La Julia Roberts che non ti aspetti: altera, sadica e spietata quel tanto che serve ad ergersi ad indiscussa protagonista della rivisitazione in chiave magica e moderna, e comunque pervasa da uno scenario fiabesco, di “Biancaneve”.
Assolutamente indicata per le famiglie, la scanzonata e fantasiosa pellicola del regista indiano Tarsem Singh tratteggia improbabili, ma divertenti, situazioni ed evoluzioni dell’originaria fiaba di Grimm. Il principe azzurro (Armie Hammer) è – alla stregua del tremebondo servitore – un goffo pupazzo nelle grinfie della perfida Regina, preoccupata solo di accrescere potere e denaro. Depreda, dunque, senza scrupolo la gente del regno piegata da fame e poverta’ ed aiutata da una Biancaneve (Lily Collins in versione acqua e sapone, davvero prossima alla fisionomia tramandata dalla favola di Grimm, ma dal limitato slancio emozionale) dapprima repressa e poi ringalluzzita eroina grazie alla cura di sette nani – furfanti, strampalati ed in fin dei conti giocherelloni. Il risultato finale e’ assolutamente antitetico al concetto di capolavoro, ma tuttavia godibile agli occhi di grandi e bambini.
Non mancano le tematiche, piu’ o meno tristi, che segnano il mondo di oggi: la popolazione sempre piu’ spremuta dalle tasse esorbitanti, la regina ossessionata dall’apparire giovane e senza rughe e schiava del bisogno di avere accanto il giovane belloccio di turno, ricco e fa nulla se affatto intelligente.
Splendidi i costumi di Eiko Ishiova, purtroppo scomparsa lo scorso gennaio.
Ma il personaggio, al tirar delle somme, resta sempre lei. Isterica e folle come imposto dal ruolo, la Roberts rispolvera il suo sorriso da “Pretty Woman”, stavolta in versione perfida e perfettamente aderente all’atmosfera fiabesca e sognante del film.
Francesco Rella @FalloSapere
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