In Abruzzo WWF e Legambiente esultano comunicando che il pozzo della Medoilgas a Scerni (Chieti) è stato bocciato in sede di Valutazione d’impatto ambientale. La Regione Abruzzo ferma la trivella. Ma Legambiente Lombardia che dice degli stoccaggi di gas in Lombardia? Perché tanto silenzio? Segue il comunicato di WWF e Legambiente che annuncia lo stop di Scerni.
Bocciato il progetto della Medoilgas di perforazione a Scerni (CH).
Soddisfazione da parte di Legambiente e WWF.
Il Comitato Valutazione Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha
finalmente bocciato la richiesta di perforazione di un pozzo in
terraferma a Scerni (CH) avanzata della società Medoil gas Civita Ltd,
una consociata della Medoilgas Italia. Si tratta dello stesso soggetto
che ha proposto Ombrina Mare, società del Gruppo Mediterranean Oil & Gas
Plc.Medoilgas.
Ieri, martedì 4 giugno 2013, tra i 27 progetti da valutare in sede di
Comitato, vi era il pozzo esplorativo denominato S.Liberata 1Dir.
Il pozzo in oggetto doveva sorgere a ridosso di Scerni in provincia di
Chieti. Metà paese, sito su una delle colline prospicienti l’area di
cantiere, a 600 metri in linea d’aria, avrebbe avuto una nuova visuale
panoramica: una trivella di decine di metri d’altezza per la
perforazione di un pozzo profondo circa 1600 metri.
Il cantiere che ne sarebbe conseguito, tra una fase e l’altra, poteva
durare ben 25 anni a seconda degli esiti della ricerca. La zona
interessata è prettamente collinare e a destinazione agricola, con un
Istituto Tecnico Agrario che crea eccellenze in questo campo dal 1876.
E’ un territorio, quindi, che sarebbe stato, in caso di approvazione del
progetto, completamente snaturato nella sua storia e vocazione, vista la
proliferazione selvaggia di tutta una serie di progetti di sicuro
impatto per questo genere di attività.
Gli elementi per rigettarlo c’erano tutti: la pericolosità dell’area
secondo il Piano di Assetto Idrogeologico – PAI, la progettualità
carente di elementi importanti circa la stabilità dell’intero pendio, la
conoscenza del sistema idrico, gli scenari sul rumore, l’accesso al
sito, gli scenari di rischio, l’impatto economico e sociale. Addirittura
nell’analisi faunistica si faceva riferimento allo studio dell’avifauna
nidificante quando i rilievi di campo erano stati condotti dai tecnici
incaricati dall’azienda a novembre e dicembre!
Legambiente e WWF, accolgono con soddisfazione il parere non favorevole
all’intervento del Comitato. Anche questa volta è stato svolto dalle
associazioni un approfondito e certosino lavoro per produrre
osservazioni contrarie all’opera. Le audizioni dei rappresentanti delle
associazioni in sede di comitato hanno contribuito a far emergere le
forti criticità dell’intervento, evidenziando la superficialità delle
progettazioni, tali da provocare la bocciatura del progetto.
Quest’ultimo appare un aspetto molto grave, in quanto sintomo di un
approccio da parte delle aziende che ben poco rassicura, specie per un
comparto come quello della industria estrattiva i cui impatti sono
inevitabili anche con progettazioni eccellenti.