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Tris di donne e abiti nuziali – la recensione di Sandro

Creato il 05 maggio 2010 da Soloparolesparse

Per la serie “le vostre recensioni” ecco a voi quello che Sandro ha voluto raccontarci dopo aver visto Tris di donne e abiti nuziali, film dello scorso anno di Vincenzo Terracciano.
Naturalmente riporto la sua recensione così come me l’ha inviata ed invito chiunque voglia apparire in questo spazio a farsi sotto.

Tris di donne e abiti nuziali – la recensione di Sandro

Ambientato tra il Vomero e Via Tribunali, Tris di donne e di abiti nuziali è la storia di Franco Campanella (Sergio Castellitto), un accanito quanto mediocre e soprattutto perdente giocatore di ogni cosa giocabile, che non arriva a guadagnare mille euro di pensione. Pensione che peraltro provvede allegramente a giocarsi in pochi giorni nella vana speranza di recuperare le perdite già ingenti.

Quando la figlia decide di sposarsi, Franco Campanella non riesce a deluderla dicendole che è senza un soldo, e che gli negano un finanziamento e nonostante la buona volontà e l’affetto sincero verso la famiglia, questo personaggio mediocre non riesce a smettere di giocare.

Avviluppato sempre più nei debiti, pressato e minacciato sempre più dagli strozzini, in un crescendo di sensazioni e anche di ansie, la moglie improvvisamente si rende conto della gravità della situazione economica, anche se non delle minaccie, e prova a prendere in mano la situazione ed insieme con la famiglia cerca il colpo finale con l’aiuto del figlio grazie al figlio, decisamente un giocatore migliore di lui ma impegnato in un’impresa disperata.

Sergio Castellitto è praticamente un mattatore perfetto nel ruolo del perdente compulsivo e con quella amara ironia stampata sul volto, che cerca di arrabattarsi come può in questa commedia nera. Un mediocre in un sottobosco invisibile ai più di mediocri senza speranze. Solo pochi eletti possono comandare il gioco, e farsi rispettare. Tutti gli altri sono mezzetacche che provano a vivere di luce riflessa, ma in realtà non hanno alcuna possibilità.

Il figlio Giovanni Campanella (Paolo Briguglia) sembra anche molto ben avviato e proverà a riscattare la mediocrità paterna. Per gli appassionati del gioco, facile ritrovare la regola per cui il banco vince sempre. Basti vedere, in tal senso, i personaggi di Mariellina (Iaia Forte) e di Luigino (Giovanni Esposito): le mezzetacche senza speranza di cui sopra che vivono sulle spalle dei giocatori compulsivi senza rischiare nulla di proprio.

Il film è da vedere, è scorrevole e 99 minuti non sono nemmeno tantissimo. Personalmente questo film ha comportato diverse sensazioni: intanto le ambientazioni del film le conosco personalmente e bene perché sono le zone che frequento abitualmente (in pratica quasi tutti i giorni); i personaggi minori sono tranquillamente visibili ad occhio nudo per me e per chiunque abbia volontà e capacità di vederli.

In secondo luogo sono anche un moderato giocatore (nel senso che non mi vendo la casa per il gioco, nè chiedo soldi in prestito agli usurai per giocare), ma conosco la ricevitoria del Vomero dove lavora Luigino, conosco lo spirito e gli impulsi del giocatore, so cosa vuol dire vincere e sfiorare la vittoria: talvolta sembra quasi più un titolo di merito aver perso per pochissimo che aver vinto (forse è così solo il più delle volte si sfiora la vittoria, ma in sostanza si perde). Conoscendo questa miscellanea di sensazioni, sono stato attratto fortemente dal film e da molte delle sensazioni e degli umori che provava Franco Campanella, eccezion fatta per la compulsività nel gioco.

Breve parentesi sui personaggi: vi segnalo Paolo Briguglia, che ritrovate in questo periodo in Basilicata coast to coast e che presto secondo me sarà ancora più noto; la Iena Paolo Calabresi; Iaia Forte, ottima attrice sia cinematografica (Nastro d’argento con il film Luna e l’altra, e vi segnalo anche Notturno bus) che teatrale (vi segnalo tra le molte cose Erodiade) e Giovanni Esposito ha un nome  molto comune (non me ne voglia, nulla di personale) a Napoli e dintorni, ma è di sicuro un attore simpatico e conosciuto: molto sommariamente La piovra 8 e la fiction su Salvo d’Acquisto sono decisamente ruoli più seri; sotto il profilo comico segnalo il sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo (La legenda di Al John e Jack) e il personaggio di Giovanni Cazzaniga portato al successo con la Dandini prima, e con la Gialappa’s poi (anche al cinema con Tutti gli uomini del deficiente).

Non vi rimane altro che andare a vedere il film e scoprirne il finale.


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