di arrivare in tempo e le quattro ruote non lo garantiscono, per non parlare dei prezzi dei carburanti. Il treno poi è anche una scelta, quando non obbligata per studenti e lavoratori. E dire che un viaggio in treno puo’ molto più piacere dell’automobile e molti meno danni all’ambiente, e meno costi.