Treviso, stop ai ricorsi!

Creato il 22 agosto 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Treviso Basket srl comunica di non procedere con ulteriori ricorsi dopo aver ricevuto le motivazioni della Corte Federale. La società, convinta di aver fatto tutto il possibile per tenere vivo il grande basket a Treviso, desidera fare il punto dopo aver preso questa sofferta quanto inevitabile decisione.
Abbiamo attentamente vagliato sia le motivazioni di quest’ultimo grado sia quanto emerso nei due precedenti giudizi. La fermezza con cui è stata ribadita la non accettazione della nostra richiesta e la inamovibile decisione di perseguire un campionato a 16 squadre renderebbe ogni altra nostra azione successiva vana e improduttiva.

La situazione in cui ci siamo trovati dopo il 4 luglio, data di nascita di Treviso Basket, è stata figlia di una serie di circostanze esterne che ci hanno esposto al giudizio dicrezional/politico della FIP, senza alternative.
Solo con una differente gestione dal febbraio 2011 alla primavera 2012, prima dell’ avvento di Treviso Basket, sarebbe stato possibile un altro risultato.

In primis l’impossibilità tecnica di ereditare la società Pallacanestro Treviso e il suo diritto sportivo dalla proprietà precedente e poi la repentina uscita dell’ imprenditore di riferimento subito dopo la costituzione del Consorzio che proprio su quel pilastro si basava, ci ha lasciato ben pochi margini di manovra e una situazione che con le suddette premesse era quasi disperata.

Ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo voluto provarci e combattere fino in fondo, come era nostra abitudine sul campo. Allora da quel serbatoio di linfa e di entusiasmo che è il Consorzio Universo Treviso, nato e proliferato in tempo record tra gli imprenditori del nostro territorio, abbiamo individuato i quattro soci forti, i Bordini, i Bottari, i Fabbrini, i Tramet, che ci hanno premesso di creare la società Treviso Basket e di provarci ancora i primi di luglio.

I tempi erano ristrettissimi, quasi improponibili, ma l’ottimismo e l’entusiasmo trascinante del “popolo del basket trevigiano”, della gente di “Io Ci Sono!”, ci hanno spinto ancora ad esplorare l’unica soluzione possibile e disponibile nella situazione in cui ci avevano giocoforza confinati. Il progetto era ed è buono, sano, condiviso e forte in prospettiva futura.

Così, consigliati da esponenti della stessa FIP da noi interpellati per avere un indirizzo, abbiamo intrapreso la strada dell’articolo 128, l’unica strada percorribile, confidando nel buon senso degli organi federali. La fattispecie normativa del famigerato “128” era prevista, ancorché mai applicata prima, e tutto il movimento si è arenato di fronte ad una precedente delibera, quella della riduzione della Serie A a 16 squadre, che è diventata un muro insormontabile, per dare spazio a una decisione politica che ha impedito alla nostra legittima richiesta di essere accettata.

Considerando che Treviso Basket , non avendo avuto il riconoscimento, è attualmente un’entità sulla carta priva di una sede, un campo, una struttura societaria, un roster di giocatori e staff, sponsor principali e raccolta pubblicitaria, dopo tre gradi di giudizio tutti negativi sulla nostra richiesta di SerieA, riteniamo di non dover alimentare ancora false illusioni procedendo con ulteriori ricorsi: la linea seguita finora dagli organi di giustizia salvaguardia, pur nel diritto, la discrezionalità “politica” della decisione presa nei nostri confronti, quindi evidentemente il movimento del basket italiano, Lega, FIP, società, pur in un momento molto difficile e confuso, ha preferito l’applicazione rigorosa di norme e delibere piuttosto che la lungimiranza.

Un progetto che avrebbe potuto essere preso anzi a modello ed esempio di un nuovo modo di fare sport di alto livello, abbandonando il sempre più raro mecenatismo, e intraprendendo la strada della condivisione di intenti e del coinvolgimento di tutto il territorio intorno alla realtà di una squadra di massima serie, riferimento per l’economia e per il tessuto sociale.
Siamo dei sognatori? No, forse solo lungimiranti, precursori di un nuovo e per certi versi obbligato modo di intendere lo sport professionistico in futuro. Ci hanno cambiato gli scenari in corsa, ci hanno limitato le opzioni, ci hanno dato lezioni di management e di diritto sportivo, sia qui che fuori, frustrando un’iniziativa che aveva mobilitato in pochi mesi come non mai la città e il territorio di Treviso. I fatti sono chiari, con premesse diverse forse ora saremmo qui a sognare la prima palla a due della nuova stagione, ma ognuno in coscienza sa quanto ha fatto o non ha fatto perché si arrivasse a questo punto e gli impedimenti oggettivi con cui abbiamo avuto a che fare in tempi ristrettissimi sono sotto gli occhi di tutti.

Mer. 22/08/2012, ore 15:56 –Niente Serie A, LegaDue o Lega Adriatica, ma la Treviso Basket Srl non muore e ci riproverà il prossimo anno.

Questo il comunicato di Treviso Basket Srl:

Noi dobbiamo ringraziare uno per uno in primis la gente e i tifosi (comunicheremo le modalità per la restituzione di quanto versato da chi ha aderito alla sottoscrizione popolare), quindi gli imprenditori, le aziende, i media, le società sportive, le istituzioni, eccezionali per quanto ci hanno dato e sostenuto. Mai si era visto qualcosa di simile a Treviso, questo ci inorgoglisce e ci spinge a non mollare e a guardare al futuro.

Ipotesi tipo Legadue o Lega Adriatica, ventilate da più parti, non ci sono mai state prospettate concretamente e non si rivelano attualmente praticabili, ma Treviso Basket non chiude qui: la prossima estate il basket italiano avrà una profonda ristrutturazione di campionati, potrebbero esserci novità e sviluppi, noi saremo pronti alla finestra.

Il 2012/13, la stagione che avremmo voluto vivere in Serie A, lo utilizzeremo per rafforzare e consolidare la compagine societaria, continueremo a stare dentro allo sport e al basket per tenere viva la passione a Treviso e provincia e saremo motori di iniziative, manifestazioni e idee che ricorderanno a tutti che … “noi ci siamo!”. Nelle prossime settimane renderemo pubbliche nel dettaglio le strategie future.

La pallacanestro Treviso era un patrimonio della città e prima o poi tornerà ad esserlo. Siamo convinti che presto il basket tornerà ad essere quel fantastico strumento di passione che è stato per decenni nella nostra città. Il progetto Treviso Basket, pur con diverse premesse e modalità, resterà vivo e attivo, in attesa di tempi migliori per poter tornare laddove ci spetta.


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