La foto esprime approssimativamente lo stato d’animo dei pendolari delle ferrovie
giovedì è stato scritto un altro capitolo della saga dei disagi che i viaggiatori subiscono, spesso quotidianamente, sui treni lombardi.
Sembrava una mattina come tutte le altre, ma, a 5 km da Brescia, è successo l’inspiegabile. Il treno, dopo l’ultima stazione, non riparte. Macchinista e capotreno cominciano a maneggiare sulla motrice; si prova anche a spegnere aria condizionata e luci, ma niente. Il treno non ne vuole sapere di percorrere il breve percorso che ci separa da destinazione. I minuti passano, tutti capiscono che arriveranno in ritardo in ufficio o che perderanno la visita medica prenotata mesi addietro.
Dopo quasi un’ora il macchinista getta la spugna ed è costretto a chiedere l’intervento di un mezzo di soccorso che arriva però dopo ben 30 minuti. Tanto, se si considerano i pochi km di distanza da una stazione, sicuramente ben attrezzata, come Brescia. Moltissimo, se si pensa che la notizia del serio guasto era nota da tempo, prima della richiesta dell’attivazione del ‘piano di emergenza’. Dopo una ventina di minuti, infatti, risultava evidente a tutti che le probabilità di riavviare il mezzo erano remote.
Ebbene, il mezzo di soccorso arriva, ma prima, la burocrazia chiede le sia dato il giusto spazio. Il treno è costretto a fermarsi sul binario 1 (noi eravamo sul secondo) accanto all’Ufficio Movimento, probabilmente per ricevere qualche modulo che lo autorizzi ‘ufficialmente’ ad eseguire la manovra di emergenza.
L’aggancio non è stato dei più delicati, oltretutto avvenuto senza un minimo di preavviso. Il forte contraccolpo avrebbe potuto far cadere persone se queste fossero state in piedi nei corridoi.
Finalmente ci muoviamo e, dopo questo ultimo sforzo, entriamo nella città della Leonessa con un ritardo di 93 minuti, così recita il sito di Trenord.
E qui molte domande fanno capolino nelle nostre teste: cosa è successo? Possibile che un guasto talmente importante sia avvenuto così, all’improvviso? È ipotizzabile che si sapesse già in partenza che qualcosa non andava?
Molto probabilmente non avremo mai risposte, nemmeno indennizzi per i disagi subiti, ma una mattina come queste, difficilmente sarà cancellata dalle nostre menti. Quando mai ancora percorreremo i 51 km del percorso in 2 ore e mezza?
COORDINAMENTO VIAGGIATOTORI LINEA CREMONA – BRESCIA
45.284878 9.845978