Troppo lavoro fa male: rischio di infarto per chi supera le 8 ore

Creato il 17 settembre 2012 da Eurodoctor

Secondo la saggezza popolare il lavoro nobilita l’uomo, ma il troppo lavoro si rivela però parecchio dannoso. Sembrerebbe un controsenso preoccuparsi di ciò, dato che con la crisi economica in corso trovare un lavoro sarebbe già un evento miracoloso, figuriamoci lavorare a tempo pieno. Tuttavia, per chi lavora è bene sapere che sforare le canoniche otto ore aumenterebbe dal 40% all’80% il rischio di infarto e di sviluppare patologie cardiache.

Tale scoperta è il risultato di una ricerca condotta da alcuni esperti dell’Istituto della Salute sul Lavoro finlandese, che hanno analizzato ben dodici studi effettuati a partire dal 1958, su un campione di 22.000 persone di tutto il Mondo.

In particolare, pare che gli effetti negativi del troppo lavoro sono stati più pronunciati quando è stato richiesto direttamente ai volontari la durata della giornata lavorativa, mentre, quando sono stati i ricercatori stessi a monitorare le ore lavorative, il livello di stress era inferiore e il rischio di infarto del miocardio è risultato essere più vicino al 40%.

Troppo lavoro e rischio di infarto: qual è il legame?

La dottoressa Marianna Virtaten, che ha guidato il gruppo di ricerca, ha affermato che “vi sono parecchi meccanismi che potrebbero sottostare all’associazione tra il troppo lavoro e il rischio di infarto e di altre patologie cardiache.”

In linea di massima, è possibile affermare che tale nesso potrebbe essere dovuto alla prolungata esposizione allo stress, mentre altre eventuali cause sono state individuate nelle errate abitudini alimentari e nella mancanza di attività fisica determinate dal poco tempo libero a disposizione.



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