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Trento e il Castello del Buonconsiglio

Creato il 30 gennaio 2014 da Giovy

Trento Castello del Buonconsiglio

Foto © 2014 Giovy

Quest'estate, a Luglio, sono andata un paio di giorni a Trento, in occasione dell'inaugurazione del Muse. Museo a parte, conoscevo già la città trentina ma non mi ero resa conto di ricordarla così male.
Come mi successe per Rovereto, Trento è uno di quei luoghi in cui transitavo e che poco mi gustavo.
Al massimo era stata meta di qualche gita scolastica.
Fino a quella mattina di fine Luglio.
C'è un detto in Veneto che dice che "se vuoi patire le pene dell'inferno, Trento d'estate e Feltre d'inverno". Un consiglio: non sfidate mai i detti popolari perché hanno infinitamente ragione.
Quei giorni erano stati i più caldi dell'estate ed io ero in uno di quei luoghi che possono fare invidia alla Death Valley. Non so perché, ma davvero si muore dal caldo a Trento!
Miraggi e insolazioni a parte, mentre ero lì mi sono svegliata di prima mattina e me ne sono andata a visitare il Castello del Buonconsiglio.
C'ero già stata alle elementari e ricordavo ben poco di quel castello in centro città se non quella sala in cui la guida mi raccontò che, in altri tempi, si svolse il famoso Concilio che cambiò le sorti dell'Europa a modo suo.
Lo sapete, io sono una grande appassionata di Storia e mai mi sarei mai lasciata sfuggire una visita "da adulta" in quella meraviglia trentina.
L'entrata al castello costa 8€ +1€. A cosa serve quell'eurino in più?
A visitare la Torre dell'Aquila, senza la quale la visita al castello perde un bel 40% di cose interessanti, almeno secondo la mia personale opinione.
La visita al Castello è libera ma si entra nella Torre dell'Aquila solo con la guida.
La storia della torre è molto interessante e risale al XII secolo, periodo della sua fondazione.
Cosa si trova in questa torre? Ci sono degli affreschi pazzeschi denominati "Il Ciclo dei Mesi" perché ritraggono, appunto, scene di vita comune e di corte durante i vari mesi dell'anno.
Chi sia il pittore non si sa ma la sua sapienza e maestria è perfettamente visibile osservando i dipinti.
Sappiate che vi verrà data l'audioguida, così non vi perderete nessuna spiegazione su questi dipinti molto belli.
Una curiosità su quanto vedrete: il Ciclo dei Mesi non comincia a Gennaio, bensì ad Aprile.
Come mai?
Accennavo a questa cosa nel mio post di fine anno, quando dicevo che un tempo l'anno iniziava ad Aprile. Questa tradizione ci riporta alla cultura pagana nordica e germanica. Aprile era un mese di primavera, sbocciava tutto, tutto ricominciava e il sole entrava in Ariete.
E due capre (o arieti) trainavano il carro di Thor nelle sue peregrinazioni celesti.
Entrando nella Torre dell'Aquila vi verrà naturale cominciare ad osservare i mesi da Aprile, seguendo la disposizione data dal pittore.
Usciti di lì, vi consiglio di fare un salto nel giardino (pieno di rose) che si trova in uno dei cortili interni.
La visita al castello del Buonconsiglio è adatta a tutti e sono possibili percorsi anche per i disabili, dove poter utilizzare scivoli e ascensori interni.
Personalmente, mi ha aiutato ad aggiungere un nuovo tassello nella mia conoscenza di Trento che per tanto tempo ho considerato buona ma che invece mi sono accorta essere sommaria.
Il Castello è sempre ben frequentato e dal sito internet è possibile prenotare la visita.
Se siete in tanti o vi muovete in momenti particolarmente affollati (tipo ponti o festività) io vi consiglio caldamente di prenotare per godervi al meglio e con calma tutta questa meraviglia.
Ultima nota che non posso esimermi da raccontare: il Castello di Trento è tristemente famoso anche per la cattura di alcuni eroi durante la Prima Guerra Mondiale.
Era il 1916 e i cosiddetti "irrendentisti" come Fabio Filzi e Cesare Battisti vennero imprigionati proprio nel castello prima di essere fucilati.
L'Italia si avvicina al centenario della Grande Guerra e una visita da queste parti potrebbe aiutare a ricordarsi di quel periodo così duro e così importante, non solo per l'Italia.
Trento è perfetta per ricordarci chi siamo.
E se ve lo dice una che aveva la bis-nonna austro-ungarica, potete crederci!

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