Oggi vorrei parlare di donne che amano troppo o dipendenti affettive
Perché ho scelto questa foto bizzarra? Perchè Giorgio Nardone (Direttore della Scuola di Specializzazione in Terapia Strategica di Arezzo) per descrivere le donne che amano troppo utilizza l’espressione “baciatrici di rospi“.
Ma andiamo per gradi.
- Quando possiamo dire che una donna “ama troppo”?Una donna ama troppo quando:
-confonde l’amore con la sofferenza;
- sta con un uomo del quale non condivide gli atteggiamenti e il modo di pensare;
- accetta e giustifica tutti i comportamenti del suo partner, compresi quelli che la fanno terribilmente soffrire;
- controlla morbosamente il suo uomo per paura di perderlo. - Perchè si diventa dipendenti affettive?
La dipendente affettiva solitamente è stata una bambina responsabilizzata precocemente. E’ probabile che abbia dovuto accudire un genitore malato, che non poteva occuparsi di lei oppure che sia stata la confidente di un genitore separato e che abbia dovuto riempire il vuoto lasciato dal partner assente. E’ possibile che abbia dovuto occuparsi dei fratelli perchè mamma e papà erano molto impegnati con il lavoro. Insomma, la dipendente affettiva è stata una “mammina”, una bimba cresciuta troppo in fretta, che ha dovuto relazionarsi con genitori affettivamente poco presenti e trascurare dunque i suoi bisogni emotivi. Ecco che da grande cerca di soddisfare questi bisogni per interposta persona, dedicandosi con tutta se stessa ad un partner che identifica come bisognoso d’aiuto.
Ma la dipendente affettiva fa di più: cerca un uomo anaffettivo, distante, sfuggente, che le ricordi le sensazioni vissute da piccola con i propri genitori; desidera rivivere le esperienze del passato alla ricerca spasmodica di un lieto fine. L’obiettivo primario è quello di trasformare il partner, emotivamente assente e maltrattante, nell’uomo dei suoi sogni, grazie alla sola forza dell’amore. E per raggiungere questo obiettivo è disposta a sopportare qualunque sofferenza.
Proprio come la principessa delle fiabe, spera che la sua devozione e le sue cure permettano al rospo di lasciare il posto al principe azzurro…ecco il perchè dell’espressione “baciatrice di rospi”.
3. Perchè la dipendenza affettiva è un fenomeno tipicamente femminile?
La dipendenza affettiva riguarda maggiormente le donne perchè queste, per affrontare una situazione traumatica vissuta nell’infanzia, tendono a riviverla per poterle dare finalmente un esito positivo. Al contrario, gli uomini tendono ad allontanare da loro il trauma cercando di rivolgere le proprie energie psichiche e fisiche verso qualcos’altro (possono ad esempio buttarsi a capofitto nel lavoro o in un particolare hobby). Nel caso decidano di rivivere una situazione traumatica, lo fanno assumendo non più il ruolo passivo di vittima, ma quello attivo di aggressore.
4. Perchè la dipendenza affettiva è pericolosa?
La dipendenza affettiva è paragonabile alla dipendenza da alcol ed ha lo stesso grado di pericolosità. Vediamo i parallelismi.
ALCOLISTA
DIPENDENTE AFFETTIVA
Nega di avere un problema con l’alcol Nega di avere un problema con la relazione
Si allontana dalle relazioni sociali pernascondere il suo problema con l’alcol Si allontana dalle relazioni sociali pernascondere il suo problema con la relazione
Ha continui sbalzi d’umore Alterna momenti di gioia a momenti didi grande rabbia perché non ottiene dal partner quello che desidererebbe.
L’alcol logora il fisico La rabbia e lo stress della relazione minano la donna nel fisico
Esistono dei parallelismi anche nel processo di guarigione
ALCOLISTA
DIPENDENTE AFFETTIVA
Deve riconoscere di avere un problema con l’alcol Deve riconoscere di avere un problema con la relazione
Deve cominciare ad assumersila responsabilità delle proprie azioni Deve cominciare ad assumersi laresponsabilità delle proprie azioni
Deve cercare l’aiuto di un gruppo di pari Deve cercare l’aiuto di un gruppo di pari
Oltre al confronto con altre donne all’interno di un gruppo di mutuo auto aiuto, è importante che la dipendente affettiva intraprenda un percorso di psicoterapia. Questo la aiuterà a riconoscere i problemi che sussistono all’interno del rapporto con il suo partner, ad individuare dei punti di contatto con le sue relazioni primarie, a diventare sanamente egoista, cominciando cioè ad occuparsi in prima persona dei suoi bisogni e delle sue necessità, senza delegarne il soddisfacimento ad altri. E’ probabile che la relazione migliori, ma è anche possibile che finisca perché la donna con il passare del tempo si rende conto di non aver più bisogno di quella tipologia di uomo al suo fianco. Infine, la dipendente affettiva deve intraprendere un percorso di accettazione di se stessa e del partner: è indispensabile che si renda conto di quanto sia difficile e scorretto tentare di cambiare gli altri e di quanto sia più semplice ed appagante lavorare su se stessa. E’ dall’accettazione che può nascere il vero amore. Tornando al mondo delle fiabe, possiamo prendere ad esempio la Bella e la Bestia. Se rileggete la storia vi accorgerete che la Bestia si trasforma in principe solo quando la Bella avrà imparato ad amarlo anche per il suo aspetto terrificante…
Ecco lo stralcio di un mio intervento televisivo proprio dedicato alla dipendenza affettiva:
Bibliografia:
Donne che amano troppo – Robin Norwood, 1985 – Feltrinelli
Gli errori delle donne in amore – Giorgio Nardone, 2010 – Ponte alle Grazie