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TripBarometer 2014: è boom di Turismo Esperienziale

Da Printingweb S.r.l. @printingweb

TripBarometerRecentemente pubblicato, il  2014 ha immediatamente suscitato molte analisi e riflessioni, consegnando ai lettori e agli operatori del settore terziario alcune conferme e molti dati sorprendenti. Si tratta di una ricerca, tra le più attese in rete per chi è coinvolto nel campo del turismo, viaggi, ospitalità o per chi desideri avere una immagine aggiornata, una istantanea sui comportamenti dei turisti del terzo millennio. Sono state selezionate alcune caratteristiche in grado di descrivere con una certa accuratezza l’esperienza di un viaggio, le motivazioni alla partenza e se il settore ricettivo è stato in grado di assecondare, rispondere o proporre soluzioni adeguate ai turisti e viaggiatori. I dati sono tati raccolti su un campione piuttosto ampio e, perciò, in grado di descrivere con precisione e attendibilità la situazione mondiale. Alcuni sondaggi, infatti, sono stati rivolti a viaggiatori di diverse nazionalità in molte località del globo. Sono stati presi in considerazione turisti occasionali e frequent-flyer, alberghi blasonati e piccole soluzioni famigliari: insomma l’immagine che emerge è quella del profilo globale degli spostamenti su scala mondiale, ma può essere ingrandita fino a descrivere le abitudini su scala nazionale e locale.
La ricerca è divisa in due parti e, forse, è la seconda ad essere più interessante e a preziosa: un identikit dei sogni, desideri e speranze che spingono i turisti a spostarsi.

Il sogno di un’isola deserta? Meglio un affollato Suk marocchino

Circa sessantamila viaggiatori intervistati nell’estate 2014, ma non solo. Questionari sono stati sottoposti, anche, a quattordicimila albergatori. E’ ora più chiara l’utilità di questa ricerca in grado di far emergere con chiarezza le speranze dei turisti, ma, soprattutto, di poterle confrontare con le attese e le opinioni di chi organizza la ricettività. Affiancare i risultati dei sondaggi è molto istruttivo e può fornire chiavi di lettura sull’andamento economico del settore o suggerire tendenze future da guidare, assecondare o sviluppare.
La prima, evidentissima, tendenza emersa è il cambiamento di immaginario nel turista. Negli anni passati, la confusione e la routine quotidiana era il luogo da cui fuggire sognando un riposante soggiorno in lontane mete esotiche: la fuga su un’isola deserta all’insegna del relax e del distacco completo da ogni obbligo sociale. Al contrario, i dati che emergono dal sondaggio segnano un cambio di tendenza: i turisti sognano di trasformarsi in viaggiatori. La meta sognata è un luogo esotico e lontano, ma non deserto. L’obiettivo è, invece, quello di fare nuove conoscenze, vivere situazioni speciali e lontane, conoscere culture diverse. In una parola: turismo esperienziale.

Il turismo esperienziale

Le risposte degli intervistati sembrano un chiaro plebiscito: il settanta per cento delle risposte dei viaggiatori scelgono come primo motore del loro viaggio la volontà di conoscere luoghi e culture nuove. Poco più della metà ricerca esperienze speciali e non comuni, oltre il quaranta per cento desidera tornare a casa con maggiori conoscenze culturali e il trentasei per cento dei turisti ha come ricercherà elementi tipici dei luoghi visitati per fare esperienza della cultura locale.
Sono percentuali interessanti e molto chiare: è finita l’era del turismo da sdraio. Le nuove vacanze devono essere dei viaggi, assicurare esperienze affascinanti e coinvolgenti, mettere a contatto i viaggiatori con la cultura del luogo d’arrivo e, cioè, con il cibo o l’arte o tradizioni locali. A questi desideri dei viaggiatori sono da confrontare le risposte o, meglio, l’immaginario degli albergatori intervistati.

Avventure o Attenzioni?

A quanto emerge dai dati contenuti nel TripBarometer 2014 gli incaricati di organizzare la ricettività e l’accoglienza nelle località selezionate non sono esattamente in sintonia con i desideri, appena descritti, dei neo viaggiatori in cerca di turismo esperienziale e nuove avventure.
Gli albergatori hanno le idee altrettanto chiare, ma non combaciano con quelle dei loro clienti.
Le principali caratteristiche, valutate come imprescindibili, per un soggiorno sono, infatti, quelle legate alla cura e all’accoglienza dei turisti. Le parole chiave sono esplicite: armonia, servizio, ospitalità. L’obiettivo, avvertito come primario, dagli albergatori è quello di rendere il soggiorno il più confortevole possibile, far sentire gli ospiti accolti e al centro delle attenzioni.
Questo è, forse, il dato più interessante e sorprendente perché proprio queste parole chiave si trovano, tra i risultati del sondaggio rivolto ai turisti, alle ultime posizioni.
E’ qui che le aspettative degli ospitati e le attese degli ospitanti divergono e sembrano allontanarsi. Per gli uni le opportunità di conoscenza e nuove esperienze sono la ragione principale, per gli altri, queste sono di gran lunga meno importanti delle attenzioni all’ospitalità.

Ospitalità e viaggio

La soluzione per far coincidere aspettative e immaginario turistico è già presente e non richiede alcuna trasformazione delle strutture ricettive: piuttosto servirà, forse, un allargamento di orizzonte. I servizi e le attenzioni organizzate dagli albergatori sono, certamente, una base solida anzi, una caratteristica preziosa da conservare e proteggere. La sfida riguarda piuttosto la capacità di accettare e esplicitare la consapevolezza di essere inseriti in un ambiente, in una località, in una particolare nazione o, in una parola, in una cultura.
L’albergatore o la struttura ricettiva, insomma, dovrebbe essere in grado di ospitare e offrire un servizio accurato ma, allo stesso tempo, di essere un consapevole ambasciatore della cultura locale, delle sue tradizioni e dell’ambiente in cui opera.

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