Ritmo brasilero e titolo consono alla situazione
Come tifosa sono ovviamente delusa. Come sportiva riconosco che i nostri limiti erano evidenti e che è giusto che sia finita così, ed è una cosa che mi aspettavo da tempo. Gli amici con i quali abbiamo assistito alle partite mi hanno dato della Cassandra sfottendomi quando abbiamo vinto la prima contro gli inglesi (e pure io mi stavo ricredendo), poi purtroppo ho avuto ragione io. Avevo visto troppe partite “noiose” prima della partenza per il Brasile per poter pensare che qualcosa fosse cambiato nel frattempo. Una squadra poco votata all’attacco, lenta, con troppi passaggi leziosi a centrocampo, prevedibili. Balotelli sempre sopravvalutato e gasato da qualche commento in occasione di qualche bel gol, ma discontinuo, di poco supporto alla squadra, molto spesso trotterellante invece di essere un attaccante veloce ed incisivo. Oltretutto nervoso e quindi incline a fare falli stupidi.
Quando poi ho visto quanti “italiani” abbiamo tra gli avversari, capisco perché la nostra nazionale è così mediocre. Ci mancano i vivai, preferiamo acquistare il “prodotto finito” all’estero anziché crearcelo con pazienza in casa nostra. Quindi talenti non ne abbiamo più, almeno tra i giovani. Buffon ha giustamente detto che a tirare la carretta sono sempre i “vecchi” mentre i giovani non sono stati all’altezza delle aspettative. Certo, l’arbitro ci ha penalizzato con l’espulsione diretta di Marchisio ed ignorando completamente il morso di Suarez a Chiellini (che non è propriamente uno stinco di santo), ma siamo sinceri: quante parate ha effettuato Muslera? Una, sulla solita punizione del solito Pirlo. Per il resto della partita avrebbe potuto benissimo leggersi il giornale. Alla fine abbiamo preso giustamente un gol, (ma già prima avevamo rischiato di brutto varie volte) visto che ci eravamo arroccati tutti nella nostra metà campo e solo dopo i nostri cari (in quanto pagatissimi) giocatori si sono svegliati. Peccato che fosse troppo tardi. Ed ora i palloni si sono veramente sgonfiati.