Coinvolgere le forze politiche per formare un “governo di crisi e di unità nazionale”.
Lo ha annunciato il neo primo ministro ad interim Ahmed Miitig nella sua prima dichiarazione ufficiale rilasciata alla tv di Stato Al Wataniya.
A 48 ore dalla sua caotica elezione in parlamento, Miitig è impegnato in trattative con “tutte le forze e i gruppi della società”.
Quattro i pilastri alla base dell’esecutivo sotto la sua guida: sovranità e controllo dello Stato, riforma delle istituzioni militari per una miglior sicurezza, avvio del processo di riconciliazione nazionale e soluzioni urgenti nel settore della giustizia.
D’altra parte il primo ministro si è detto favorevole al “decentramento” per dare “maggiori poteri alle comunità regionali” negli stati petroliferi .E risolvere il dramma occupazione.
Il cancro maggiore nel Paese resta comunque, dopo la caduta di Gheddafi, il fondamentalismo islamico,molto diffuso (più di quanto si possa immaginare) e alimentato dal sostegno dei poteri forti del Qatar.
Ne parla ampiamente anche monsignor Martinetti, vescovo di Tripoli, in una intervista rilasciata a Nigrizia, mensile dei Comboniani di Verona.
E il vescovo lamenta, in particolare, l’indifferenza del mondo occidentale (Italia inclusa) nei confronti della gravità del problema.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)