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Trimestrale Apple, utili in calo dopo dieci anni ma sale fatturato

Da Mrinvest

La prima trimestrale Apple del 2013 presenta anche un dividendo in crescita del 15%, ma il titolo è sotto pressione da mesi

Trimestrale Apple, utili in calo dopo dieci anni ma sale fatturatoLa prima trimestrale Apple del 2013 (il secondo trimestre fiscale per la società) evidenzia profitti in calo del 18% a 9,55 miliardi di dollari, al di sopra del consensus di 9,5 miliardi. In crescita dell’11% il fatturato a 43,6 miliardi: anche in questo caso il risultato è stato superiore alle attese per una crescita previsionale dell’8% su base annua a 42,3 miliardi. Sta di fatto che si registra il primo calo da dieci anni, con un utile per azione sceso dagli 11,6 dollari di un anno fa a 10,09 dollari del periodo gennaio-marzo.
Tuttavia, dopo la trimestrale Apple, il ceo Tim Cook ha annunciato un innalzamento del dividendo a 3,05 dollari per azione, dai 2,65 distribuiti lo scorso anno. In totale, il dividendo staccato nell’anno ammonterà a

11 miliardi. E, grazie alla politica dei risparmi tramite dividendi non distribuiti, Cupertino può vantare, alla fine del mese scorso, una liquidità di 145 miliardi di dollari, in crescita di 8 miliardi rispetto al precedente trimestre.
Tale “tesoretto” è frutto di 17 anni di parsimonia, con gli azionisti lasciati a bocca asciutta e parzialmente accontentati solo a partire dal 2012, quando un gruppo di soci ha minacciato seriamente il management di adire a vie legali, opponendosi ad una politica considerata “discriminatoria” dei loro interessi.

E Cook ha anche affermato che qualora ve ne fosse bisogno, la società potrebbe fare ricorso agevolmente all’indebitamento, grazie alla solidità dei conti e all’ottimo rating di cui essi godono presso le agenzie (AA+ per Standard & Poor’s e Aa1 per Moody’s).

Ma con la trimestrale Apple il titolo continua a soffrire. Dopo avere toccato un massimo di 700 dollari nel mese di settembre 2012, è iniziato un trend calante che lo ha portato ad un crollo del 40% in soli sette mesi, fino agli attuali 400 dollari circa, con una minore capitalizzazione di 285 miliardi di dollari.

La pressione è dovuta all’incertezza del nuovo corso di Cook, il quale non a caso potrebbe essere spinto verso le dimissioni. Da quando è scomparso il fondatore e capo indiscusso Steve Jobs, Apple non mostra più una tempistica prevedibile nel lancio dei suoi prodotti di punta (iPhone e iPad), mentre gli analisti si chiedono se la società sarà in grado di affrontare l’inattesa e agguerrita concorrenza della coreana Samsung, che ha fatto incetta di vendite con il suo Galaxy.

Di più: se Cupertino sarà una società sostanzialmente hardware, allora il rapporto attuale tra prezzo e utili (8,5) è in linea con quello di altri colossi in difficoltà, ma se dovesse concentrarsi maggiormente sui servizi e sulla parte software, tale rapporto risulterebbe alquanto basso e ci sarebbe spazio fino a un raddoppio delle quotazioni, sostenuto anche dai fondamentali. Staremo a vedere la prossima trimestrale Apple.


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