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Tricocidio: l’ora della verità

Da Fishcanfly @marcodecave

Attenzione: il seguente post contiene immagini forti la cui visione è consigliata a un pubblico adulto.

Dicono che un articolo in genere dovrebbe essere oggettivo, quasi scientifico, rispondere alle 5 “W”, senza farsi trascinare da perturbazioni della coscienza. Tuttavia, mi chiedo, quand’anche fosse così, la nostra ricchezza morale non sta proprio nella riflessione personale di fronte a determinati accadimenti?

Come può uno scrittore, anche di fatti di cronaca, restare impassibile di fronte a certe notizie? Specialmente quando si tratta di denunciare fatti di gravissima importanza, il distacco professionale si scontra con una deontologia di fondo che non ci consente di non tirare in ballo una certa “humanitas”, una sacra e doverosa partecipazione soggettiva alla realtà di ogni giorno.

Sono del tutto giustificati, pertanto, i giornalisti delle reti pubbliche che negli ultimi anni si sono ormai lasciati andare a sorrisi, alzate di spalle, disapprovazioni, scuotimenti di testa nel dare ogni genere di notizia, in particolar modo quelle riguardanti il calcio e i programmi della prima serata: eh sì, il telegiornale che abbiamo sempre sognato. Finalmente un giornalista che ci guida con la fiaccola delle sue smorfie nei meandri della società.

Pertanto è con partecipazione dolorosa e con massima afflizione morale, che vorrei oggi affrontare un delicatissimo argomento, spesso passato sotto banco dai principali media del paese, se non del tutto ignorato o travisato.

Tricocidio: l’ora della verità

Parliamo del tricocidio, ossia dello sterminio quotidiano di miliardi di capelli umani, e del quale siamo tutti inconsapevoli carnefici! Non tiriamoci indietro di fronte a simili responsabilità!

Pensateci, non nascondetevi dietro un capello! Ogni giorno sui luoghi di lavoro, nel tempo libero, in vacanza al mare o sulle vette, milioni, anzi biliardi, di capelli vengono sterminati.

Terribile poi la tortura che subiscono sotto le docce. Quando i nostri occhi freddi e distaccati si posano sul fondo del pavimento una volta terminata la doccia e lì i cadaveri dei capelli ci guardano: non torneranno più a muoversi sulla nostra testa secondo il volere del vento.

Tricocidio: l’ora della verità

La foto attesta uno dei luoghi di strage: qui la caduta dei capelli è addirittura legalizzata. Talvolta in caso di tagli drastici c’è persino chi evade.

Ogni secondo, nel mondo su ogni testa, tre capelli muoiono.

E noi cosa facciamo? Niente. Lasciamo che il tricocidio, questa immane strage, abbia seguito con sempre maggior ferocia, confidando sempre in rapidi trapianti, rimpiazzi, cure, soltanto perché nuovi capelli cadano di nuovo dalla nostra testa.

Tra tutti i giornalisti che conosciamo forse solo il coraggioso Luciano Onder si è preoccupato a tratti della notizia e ha tentato di parlarne, malgrado i continui sabotaggi subiti dal sistema. I suoi capelli vengono sistematicamente colpiti. Abbiamo bisogno di questo giornalismo d’inchiesta!

Tricocidio: l’ora della verità

Ecco, io penso sia venuto il momento di dire basta.

Salviamo i nostri capelli, patrimonio culturale dell’umanità, ultima scintilla di vita su teste troppo lucide.  



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