Alle 6.58′ di stamattina chi ha osato salire a Cremona sul noto treno Mantova-Cremona-Milano si è trovato nella situazione descritta dalla foto: ha perso la libertà di muoversi. Non c’erano carrozze sufficienti e dovevano ancora salire altri viaggiatori.
Stamattina a Cremona, alle 6.58′, iniziava così il viaggio verso Milano….
Drammi di vita quotidiana, che indicano una costante offesa alle persone. Acquisti un servizio e ottieni immediatamente un disservizio. Paghi per farti maltrattare. Che senso ha? Viaggi tra una portiera e l’altra, nell’interstizio fra una carrozza e l’altra. Devi stare in piedi. Chi deve salire alla prossima fermata spingerà, premerà, rischierà di perdere il treno, con conseguenze probabilmente serie per lui.
Il pendolare è un cliente. Guarda il tabellone, l’orario delle corse giornaliera, e decidere di comprare il biglietto. A questo punto la società ferroviaria Trenord, anziché sentirsi obbligata di fornire il servizio appena venduto, si tiene i soldi e si preoccupa solo di spostare i vagoni che le pare, dove e quando può, alla faccia del cartellone e dell’orario. Come i pendolari esistessero solo in biglietteria e poi sparissero come fantasmi.
Violazioni quotidiane, illegalità quotidiane, piccoli odiosi fastidi, o anche grandi fastidi, nel caso in cui lo studente perda parte della lezione universitaria o il lavoratore arrivi tardi in azienda.
Non ci dovrebbe essere un fenomeno a gestire un servizio ferroviario che esiste da tanti anni, sulla stessa linea, con problemi ormai storici. Eppure il disservizio si ripete continuamente, serenamente. Addirittura non si sa bene chi debba rispondere, visto che l’ad di Trenord Biesuz è ai domiciliari.
Perché, prima rispondeva?