Troix, deux, un...

Da Bartleboom

E dunque anche quest'anno è giunto l'appuntamento con l'Eurofestival, stasera con la prima semifinale, giovedi la seconda, per finire sabato con la finale. Ricordate, quella cosa che un anno vinsero gli Abba con Waterloo?
Quest'anno si svolge a Oslo.
L'Italia non vi partecipa da tempo. Io da qualche anno, da quando ho un po' preso la nazionalità lettone, seguo l'Eurofestival con quella specie di curioso interesse che contagia soprattutto l'est e il nord Europa, le zone in cui l'Eurofestival è rimasto importante e seguito.
Ormai è un carrozzone di luci e pallettes, di canzoni quasi tutte fatte di un pop leggero e ammiccante alla peggior musica occidentale. Ragazze ampiamente svestite, quasi tutte aspiranti cloni di Britney Spears o Cristina Aguilera, le solite coreografie sgambettanti, i cambi d'abito come requisito essenziale. Mi immagino solo i loro manager, con collane d'oro sul petto villoso e cellulari chiassosissimi.
Ma insieme a questa fauna c'è un'atmosfera nell'Eurofestival talmente ingenua, gioiosa, scalpitante, appassionata, l'ultima cosa che ancora ha il sapore di un "Giochi senza Frontiere". Certe volte prima dell'inizio di una canzone uno si aspetta quasi di vedere Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri far capolino con il fischietto in bocca.
E poi alla fine il giochino di vedere per quale canzone hanno votato i serbi, o chi hanno preferito i russi, a chi hanno dato il voto gli ungheresi, è elettrizzante.
Comunque anche il panorama delle canzoni in gara a volte regala qualche perla. Uno degli scorsi anni mi ricordo un gruppo di bosniaci completamente pazzi ma divertentissimi. E' un peccato che per inseguire il modello del peggior pop anglosassone, moltissime delle nazioni in gara abbiano ormai rinuciato a presentare canzoni in linea con il loro folk e i loro suoni tradizionali.
Quest'anno la Lettonia porta in gara Aisha. Una biondina carina carina, con una canzone che a sentirla nelle prove non dice proprio niente. Ma più o meno in linea con il livello generale dell'Eurofestival.
Comunque io stasera mi sintonizzo su RTR Planeta, la tv russa, o su quella rumena, o su quella polacca, e me lo guardo l'Eurofestival. Vedi mai che spuntasse davvero Guido Pancaldi col fischietto.
Nella foto Aisha, in gara per la Lettonia all'Eurofestival.

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