Cerchiamo di fare un pò di chiarezza: i “vini Triple A” è un progetto lanciato da un grosso distributore italiano che ha cercato di riunire quei produttori che si ritrovano tutti con una stessa filosofia di produrre vino, il progetto Triple A parte dal metodo di coltivazione delle viti e finisce al metodo di trasformazione delle uva e imbottigliamento del prodotto finito.
La riflessione che ha spinto alla creazione del cosidetto manifesto delle Triple A è che ad oggi molti vini sono standardizzati a causa del tipo di coltivazione convenzionale dei vigneti, dell’uso massiccio di concimi, fitofarmaci e antiparassitari vari che oltre ad appiattire gli aromi e la sapidità delle uve ne compromettono la salubrità. Altra causa della standardizzazione è senz’altro l’uso di lieviti selezionati che rendono molto molto simili profumi e sapori di vini provenienti da territori molto distanti tra loro.
Di qui la necessità di tornare indietro di secoli, quando i vini erano molto diversi l’uno dall’altro, erano più salutari e quando gli agricoltori erano dei veri e propri artisti, ognuno di loro riusciva a dare una sua impronta caratteristica ai vini prodotti.
Il manifesto delle Triple A prevede quindi che i vini prodotti dalle aziende aderenti rispettino alcune semplici, ma al tempo stesso rigidissime regole, ovvero:
- Provengano da una selezione assolutamente manuale delle viti;
- Che i produttori non utilizzino alcun prodotto chimico di sintesi in vigna, rispettando così, il ciclo naturale;
- Che le uve siano raccolte a perfetta maturazione naturale;
- Non è permesso aggiungere anidride solforosa, nè nessun altro tipo di additivo ai mosti;
- La solforosa può essere aggiunta solo in quantità minime indispensabili al momento dell’imbottigliamento;
- Possono essere utilizzati solo lieviti indigeni (naturalmente trasportati dal vento sulla parte esterna delle uve);
- Durante la fermentazione alcolica l’unico intervento ammesso è il controllo delle temperature;
- I vini dovranno maturare sulle proprie fecce sino all’imbottigliamento;
- Non è permessa nessuna chiarifica, nè filtrazione dei vini.
Secondo chi ha ideato il manifesto delle Triple A, per ottenere grandi vini Naturali sono necessarie 3 caratteristiche basilari che rispondo a:
A come Agricoltori
Il vigneto va vissuto in modo da integrarsi perfettamente con i cicli naturali, solo così è possibile produrre uve sane e mature solo con l’ausilio di interventi agronomici naturali;
A come Artigiani
Sono necessari metodi e abilità artigiane per produrre vini Naturali;
A come Artisti
Ebbene si, produrre grandi vini necessita di sensibilità artistiche, solo così si potranno avere vini Veri che rispettino le peculiarità e le caratteristiche del vitigno e del territorio in cui è nato.
Abbasso la standardizzazione industriale, evviva i vini Naturali, quelli che riescono a raccontare un territorio, un vitigno, una filosofia di vita.