La storia di “Trevor” parte da lontano – oltre dieci anni fa – ed è un percorso disseminato di tappe importanti.
In principio fu l’idea per una piece teatrale che all’autore, James Lecesne, scaturì quando apprese che la grande maggioranza dei suicidi, o tentativi di suicidio, in età adolescenziale interessava ragazzi e ragazze omosessuali, con un’incidenza addirittura del triplo e del quadruplo rispetto a coetanei eterosessuali .
Trevor, inteso come il personaggio tredicenne e le vicende che lo riguardano, fu inventato quindi come protagonista adolescente costretto da episodi di bullismo e da incomprensioni famigliari a vivere in maniera non serena la ricerca del proprio orientamento sessuale. Non già ragazzo gay, ma alla scoperta di sé.
Dal successo del “Trevor” teatrale è nato poi un cortometraggio – che nel 1994 ha vinto l’Academy Awards per i film brevi , il premio comunemente conosciuto come Oscar.
Passo dopo passo – i diritti del film sono stati poi venduti all’HBO – Trevor è diventato il Trevor Project e cioè la prima linea telefonica statunitense dedicata al sostegno dei ragazzi e delle ragazze LGTB.
Un numero verde, inizialmente soltanto e poi allargatosi alle nuove tecnologie virtuali (sito internet, email, chat…), al quale ciascun adolescente in difficoltà può rivolgersi per ricevere supporto psicologico, consulenza, possibilità d’ascolto.
Tempo fa, sempre su queste pagine, parlai di un’altra iniziativa di impronta e intento simili – “It gets better” – sempre partita dagli Stati Uniti e approdata poi anche in Italia grazie al libro e al progetto “Le cose cambiano”.
Credo fermamente che progetti che lavorano sulla comunicazione, sul creare una rete, sull’ascolto, sull’esempio, abbiano un grande potenzialità di efficacia. Perché spesso ciò che spaventa il ragazzo adolescente sulla via della definizione della propria identità sessuale è proprio la solitudine, il senso di diversità, la ghettizzazione. Trovare invece voci simili, appartenenza, comprensione e vicinanza può portarlo a farsi più forte nell’affrontare le difficili sfide di ogni giorno. Nell’attesa che il mondo, mattone dopo mattone, iniziativa dopo iniziativa, cambi davvero.
Oggi arriva quindi nelle librerie italiane la storia di Trevor, tradotta in romanzo dallo stesso James Lecesne.
Si tratta di un racconto in pochi capitoli che narra le vicende di un ragazzino di tredici anni di spirito vitale, fantasioso ed aperto.
Trevor è appassionato fan di Lady Gaga non soltanto per la musica ma anche per la battaglia che l’artista porta avanti per i diritti degli omosessuali. Il ragazzo infatti, non ancora consapevole di un suo specifico orientamento sessuale, è comunque naturalmente convinto della profonda ingiustizia di ogni discriminazione e sicuro che la lotta della sua cantate preferita sia quella giusta per un mondo migliore.
Trevor lo sostiene fermamente: non è importante che lui sia o meno gay – come si affrettano a definirlo tutti i suoi compagni di classe – ciò che davvero conta è che sia lasciato libero di capirlo da solo, con il tempo, le sperimentazioni, le emozioni che sono necessari. Senza che questo decisivo e delicato processo sia disseminato di atti di bullismo, tentativi di convincimento, preoccupazioni genitoriali e, in generale, di un senso crudele di esclusione e diversità.
Per il ragazzo è quindi assolutamente lecito e normale eleggere Pinky Farady come migliore amico, avere piacere della sua compagnia, trovarlo figo e simpatico, senza attribuire a tutte queste emozioni una precisa caratteristica sentimentale e sessuale. Sono gli altri, gli amici, i compagni di scuola, a fare il gioco sporco, ad etichettarlo, a definirlo, a isolarlo, fino a rovinare prima la sua amicizia e, successivamente a seguire, la sua vita.
I genitori – ahimè – non sono da meno: preoccupati preventivamente di ritrovarsi un figlio gay iniziano strani tentativi di dialogo e di dissuasione, tra i quali anche la terribile e imbarazzante idea di organizzargli un incontro con un prete.
Il povero Trevor si ritrova quindi catapultato da una quotidianità felice fatta di amici, progetti, interessi ad un incubo di solitudine e incomprensione. Per motivi che ancora non capisce nemmeno bene fino in fondo.
Privato di fatto della sua libertà di essere – e di diventare – gli resta solo da pensare al suicidio. Come potrebbe la sua vita rimettersi su binari sereni se non ha proprio nessuno, neanche i più cari, a sostenerlo?
Per fortuna il finale, in questo caso, non è drammatico. Ma quanti invece lo sono? Senza che si tratti di opere di fiction ma, purtroppo, reali…
Un romanzo questo che spinge a riflettere e a conoscere. Semplice, breve, lineare ma tutt’altro che opera di mera fantasia.
E se tiriamo un sospiro di sollievo per Trevor perché non impegnarsi per tirarne tanti altri per ragazzi che ancora oggi si trovano a vivere le stesse vicende del simpatico, ingenuo e talentuoso protagonista?
Il libro è corredato da due prefazioni e una postfazione – le prime di Carlo G. Gabardini e David Levithan e la seconda dell’autore stesso – importanti da leggere e che inquadrano intenti e spirito, nonché storia, di “Trevor” in tutte le sue molteplici forme e successi.
L’edizione italiana si conclude inoltre con i numeri telefonici e i siti che nel nostro paese sono attivi come Telefono Amico Gay e che vorrei riportare di seguito:
BOLOGNA www.telefonoamicogay.it 051.555661
MILANO www.arcigaymilano.org 02.54122227
ROMA www.gayhelpline.it 800.713.713
TORINO www.contattoglbt.it 011.5211132
Vorrei inoltre dare il mio contributo con una piccola guida di dieci romanzi per adolescenti e giovani adulti che trattano il tema della ricerca e della scoperta della propria identità di genere e orientamento sessuale. Perché a volte anche un libro “ti ascolta” e può fare una piccola differenza…
“Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei” di James Lecesne, Rizzoli
“Will ti presento Will” di John Green e David Levithan, Salani
“Cartoline dalla terra di nessuno (Best BUR)” di Aidan Chambers, Rizzoli
“Danza sulla mia tomba” di Aidan Chambers, Rizzoli
“Alex & Alex” di Alyssa Brugman, Giralangolo
“Boy Meets Boy” di David Levithan, Fabbri
“L’altra parte di me” di Cristina Obber, Piemme
“Kiss (Salani Ragazzi)” di Jacqueline Wilson, Salani
“Pensando ad Annie” di Nancy Garden, Mondadori
“Le cose cambiano” a cura di Dan Savage, Terry Miller, Linda Fava, Isbn Edizioni
QUI inoltre la preziosa e ricca bibliografia a cura di Hamelin della Bilioteca Salaborsa Ragazzi di Bologna sul tema “Lèggere differenze – storie di varietà, identità, famiglie”. I libri sono consigliati per fasce d’età e sotto ciascun titolo le tematiche specifiche affrontate.