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Dopol'adattamento del romanzo di Jim Thompson The Killer Inside Me, ilregista inglese Michael Winterbottom torna a trasporre sul grande schermo untesto letterario: questa volta si occupa dell'opera ottocentesca di ThomasHardy Tess dei D'Urbervilles: fedele rappresentazionedi una donna pura, già portato sullo schermo da Roman Polanski nel 1979con Nastassja Kinski nel ruolo della protagonista.
Winterbottom rilegge il romanzo di Hardy e loriadatta ambientando la storia nell'India dei giorni nostri. Tess diventa cosìTrishna (Freida Pinto), una ragazza bellissima ma di estrazione sociale bassa,che attira su di sè le attenzioni di Jay (Riz Ahmed), figlio di un riccoimprenditore inglese. Jay, attratto dalla bellezza di Trishna, permette allaragazza di lavorare in uno degli alberghi del padre e ben presto le propone diandare a vivere insieme a Bombay. Qui Trishna è trasportata in un sogno:finalmente prova che cosa vuol dire vivere nel lusso e nella modernità. Mal'idillio dura poco: Jay eredita l'attività di famiglia dato che il padre èmalato e Trishna è costretta di nuovo a seguirlo in quella provincia dovel'unione di due persone di caste così diverse è impossibile. Trishna da amatasi trasforma progressivamente in governante e poi in donna oggetto di terribiliviolenze, in una spirale di sottomissione e soprusi che porterà a tragicheconseguenze.
Winterbottom parla di temi attuali e lo fapartendo da una prospettiva insolita per un pubblico occidentale:l'emancipazione, l'indipendenza e la dignità delle donne sono da sempre oggettodi riflessione e spunto in romanzi e libri, e, per fortuna, il mondooccidentale ha fatto enormi passi in avanti in questi campi, cosa che invecenon è ancora accaduta in paesi come l'India. Qui estrema povertà, rigiditàsociale e una forte divisione della popolazione in classi non favorisce lalibertà individuale, soprattutto quella delle donne. Ecco quindi che lapassività della protagonista è perfettamente coerente con la storia: per noisembra incomprensibile, mentre in quegli ambienti è normale che una donna siasottomessa agli uomini. Lo scatto d'orgoglio finale di Trishna - interpretatada una Freida Pinto dalla bellezza pura e disarmante, simbolo della graziaviolata - ribalta però la situazione e fa riflettere su quanto ancora bisognalavorare, in tutte le parti del mondo, per raggiungere davvero l'uguaglianza didiritti tra uomo e donna.
Riflessione sociale a parte, Winterbottom siconcentra però soprattutto su un tema che a lui sembra molto caro, visto cheera al centro anche del suo precedente film: il rapporto tra uomo e donna dalpunto di vista sessuale. Per Winterbottom sembra infatti esercitare un fascinoparticolare la trasformazione del desiderio sessuale in violenza pura, come seil confine tra il possedere una persona e farle del male sia molto labile,quasi come se l'atto in sé fosse per sua natura violento, almeno per alcuniuomini.Hearting/Cuorometro: ♥♥♥
Uscita italiana:
Titolo originale: TrishnaRegia: Michael WinterbottomAnno: 2011Cast: Freida Pinto, Riz Ahmed, Roshan Seth
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